Il mio corpo è dentro uno spazio angusto e sento odore di erba e fango.
Inizio a grattare su quello che sembra un coperchio e le mie unghie si spezzano.
Continuo finche non riesco ad aprirmi un piccolo varco, infilo un braccio e mi aggrappo a quella che sembra una radice molto grossa, tiro con tutte le mie forze e il legno cede e si spacca.
Il mio corpo si alza e sento il sapore della terra che mi finisce in bocca e dentro al naso.
Mi sollevo in piedi e vedo dove mi trovo, sono in un cimitero e intorno a me ci sono tanti altri nelle mie stesse condizioni: siamo tutti sporchi di terra e con i vestiti a brandelli. Alcuni sono in putrefazione avanzata, altri meno ma tutti noi abbiamo una cosa in comune, abbiamo fame di cane umana perché noi siamo Zombie!!!
Se quanto detto per ora vi ha fatto pensare ad un gioco dove il punto chiave è quello di uccidere solo degli zombie senza cervello (ma in gran quantità), dovete ricredervi perché oltre ai classici non morti, che comunque sono tutto fuorché stupidi, avremo modo di fare anche la conoscenza di alcuni esseri mortalmente più pericolosi: potrebbero essere dei mini boss presenti nel gioco ma che incontreremo molto spesso. Inutile dirvi che la sensazione dell’uomo braccato è molto palpabile.
Esistono cinque tipologie di zombie speciali e che variano per forza, resistenza e abilità speciali.
Boomer: il classico obeso che vomita pus, capace di disorientare per qualche secondo. Non è difficile da abbattere ma diventa pericoloso se il gruppo è già in grande difficoltà. La morte di questo ciccione è seguita da una esplosione che causa un danno di qualche metro.
Smoker: sembra uno zombie normale e invece ha la capacità di afferrarci tramite la sua lingua lunga.
Solo grazie all’aiuto di un compagno di squadra potremo liberarci dalla sua presa. Quando muore rilascia una nube di gas che causa un attacco di tosse.
Tank: grosso e cattivo, una vera bestia. Questo mostro ha una forza smisurata e riesce anche a prendere oggetti di grosse dimensioni e a tirarveli contro. Decisamente una brutta gatta da pelare nelle situazioni ravvicinate, prima di andare al tappeto gli scaricherete contro di tutto o morirete nel farlo.
Quando lo incontrerete sarà il giorno più brutto della vostra vita.
Hunter: è uno zombie molto agile che arriva addosso al malcapitato, saltandogli contro. Non è particolarmente forte ma se uno di questi mostri vi attacca, l’aiuto dei compagni è d’obbligo.
Witch: a vederla sembra una creatura indifesa e invece quando si scatena è una vera furia. Ha degli artigli molto affilati che può uccidere all’istante il malcapitato. Per eliminarla, la vera tattica è quella di stargli alla larga senza sparargli o puntargli in faccia la torcia e se ne starà buona.
Tutte questi allegri mostri, potranno essere impersonate in una modalità chiamata Versus, dove quattro infetti (zombie), dovranno opporsi ai sopravissuti. In questa modalità, molto divertente, dovremo cercare di sfruttare gli attacchi degli zombie normali (non controllabili) e preparare dei veri e propri agguati ai personaggi umani, grazie anche alla capacità di apparire dove meglio crediamo.
Recitava un famoso detto.
Left 4 Dead può anche essere giocato in modalità single player. Certo, il divertimento della modalità cooperativa viene meno ma chi non è dotato di un collegamento a internet può comunque divertirsi a spappolare qualche testa zombesca. In questa modalità, rimarrà invariata qualsiasi meccanica descritta nella recensione ma non solo, sappiate che i compagni di squadra saranno comunque al nostro fianco.
Da questo, rassicuro gli utenti per quanto riguarda l’intelligenza artificiale amica, i compagni di squadra si muovono come Dio comanda e andranno a coprirci o a salvarci nelle situazioni più difficili.
Pochissime volte mi è capitato di vederli in palla e praticamente neanche una volta li ho sorpresi bloccati da qualche parte o poco attenti a quello che succede loro intorno. Nota di merito a Valve e al lavoro svolto per questo punto non da poco.
Per quanto riguarda gli zombie, l’intelligenza varia a seconda dei mostri: la carne da macello di quelli semplici è nettamente inferiore agli zombie speciali però varia anche per quanto riguarda aggressività e dal numero esoso di unità che vi correrà incontro. Si parla di assalti da 20 o 30 non morti per volta nelle situazioni più pericolose e di 10 o 15 unità in quelle più tranquille. Tutto questo ammasso di non morti varia anche a seconda della difficoltà scelta, in modalità difficile, affrontare il gioco in solitario è una gran brutta gatta da pelare.
