Nel corso degli ultimi tempi, in seguito alla release su Switch di Fortnite abbiamo potuto assistere a un grande trambusto riguardante Sony e le sue politiche sul blocco del cross-play.
Riassumendo brevemente: se avete creato il vostro account di Fortnite su PS4 e volete giocarci su Nintendo Switch vi ritroverete davanti un meraviglioso messaggio d’errore condito dall’impossibilità di compiere tale azione.
Andando a spulciare sull’internet scoprirete, con sommo dispiacere, che non è un bug ma una limitazione intenzionale da parte di Sony.
Nel corso degli ultimi giorni la situazione è stata mediatamente infuocata: articoli da tutte le parti, vere e proprie shitstorm su Twitter ed un sacco di gente pronta a ritrattare le sue considerazioni sul colosso giapponese sono state il minimo comune denominatore della situazione.
Una buona analisi della situazione è stata però offerta da Karol Severin, analista per MIDiA Research per la sezione “videogiochi e economia dei contenuti per mobile”.
Il giardino murato di Sony.
Per Karol Severin la linea d’azione di Sony è completamente direzionata dalla prospettiva affaristica della questione. Sony sta costruendo un vero e proprio “Walled Garden”, un giardino murato, in grado di aumentare il volume e la qualità dei loro affari.
In informatica il Walled Garden è un concetto piuttosto usato: si tratta di un ambiente in cui il proprietario (in tal caso Sony) pone limitazioni e vincoli per evitare di far eseguire agli utenti azioni considerabili come “pericolose”.
Nel corso delle annate appena passate Sony, a differenza della precedente generazione di console, ha potuto sperimentare cosa vuol dire essere in prima posizione per vendite all’interno del mercato.
Con il passare degli anni le vendite di tali console si sono stabilizzate e l’azienda, per mantenere il vantaggio ottenuto, deve monetizzare quanto più possibile gli utenti attuali.
A tal proposito nella seguente generazione di console quella con la fanbase più grande è certamente Sony; ne consegue con una certa chiarezza il disegno dietro le mosse dell’azienda giapponese: proteggere il vantaggio ottenuto in ogni modo possibile, sia che le mosse da fare siano “azzardate” che “eticamente discutibili”.
Ovviamente, dal punto di vista degli sforzi , è più facile e più economico mantenere il numero attuale di utenti piuttosto che aumentare (nuovamente) il numero di console vendute.
Sony sfida la concorrenza.
Sempre secondo i dati sopra appresi allora comprendiamo come non ci sia un reale guadagno dall’apertura delle porte al cross play. Secondo Karol Severin la situazione è molto semplice da analizzare: con le vendite dell’Xbox One inferiori a quelle della PS4 Microsoft è interessata a generare ambienti di gioco popolati, a costo di aprirsi al cross-play con il PC e le altre console; per tale motivo il cross-play viene utilizzato come oggetto di marketing anche all’interno delle conferenze e delle fiere.
Microsoft ha costruito intorno all’idea di giocare con chi vuoi, come vuoi, qualcosa con cui può sempre difendere i suoi tornaconti in una sfida che, per certi versi, sta già perdendo. Il comportamento negativo di Sony, specie durante la vicenda Fortnite, può solo aiutare l’azienda americana in tal senso.
L’analista, nel corso di una articolo per MCVUK, ha anche mosso dubbi nei confronti dell’idea che i videogiocatori siano maggiormente interessati a videogiocare con gli amici del mondo reali su piattaforme differenti.
Secondo Severin il network di amicizie che qualcuno si costruisce giocando online, non comprendendo il fattore mondo reale hanno dimensioni differenti; più l’industria diventerà multiplayer-centrica, più giocatori saranno necessari per poter godere con pienezza di un titolo.
Il network di amici della vita reale non riuscirà mai a essere grande abbastanza per permettere questo, di conseguenza non è un fattore di importanza massima vista la direzione del mercato. Nonostante l’idea del cross-play rimanga di grande interesse è molto più facile non perseguirla accumulando amici online su di un unica piattaforma.
L’ultima parola spetta ai giocatori.
Alla fin fine siamo sempre li: la strada vincente la deciderà soltanto chi ha potere d’acquisto. La mossa di Sony, nonostante sia stata un successo commerciale (per così dire), ha peggiorato la facciata dell’azienda nei confronti dei suoi acquirenti, situazione dimostrata anche dal calo del 2% subito in borsa nei giorni immediatamente successivi all’uscita di Fortnite su Nintendo Switch.
Agli utenti non resta che scegliere: ricreare da zero le liste amici accumulate sul proprio account PSN cercando gli stessi utenti sulle piattaforme Nintendo e Microsoft? Calcolare pro e contro e ritirare di nuovo fuori il portafogli per comprare, ancora una volta, il pass battaglia? Lasciar stare e tornare a giocare a Zelda sulla propria Switch?
Nel dubbio, se siete tra quelli che hanno dovuto ricomprare il pass battaglia per colpa della scelta di Sony, potete sempre guardare la nostra nutritissima sezione per il titolo di Epic Games: qui trovate le sfide della settimana sei, qui le sfide della settimana sette.
Per il resto non ci resta che vedere come prosegue: nella speranza che il futuro dei videogiochi sia fatto di libertà e non di cancelli e giardini chiusi.