Dying Light 2 promette bene, specie da quando sappiamo che il suo comparto narrativo è stato affidato a veri propri mostri sacri come Chris Avellone e alcuni degli scrittori che si sono occupati di The Witcher 3.
Il titolo è stato annunciato nel corso dell’ E3 2018 durante la conferenza Microsoft ed è stato una vera e propria sorpresa, considerando l’assenza di leak o di annunci.
Nel corso di un’ intervista, il creative director del titolo Adrian Ciszewski ha dichiarato che il nuovo capitolo della saga conterrà delle novità davvero interessante per quanto riguarda l’implementazione del ciclo giorno/notte all’interno del titolo.
Scopriamo insieme quali sono.
Dying Light 2 e l’importanza del tempo che passa.
L’intervista si è tenuta nel corso dell’E3 2018, qui il creative designer di Techland si è lasciato a dichiarazioni riguardanti alcuni dei contenuti del gioco. Il ciclo giorno/notte, in particolare, è stato rivisto in modo pesante rispetto alla sua implementazione nel primo Dying Light.
La notte non è più limitante come nel primo capitolo, dove si era e obbligati a cercare rifugio, ma diventa una nuova opportunità per tutto: combattimento, esplorazione e sviluppo delle quest incluso. Il giorno viene dedicato agli umani, la notte agli infetti.
Durante la notte sono maggiori le occasioni per lottare con avversari estremamente forti e con pattern di attacco e movimento chiaramente differenti da quelli degli umani; i super-nemici che nel primo capitolo comparivano solo di notte ritornano anche qui con la differenza che stavolta ci saranno diversi modi per affrontare la situazione senza dover obbligatoriamente fuggire nella ricerca di un rifugio.
Dying Light 2 mette umani e degenerati sullo stesso piano.
Il titolo, essendo ambientato quindici anni dopo il primo capitolo della saga, mostra un mondo che ormai ha trovato le sue soluzioni per permettere un qualche tipo di convivenza tra i sopravvissuti e i degenerati. Il mondo ha imparato a riconoscere quali situazioni rischiano di essere mortalmente pericolose per l’uomo.
La mappa di gioco di Dying Light 2 sarà quattro volte più grande della mappa che nel primo titolo era disponibile una volta acquistato il DLC The Following. La mappa non avrà una distribuzione di infetti e umani uniforme ma sarà realisticamente divisa in zone dove l’umanità non è più riuscita a mettere concretamente piede.
Gli infetti, nel corso del tempo, hanno imparato a crearsi ripari e a creare oggetti unici, estremamente difficili da ottenere durante il corso del giorno. Qui torna in ballo la notte e la sua difficoltà aumentata. A far da collante per tutte queste caratteristiche nel gioco torna il parkour che era anche nel DNA del primo titolo, questa volta potenziato e migliorato per fluidità e giocabilità.
Techland ha rivelato di avere ancora in serbo numerose novità di cui però non è ancora pronta a parlare poiché “avrebbero bisogno di una conferenza a parte”.
Questo approccio realistico al level building è stato utilizzato da Techland per creare una sensazione di esplorazione e di scoperta variegata e realistica, in grado di superare l’esperienza che era stata offerta con la release del primo Dying Light.
Il cambio del ciclo giorno/notte permetterà agli sviluppatori di modificare la notte e di trasformarla da momento del terrore a parte integrante del gioco dove si modificano i rapporti tra azioni compiute e rischi preso, permettendo al giocatore di fare azioni uniche irrealizzabili durante il corso del giorno.
Dying Light 2 sarà disponibile su PS4, Xbox One e PC ma ancora non possiede una data d’uscita ufficiale.