La parola “meme”, una volta relegata ai pochi internauti che frequentavano forum e siti come 4chan, è oggi un vocabolo di uso comune. Nel 2018, oltre ad essere considerata da molti una forma d’arte, il meme sta diventando anche strumento di marketing. Basti pensare a portali come quello di Taffo o di Top Deals Italia.
Non tutti sanno, però che è in arrivo una nuova legge sul copyright dell’Unione Europea che potrebbe portare addirittura al “ban” dei meme su internet. L’intento di questa legge è di proteggere la proprietà intellettuale di chi uploada il suo materiale sul web. “Tutti i contenuti uploadati su internet saranno monitorati e potenzialmente eliminati se protetti da copyright.”
Attualmente una tutela del copyright esiste. Per esempio la politica del copyright su Youtube è molto restrittiva sui contenuti come film e musica ma non su nomi e brand. In teoria posso tranquillamente parlare di un prodotto e ironizzare su di esso. Tuttavia con questa legge la situazione potrebbe cambiare notevolmente non solo su Youtube ma anche sugli altri social media. Meme meta-ironici come quelli che ho realizzato qui in foto potrebbero scomparire per sempre. Il problema non riguarderebbe solamente la libertà creativa: le piattaforme online subirebbero un notevole danno economico se queste fossero forzate da una direttiva simile.
La legge “distruggerebbe l’internet così come lo conosciamo” e porterebbere “a poche compagnie leader il controllo di ciò che vediamo e facciamo online.”
E’ per questo che è già nata una campagna contro questa direttiva. Essa comprende una lettera aperta inviata dagli accademici dei centri di ricerca sulla proprietà intelletuale Europea con tutte le accuse relative alla libertà di espressione. La Commissione Europea l’ha già prontamente respinta. A loro avviso la direttiva “non danneggia la libertà di espressione su internet” ma “Aiuterebbe in due modi: Per prima cosa informerebbe ‘gli autori’ quando il loro lavoro è online e quando questo è usato senza permesso. Per secondo garantirebbero all’autore l’equa remunerazione per il suo lavoro.”
Continueremo ad aggiornarvi sull’evoluzione di questa normativa anche se crediamo che sia inutile allarmarsi più di tanto: si parla di UE e tutti sappiamo che il suo potere decisionale riguardo alla gestione dell’internet è pressappoco nullo se non appoggiata da chi si trova oltre l’Atlantico. Ad ogni modo, nella peggiore delle ipotesi, noi memers, per citare un famoso franchise: “Agiremo nell’ombra per servire la luce”.
Fonte: Lavori in corso al parlamento europeo in tema normativa copyright e diritto d’autore