Benvenuti ad un nuovo #Gamersdigest, recap delle principali notizie della settimana videoludica appena trascorsa.
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John Carmack, co-fondatore di id Software, è la persona a cui si devono franchise storici quali Doom, Quake e Wolfenstein. Dal 2013 era impegnato nel suo ruolo di CTO presso Oculus VR (di proprietà di Meta), prima a tempo pieno e poi come consulente. Da oggi, però, non lo sarà più: il 16 dicembre ha infatti rassegnato le dimissioni da Meta, per focalizzarsi totalmente sulla sua nuova compagnia Keen Technologies, che effettua ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale. Fin qui tutto normale, ma pare che John e Zuck non si siano lasciati in rapporti idilliaci. Alcuni organi di stampa hanno riportato stralci della lettera di commiato che Carmack aveva condiviso internamente all’azienda, stralci dai quali sembravano esserne capitate di cotte e di crude. Carmack non ha preso bene questa fuga di notizie, ma essendo ormai fatta la frittata, ha deciso di pubblicare interamente la lettera sulla sua pagina Facebook, come ha spiegato anche in una serie di tweet:
La lettera in questione inizia con una dichiarazione di generale soddisfazione nei confronti di come sia uscito Quest 2, il più recente visore VR sviluppato da Meta, sebbene subito dopo sottolinei come ci sia ancora molto da lavorare dal punto di vista dell’ottimizzazione. Poco oltre infatti Carmack muove un’accusa all’azienda rispetto al fatto di non essersi impegnata abbastanza per fronteggiare tali problemi, mettendo gli sviluppatori nelle giuste condizioni per poterlo fare:
Abbiamo una quantità esorbitante di personale e risorse, ma auto-sabotiamo continuamente i nostri sforzi e li vanifichiamo. Parliamoci chiaramente: penso che la nostra organizzazione stia operando alla metà dell’efficienza che mi renderebbe soddisfatto. (…) Per me è stata una sofferenza. Io occupo una posizione di rilevo qui, di conseguenza dovrei poter essere in grado di mettere in moto dei meccanismi, ma evidentemente non stato abbastanza persuasivo da riuscirci.
Lettera di dimissioni di John Carmack da Meta, pubblicata sul suo profilo Facebook – 17 dicembre 2022
Carmack non scende in dettagli in questa lettera, ma in un talk dedicato agli sviluppatori di Meta di inizio novembre si è sbilanciato nell’elencare alcuni dei numerosi problemi di ottimizzazione software che affliggono il dispositivo in questione, problemi causati dalla sua natura aperta che fa sì che ogni processi di applicazioni di terze parti si possano avviarsi in qualunque momento, col rischio di creare conflitti e/o rallentamenti (vi ho già segnato il minutaggio corretto, basta avviate il video):
E’ evidente che finché tutti questi problemi non troveranno una soluzione, l’idea di Metaverso immaginata da Zuckerberg (che vi ho illustrato in questo #Gamefactory speciale) rimarrà un bel sogno ad occhi aperti; ed il fatto che Carmack lamenti di non essere stato ascoltato dalla dirigenza della società quando ha sottolineato questi problemi, non fa presagire nulla di buono rispetto alle tempistiche necessarie per tradurre il sogno in realtà.
Siamo credo tutti d’accordo sul fatto che il servizio in abbonamento Xbox Live Gold sia ormai superato, e che neanche Microsoft ci creda particolarmente. Far pagare il multiplayer online nell’epoca dei free-to-play appare davvero un anacronismo storico, e i Games with Gold degli ultimi tempi sono ben lontani dall’offrire titoli succulenti come facevano un tempo. Senza dati ufficiali ala mano è difficile fare ipotesi sul successo o declino del servizio in oggetto, tuttavia è recentemente spuntato in rete un indizio del fatto che Microsoft starebbe valutando una strada alternativa a Live Gold, forse addirittura un servizio pianificato per soppiantarlo.