Left 4 Dead ha uno stile grafico risorto dalla tomba.
Il motore grafico che muove il titolo è il Source, lo stesso visto all’opera in Half Life 2 e che ha alle spalle la bellezza di 4 anni di attività. Se da una parte i limiti di questo motore sono evidenti, dall’altra ci troviamo per le mani un gioco eccellente a livello di direzione artistica.
Effettivamente le magagne più grandi si notano nella modellazione degli oggetti di scena come macchine abbandonate, camion, bidoni della mondezza o tubature che mancano di qualche poligono ma sono passabili. Per quanto riguarda gli schemi di gioco invece non ci si deve lamentare, tutto è ben curato e molto vario, la sensazione di essere in una città invasa dagli zombie è notevole (anche dato dal fatto che per assalirci rompano porte e finestre – molto cinematografico).
Le ambientazioni sono solo quattro (qualcuna in più potevano mettercela) ma sono contraddistinte da delle micro aree in cui i costanti attacchi frenetici ci faranno tirare un sospiro di sollievo una volta arrivati alla fine degli schemi. Questi si dividono in alcune scenografie classiche per quanto riguarda il genere che va da appartamenti, metro, fogne, un ospedale, una chiesa con relativo cimitero, una baia (l’acqua è stupenda), un aeroporto, il bosco (terrore puro) e una fattoria abbandonata (citazione al capolavoro di Romero). Riguardo il cimitero o la fattoria, ottimi anche gli spazi aperti, in particolare la nebbiosa campagna fuori città, dove gli effetti cinematografici (su tutti l’effetto granatura pellicola) danno il meglio di sé nel definire l’atmosfera.
Altra menzione di nota il fatto che si veda il corpo del personaggio, sembrerà una banalità ma nella maggior parte degli fps in circolazione, il punto di vista sembra lievitare in aria e non si ha mai la sensazione di avere un vero e proprio corpo “fisico”.
Sempre riguardo ai modelli, anche qui è implementata la suddivisione delle aree del corpo: una pallottola in testa vuol dire morte certa dello zombie: bello vedere anche dei pezzi di braccia o gambe staccarsi dal corpo con notevole fiotto di sangue (che sporca i nostri vestiti).
Sul fronte delle prestazioni ci sono due note da scrivere in merito.
Il tutto si può anche ammirare su un sistema hardware più datato, essendo un motore vecchio di 4 anni.
Attenzione però per la modalità cooperativa, gli utenti che possono vantare una linea a fibra ottica, non avranno alcun tipo di problema ma chi possiede una linea adsl, noterà un calo di frame rate notevole anche andando a collegarsi con server espressamente dedicati al gioco – questo problema riguarda principalmente le animazioni degli zombie e la loro elevata presenza a monitor (ma anche i server pieni).
Eccellente anche l’audio: buoni gli effetti, eccezionali le voci, versi e gorgoglii degli zombie.
Le musiche rendono giustizia al genere, particolare enfasi per quanto riguarda il motivo eseguito nella sanza di salvataggio all’inizio di ogni livello: veramente eccelso per innalzare ulteriormente la propria tensione.
Left 4 Dead è un raggio di sole nella tempesta.
La sua modalità cooperativa (unica nel suo genere) in rete locale o on-line, farà la gioia di svariati milioni di giocatori che attendevano un titolo semplice e immediato, dove non ci si deve curare di mille opzioni da tenere sott’occhio. Il gioco si può affrontare anche in single player e rimane sullo stesso livello di divertimento senza alcuna limitazione. La grafica è ben curata e anche se non raggiunge le produzioni più recenti (vedere Crysis o Far Cry 2), rimane comunque godibile – ma poi, per avere un titolo divertente, c’è bisogno che sia anche super pompato? Assolutamente no e Left 4 Dead è proprio cosi – se lo comprate, diventerà una droga all’insegna dello splatter e dell’azione frenetica (in single o con amici).
Requisiti di sistema:
CPU single core 3,5 GHz (meglio dual core 2,1 GHz)
RAM 1GB (meglio 2GB)
SCHEDA VIDEO da 512 MB
HD spazio 5 GB
CONNESSIONE adsl (meglio fibra ottica)
Consigliato l’uso di un MICROFONO
This post was published on 29 Dicembre 2008 16:01
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