Left 4 Dead: Recensione

Recensione di Fabiano “Deimos” Zaino

Left 4 Dead è disponibile per PC e Xbox 360.
La versione testata è quella PC.

l4dcoverbig_1Mi sveglio di colpo.
Il mio corpo è dentro uno spazio angusto e sento odore di erba e fango.
Inizio a grattare su quello che sembra un coperchio e le mie unghie si spezzano.
Continuo finche non riesco ad aprirmi un piccolo varco, infilo un braccio e mi aggrappo a quella che sembra una radice molto grossa, tiro con tutte le mie forze e il legno cede e si spacca.
Il mio corpo si alza e sento il sapore della terra che mi finisce in bocca e dentro al naso.
Mi sollevo in piedi e vedo dove mi trovo, sono in un cimitero e intorno a me ci sono tanti altri nelle mie stesse condizioni: siamo tutti sporchi di terra e con i vestiti a brandelli. Alcuni sono in putrefazione avanzata, altri meno ma tutti noi abbiamo una cosa in comune, abbiamo fame di cane umana perché  noi siamo Zombie!!! 

ZOMBIE MANIA

Se pensiamo al cinema, il prologo appena descritto ci farà tornare alla mente un sacco di film horror dove si parla di come nascono gli zombie, persone morte da parecchio tempo e risorte per camminare sulla terra e cibarsi di cervello umano. Dall’alba dei morti viventi di Romero, datato 1978, fino alle recenti produzioni hollywoodiane, gli zombie non hanno mai perso il loro fascino. Per di più, questi non morti senza pace ma con molta fame, nel corso del tempo, hanno avuto una vera e propria evoluzione: da lenti e senza cervello, sono diventati intelligenti fino ad organizzarsi in branchi e hanno anche imparato a correre come dei dannati (come nel film di 28 giorni dopo diretto da Danny Boyle).
Quest’ultima evoluzione, velocisti e intelligenti, è il genere di zombie che dovremo affrontare in Left 4 Dead, nuovo videogioco edito dalla Valve Software, gli stessi di Half Life per capirci.
La storia alle spalle del gioco è il solito minestrone trito e ritrito: una città viene invasa dagli zombie nati per colpa di una misteriosa epidemia e solo 4 persone si salvano a questa ondata di morte.
Noi, come giocatori, prenderemo il controllo di uno di questi 4 personaggio e cercheremo di portare a casa la pelle. Ho detto uno di questi giocatori ma gli altri 3 che fine faranno? Ed è qui che arriva la vera novità del titolo, visto che il gioco è stato pensato per sessioni cooperative on-line o, se non avete una connessione internet, potete affrontarlo via rete locale con qualche amico.

INSIEME PER SCONFIGGERE IL MALE

Come appena detto, la caratteristica principale di Left 4 Dead è data dalla possibilità di affrontare il gioco in modalità cooperativa: il giocatore deve dunque fare squadra con altre tre persone per andare da un punto A ad un punto B senza essere sopraffatti dall’enorme numero degli zombie. Questo si traduce in un continuo guardarsi le spalle e in una continua copertura, perché ci si può trovare in alcune situazioni di pericolo che senza il supporto di un compagno di squadra, non si possono superare.
Se si viene accerchiati dagli zombie e si perde vita, non è possibile rialzarsi fintanto che un compagno non ci curerà – stessa dinamica se rimarremo bloccati in alcune zone speciali, come cadere da un ponte o essere attaccati dagli zombie più forti, non potremo proseguire fintanto che uno dei nostri compagni non ci verrà a salvare. Occhio agli amici dunque ma anche a tutto quello che ci circonda perché non è bello trovarsi bloccati da una massa di zombie mentre i compagni sono andati in esplorazione.
Al di la di queste semplici meccaniche, l’intero gameplay è costruito attorno all’idea che per andare avanti bisogna essere aiutati e che al 90% delle volte che si viene aggrediti in singolo, non ce la si può fare con solo le proprie forze, questo è reso possibile anche all’uso di diverse armi imbracciate dai personaggi, ognuna dotato di una potenza di fuoco differente.
Oltre alla classica pistola (che ha munizioni infinite), ogni personaggio può trasportare un arma secondarie e una speciale. Le armi secondarie variano dal fucile a pompa al fucile d’assalto che coprono bersagli di medio o lungo raggio e che dunque possono falciare intere orde di zombie prima che questi si avvicinino al gruppo, oppure mietere i non morti in situazioni di elevata vicinanza. Attenzione però anche alla fase di caricamento delle armi che se per alcune risulta abbastanza veloce, per altre come il fucile a pompa, è dannatamente lento e la protezione in questo caso da parte dei compagni è d’obbligo.           
Oltre a pistola e armi secondarie, avremo poi modo di portare granate o bombe molotov, le prime esplodono e falciano gran parte degli zombie, le seconde incendiano i malcapitati ma senza ucciderli nello stesso momento quindi non è raro vedere zombie che vi corrono incontro avvolti dalle fiamme (ricorda sempre 28 giorni dopo). Per ultimo ma non meno importante, c’è la possibilità di usare anche un fucile da caccia dotato di mirino di precisione: quest’arma è una vera ammazza zombie, oltre ad essere terribilmente precisa dalle lunghe distanze e anche capace di trapassare cinque o sei zombie insieme, molto utile nelle situazioni più caotiche ma sconsigliato per il confronto ravvicinato.
Per quanto riguarda le armi, c’è da dire che a seconda del livello di difficoltà scelto, non sempre si trovano rifornimenti degni di nota e arrivare alla fine con il fucile carico è una impresa non da poco.
Il panico di alcune situazioni poi non aiuta a conservare pallottole.
Molte volte mi è capitato di venire letteralmente assalito da orde di zombie e difendermi solo con l’uso della semplice pistola, mentre i compagni scaricavano su di essi i pochi colpi di mitra rimasti al gruppo.

