Negli ultimi giorni il sistema DRM Denuvo è stato molto presente nelle sezioni news delle testate videoludiche, per via della “scommessa” che gli sviluppatori di RiME avevano fatto: crackate il gioco e noi toglieremo il DRM.
Di fatto, a pochi giorni dall’uscita del gioco di Tequila Games, esso è stato crackato e reso disponibile gratuitamente online, con una postilla da parte del cracker che accusava proprio Denuvo di essere la causa dei problemi di framerate e stabilità del gioco. Fedele a quanto detto, Tequila Games ha rimosso quindi rimosso il DRM dalla versione PC.
Ma sembra che le nubi buie non si siano ancora diradate sul sistema di protezione DRM, dopo il crack rapidissimo di Resident Evil VII, quello di Mass Effect: Andromeda e più recentemente appunto quello di RiME e di Prey, sembra che Denuvo faccia un uso illegale di asset provenienti da VMProject, un altro software per la protezione di dati.
La fonte originale è in russo, ma grazie al redditor Stuchgo è disponibile una traduzione in inglese che spiega abbastanza bene la situazione.
“Voglio raccontarvi la storia di una compagnia furba ma avara, la Denuvo Software Solution GmbH.
La compagnia ha rilasciato un sistema di protezione software chiamato Denuvo che fa un uso assolutamente illegale di un nostro programma, prodotto da VMProject. Circa tre anni fa abbiamo avuto una intensa corrispondenza elettronica riguardo l’utilizzo di asset provenienti da VMProject sviluppati specificatamente per Denuvo, e avevamo dato loro una risposta molto chiara, ovvero che l’opzione non era fattibile, perchè il costo di sviluppo di una cosa del genere per un competitor sarebbe stato economicamente svantaggioso per noi, anche imponendo un costo per serial key di 500$. Ma questo non ha fermato gli sviluppatori austriaci, che hanno comprato una licenza del nostro software per poi farci quello che pareva loro. Tutto andava per il verso giusto finchè non ci siamo accorti che stavano usando quella licenza per scopi diversi da quelli del contratto, per cui abbiamo revocato la licenza e ci siamo offerti di sistemare la questione con un pagamento forfettario da parte di Denuvo, un pagamento anche modesto, ma siamo stati ignorati.
Per questo abbiamo incorporato delle firme digitali nei software antivirus prodotti da aziende con cui collaboriamo. Per esempio se usate Sophos può succcedere che esso segnali alcuni file inseriti nel sistema Denuvo ma provenienti dai nostri sistemi di protezione software come virus.
Al momento, abbiamo chiesto a Valve di contattare il nostro ufficio legale in modo da poter loro spiegare cosa succede quando si coopera con degli scammer. Inoltre, data la nostra collaborazione di lunga durata con Intellect-C, ci stiamo preparando per una causa legale contro Denuvo Software Solution GmbH, e intendiamo risolverla in tribunlae questa volta, per dare una bella lezione a questi sviluppatori “avari” che se ne fregano della proprietà intellettuale dei colleghi.
In generale, vogliamo quello che ci è dovuto, solo quello.”
Il redditor autore del post – e si suppone della traduzione del comunicato di VM Project – fa notare che l’azienda ha già citato in giudizio e ha vinto la casa contro allsoft.ru per la vendita illegale di un loro prodotto, Acronis VMProject.
In pratica Denuvo sembra utilizzare un software piratato come protezione contro la pirateria informatica.
This post was published on 4 Giugno 2017 10:40
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