Sulle pagine di ResetEra è stato infatti pubblicato lo screen di quello che dovrebbe essere un sondaggio inoltrato ad un giocatore Xbox, nel quale Microsoft chiede di lasciare il proprio feedback in merito ad un ipotetico nuovo servizio in abbonamento a basso costo, supportato da pubblicità. Si tratterebbe di un tier entry level di Game Pass che, al prezzo di soli €2,99, offrirebbe accesso a tutto il catalogo di titoli first party Xbox fino ai 6 mesi precedenti, oltre ad includere le funzionalità multiplayer e la possibilità di scaricare i suddetti titoli (ma non di streammarli). Ci sarebbe poi uno slot pubblicitario all’avvio di ogni sessione di gioco, a copertura parziale dei costi del servizio. Tale sottoscrizione, infine, darebbe diritto alla licenza d’uso su un solo dispositivo alla volta, tra console e PC.
Ovviamente da qui ad aspettarsi con assoluta certezza il lancio di questa nuova fascia di prezzo ce ne passa. Le aziende ordinano frequentemente la realizzazione di indagini di mercato, ma non è assolutamente detto che il risultato di queste si concretizzi in un nuovo prodotto commerciale. Certo è che Microsoft stia considerando come innovare un servizio su cui è evidente che non scommetta più per attirare utenti vecchi e nuovi: di Live Gold sostanzialmente non si sente mai parlare, del tutto cannibalizzato dal Game Pass. In questo senso, organizzare la propria offerta di servizi online sotto un’unica nomenclatura mi pare una strada molto sensata da percorrere.
Gabe Newell ha ricevuto una letterina, ma non da parte di Babbo Natale, bensì dalla senatrice Margaret Hassan che gli intima di rispondere entro il 15 gennaio in merito alla spinosa questione della presenza di suprematisti bianchi all’interno della comunità di Steam, che Valve farebbe ben poco per contrastare. A detta della senatrice, navigando nella piattaforma di Valve non è difficile imbattersi in messaggi ed immagini postate dagli utenti che inneggiano più o meno velatamente a nazismo, razzismo, misoginia e amenità di questo tipo, senza che venga effettuato alcun controllo o tentativo di moderazione da parte dell’azienda.
La lettera scritta dalla Hassan e pubblicata da Vice allega alcuni screenshots (questi non visibili) di cui chiede conto a Newell, domandando in particolare se tali contenuti non violino gli accordi di sottoscrizione di Steam ed il suo Codice di Condotta. Tra le numerose domande poste dalla senatrice ve ne sono anche riguardo le eventuali attività di monitoraggio dei post degli utenti da parte di Valve, la natura di eventuali provvedimenti presi dalla società stessa nei confronti di questi utenti, e così via. Insomma l’intento è quello di spronare l’azienda ad adottare misure drastiche di monitoraggio e richiamo/censura di utenti e contenuti che incitino all’odio e/o alla discriminazione, contenuti a cui sono al momento esposti tutti gli utenti della piattaforma Steam, compresi quindi minorenni e persone appartenenti proprio alle categorie oggetto di insulti.
Sotto Natale tiene ancora banco il braccio di ferro tra Microsoft e enti regolatori euro-americani in merito alla tentata acquisizione di Activision Blizzard, che i garanti stanno facendo di tutto per contrastare, con la FTC americana che ha deciso di intentare causa contro l’azienda di Redmond.
Microsoft continua con il suo approccio passivo-aggressivo: dopo essersi detta pronta, nelle scorse settimane, a fornire garanzie circa la permanenza di IP storiche delle aziende oggetto di acquisizione sulle console rivali, ha anche prodotto un documento di 37 pagine in risposta alle accuse della FTC, muovendo sostanzialmente una contro-accusa contro l’ente federale, che sarebbe reo di violare addirittura la Costituzione, in particolare l’articolo II sulla separazione dei poteri, nonché il Quinto Emendamento che dovrebbe garantire a Microsoft un giusto processo. In sostanza l’azienda accusa l’ente, che è un’entità statale, di assumere su di sé un ruolo che è sia legislativo che giudiziario (le accuse mosse da Microsoft si leggono a pagina 34 della lettera sopra linkata), chiedendo quindi al giudice di respingere in toto le richieste della FTC e di condannarla al pagamento delle spese processuali. In ultimo ha anche dichiarato l’intenzione di rendere esclusive Xbox alcune prossime produzioni di Zenimax, pur senza specificare quali.