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IN PASTO AI MOSTRI  

Se quanto detto per ora vi ha fatto pensare ad un gioco dove il punto chiave è quello di uccidere solo degli zombie senza cervello (ma in gran quantità), dovete ricredervi perché oltre ai classici non morti, che comunque sono tutto fuorché stupidi, avremo modo di fare anche la conoscenza di alcuni esseri mortalmente più pericolosi: potrebbero essere dei mini boss presenti nel gioco ma che incontreremo molto spesso. Inutile dirvi che la sensazione dell’uomo braccato è molto palpabile.
Esistono cinque tipologie di zombie speciali e che variano per forza, resistenza e abilità speciali.

Boomer: il classico obeso che vomita pus, capace di disorientare per qualche secondo. Non è difficile da abbattere ma diventa pericoloso se il gruppo è già in grande difficoltà. La morte di questo ciccione è seguita da una esplosione che causa un danno di qualche metro.  

Smoker: sembra uno zombie normale e invece ha la capacità di afferrarci tramite la sua lingua lunga.
Solo grazie all’aiuto di un compagno di squadra potremo liberarci dalla sua presa. Quando muore rilascia una nube di gas che causa un attacco di tosse.

Tank: grosso e cattivo, una vera bestia. Questo mostro ha una forza smisurata e riesce anche a prendere oggetti di grosse dimensioni e a tirarveli contro. Decisamente una brutta gatta da pelare nelle situazioni ravvicinate, prima di andare al tappeto gli scaricherete contro di tutto o morirete nel farlo.
Quando lo incontrerete sarà il giorno più brutto della vostra vita. 

Hunter: è uno zombie molto agile che arriva addosso al malcapitato, saltandogli contro. Non è particolarmente forte ma se uno di questi mostri vi attacca, l’aiuto dei compagni è d’obbligo.

Witch: a vederla sembra una creatura indifesa e invece quando si scatena è una vera furia. Ha degli artigli molto affilati che può uccidere all’istante il malcapitato. Per eliminarla, la vera tattica è quella di stargli alla larga senza sparargli o puntargli in faccia la torcia e se ne starà buona.

Tutte questi allegri mostri, potranno essere impersonate in una modalità chiamata Versus, dove quattro infetti (zombie), dovranno opporsi ai sopravissuti. In questa modalità, molto divertente, dovremo cercare di sfruttare gli attacchi degli zombie normali (non controllabili) e preparare dei veri e propri agguati ai personaggi umani, grazie anche alla capacità di apparire dove meglio crediamo.

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MEGLIO SOLI CHE MALE ACCOMPAGNATI       

Recitava un famoso detto.
Left 4 Dead può anche essere giocato in modalità single player. Certo, il divertimento della modalità cooperativa viene meno ma chi non è dotato di un collegamento a internet può comunque divertirsi a spappolare qualche testa zombesca. In questa modalità, rimarrà invariata qualsiasi meccanica descritta nella recensione ma non solo, sappiate che i compagni di squadra saranno comunque al nostro fianco.
Da questo, rassicuro gli utenti per quanto riguarda l’intelligenza artificiale amica, i compagni di squadra si muovono come Dio comanda e andranno a coprirci o a salvarci nelle situazioni più difficili.
Pochissime volte mi è capitato di vederli in palla e praticamente neanche una volta li ho sorpresi bloccati da qualche parte o poco attenti a quello che succede loro intorno. Nota di merito a Valve e al lavoro svolto per questo punto non da poco.
Per quanto riguarda gli zombie, l’intelligenza varia a seconda dei mostri: la carne da macello di quelli semplici è nettamente inferiore agli zombie speciali però varia anche per quanto riguarda aggressività e dal numero esoso di unità che vi correrà incontro. Si parla di assalti da 20 o 30 non morti per volta nelle situazioni più pericolose e di 10 o 15 unità in quelle più tranquille. Tutto questo ammasso di non morti varia anche a seconda della difficoltà scelta, in modalità difficile, affrontare il gioco in solitario è una gran brutta gatta da pelare.