Nel frattempo l’organo di vigilanza inglese ha richiesto, nell’ambito della sua indagine sulla questione, un’opinione sull’operazione a centinaia di aziende del settore videoludico – sia sviluppatori che editori e distributori – per capire cosa ne pensi l’industria di questa faccenda. Si tratterebbe di un questionario di ben 91 pagine, volto sostanzialmente a chiedere ai protagonisti del settore un parere circa il rischio di pratiche anticoncorrenziali che Microsoft potrebbe imbastire a seguito dell’acquisizione di Activision Blizzard. La stessa Competition and Markets Authority (CMA) ha poi rivelato che, delle risposte arrivate e ritenute valide, circa 3 quarti si sono dichiarate favorevoli alla procedura di acquisizione, il che rappresenta senza dubbio un enorme assist per Microsoft. In sostanza da questi feedback emergerebbe la convinzione che il mercato continuerebbe a rimanere in equilibrio, avendo Sony e Nintendo un netto vantaggio su Microsoft nell’ambito del segmento console, bilanciando così l’eventuale supremazia che quest’ultima acquisirebbe nel segmento cloud gaming.
In una vicenda già complicata di per sé entrano in scena anche attori improbabili, come una class action di gamers di California, New Jersey e New Mexico che hanno mosso causa a Microsoft perché decisi ad impedire derive monopolistiche del mercato del gaming, in accordo alle tesi della FTC.
Flash news su trailer e annunci della settimana:
Sul fronte recensioni siamo lieti di potervi offrire anche questa settimana la prova di un paio di giochi da tavolo: ci ha pensato Alessandro Colantonio, che ha provato per voi Cheeky Monkeys, un divertente party game basato in gran parte sulla fortuna, e Shopping War, un gioco in cui dar sfogo alla vostra aggressività da compratori seriali in zuffe a base di carte.
Rimaniamo in ambito caciarone anche con le recensioni videoludiche, in particolare Claudio Albero ha spolpato High on Life, il delirante sparatutto dall’autore di Rick e Morty.
Spostandoci su lidi più simulativi approdiamo a Rocksmith+, il gioco musicale che più di ogni altro titolo del genere ha l’ambizione di insegnare davvero a suonare la chitarra; leggete la recensione di Alessandro Colantonio, chitarrista provetto, per scoprire se riesce o meno nel suo intento.
Nemmeno a Natale si ferma il fronte guide, con la nostra Gaia Tornitore che indefessamente fornisce nuovi suggerimenti su Genshin Impact, a partire da come scegliere i Manufatti e Artefatti giusti e proseguendo con un tutti i consigli su come ottenere e potenziare le armi migliori. Inoltre va incontro ai neofiti illustrando tutte le scorciatoie da tastiera. Gaia ha inoltre aggiornato la lista di Reazioni Elementali e scritto una guida alla Risonanza Elementale, senza tralasciare utili consigli su come ottenere Primogemme e Desideri gratis. Riguardo il potenziamento dei personaggi ha poi stilato un’utile vademecum su Costellazioni e Talenti, nonché una guida all’uso della Resina. C’è persino una guida ai Boss, per chi avesse difficoltà nei combattimenti! Infine, siccome si preoccupa per i vostri portafogli, ha ragionato se convegna davvero acquistare skin, Benedizione Lunare e Pass Battaglia: leggete le sue considerazioni se siete in dubbio sulla spesa!
Per quanto riguarda le rubriche, il caporedattore galattico Graziano Salini ci ha tenuto a difendere la pratica delle espansioni, elencando 6 tra i migliori DLC mai usciti.
Michele Longobardi non ne può più dell’erroneo preconcetto “indie buoni – AAA cattivi”, e ha scritto una riflessione che cerca di demolire tale pericolosa impostazione di pensiero.
Con piacere vi proponiamo anche un’interessante intervista agli Hyperwülff, band metal che da sempre bazzica nel gaming, condotta dal nostro fido Demetrio Scira.
Per questa settimana è tutto.
Auguri di buon Natale a tutti, e arrivederci a domenica prossima con il #Gamersdigest 52, l’ultimo del 2022!
This post was published on 25 Dicembre 2022 10:00
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