MORTO CHE CAMMINA

Left 4 Dead ha uno stile grafico risorto dalla tomba.
Il motore grafico che muove il titolo è il Source, lo stesso visto all’opera in Half Life 2 e che ha alle spalle la bellezza di 4 anni di attività. Se da una parte i limiti di questo motore sono evidenti, dall’altra ci troviamo per le mani un gioco eccellente a livello di direzione artistica.
Effettivamente le magagne più grandi si notano nella modellazione degli oggetti di scena come macchine abbandonate, camion, bidoni della mondezza o tubature che mancano di qualche poligono ma sono passabili. Per quanto riguarda gli schemi di gioco invece non ci si deve lamentare, tutto è ben curato e molto vario, la sensazione di essere in una città invasa dagli zombie è notevole (anche dato dal fatto che per assalirci rompano porte e finestre – molto cinematografico).
Le ambientazioni sono solo quattro (qualcuna in più potevano mettercela) ma sono contraddistinte da delle micro aree in cui i costanti attacchi frenetici ci faranno tirare un sospiro di sollievo una volta arrivati alla fine degli schemi. Questi si dividono in alcune scenografie classiche per quanto riguarda il genere che va da appartamenti, metro, fogne, un ospedale, una chiesa con relativo cimitero, una baia (l’acqua è stupenda), un aeroporto, il bosco (terrore puro) e una fattoria abbandonata (citazione al capolavoro di Romero). Riguardo il cimitero o la fattoria, ottimi anche gli spazi aperti, in particolare la nebbiosa campagna fuori città, dove gli effetti cinematografici (su tutti l’effetto granatura pellicola) danno il meglio di sé nel definire l’atmosfera.
Altra menzione di nota il fatto che si veda il corpo del personaggio, sembrerà una banalità ma nella maggior parte degli fps in circolazione, il punto di vista sembra lievitare in aria e non si ha mai la sensazione di avere un vero e proprio corpo “fisico”.
Sempre riguardo ai modelli, anche qui è implementata la suddivisione delle aree del corpo: una pallottola in testa vuol dire morte certa dello zombie: bello vedere anche dei pezzi di braccia o gambe staccarsi dal corpo con notevole fiotto di sangue (che sporca i nostri vestiti).

Sul fronte delle prestazioni ci sono due note da scrivere in merito.
Il tutto si può anche ammirare su un sistema hardware più datato, essendo un motore vecchio di 4 anni.
Attenzione però per la modalità cooperativa, gli utenti che possono vantare una linea a fibra ottica, non avranno alcun tipo di problema ma chi possiede una linea adsl, noterà un calo di frame rate notevole anche andando a collegarsi con server espressamente dedicati al gioco – questo problema riguarda principalmente le animazioni degli zombie e la loro elevata presenza a monitor (ma anche i server pieni). 

Eccellente anche l’audio: buoni gli effetti, eccezionali le voci, versi e gorgoglii degli zombie.
Le musiche rendono giustizia al genere, particolare enfasi per quanto riguarda il motivo eseguito nella sanza di salvataggio all’inizio di ogni livello: veramente eccelso per innalzare ulteriormente la propria tensione.

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GIUDIZIO FINALE

Left 4 Dead è un raggio di sole nella tempesta.
La sua modalità cooperativa (unica nel suo genere) in rete locale o on-line, farà la gioia di svariati milioni di giocatori che attendevano un titolo semplice e immediato, dove non ci si deve curare di mille opzioni da tenere sott’occhio. Il gioco si può affrontare anche in single player e rimane sullo stesso livello di divertimento senza alcuna limitazione. La grafica è ben curata e anche se non raggiunge le produzioni più recenti (vedere Crysis o Far Cry 2), rimane comunque godibile – ma poi, per avere un titolo divertente, c’è bisogno che sia anche super pompato? Assolutamente no e Left 4 Dead è proprio cosi – se lo comprate, diventerà una droga all’insegna dello splatter e dell’azione frenetica (in single o con amici).

Requisiti di sistema:
CPU single core 3,5 GHz (meglio dual core 2,1 GHz)
RAM 1GB (meglio 2GB)   
SCHEDA VIDEO da 512 MB
HD spazio 5 GB
CONNESSIONE adsl (meglio fibra ottica)
Consigliato l’uso di un MICROFONO