Benvenuti ad un nuovo #Gamersdigest, recap delle principali notizie della settimana videoludica appena trascorsa.
Activision Blizzard ha presentato i risultati finanziari del Q2 2022. E non sono buoni.
Non è bastato il lancio di Diablo Immortal a risanare i conti della compagnia, che segnano rosso sia nella divisione Activision (-38% rispetto all’anno precedente) sia nella divisione Blizzard (-7%). Come si vede, il diabolico titolo mobile ha comunque aiutato Blizzard a contenere le perdite, mentre Activision si trova in caduta libera, segno che gli ultimi CoD non hanno fatto particolare breccia nel cuore degli appassionati. Situazione decisamente migliore per King (la divisione mobile-oriented acquisita nel 2016) che registra una crescita Y-o-Y dell’8%. Purtroppo non basta a bilanciare le falle delle altre due, il saldo complessivo infatti è negativo: -28% dei ricavi, -12% di utenti attivi, -68% di utile netto!
Detto questo, da qui a fine anno la compagnia ha alcune carte da giocare, ad esempio Overwatch 2 (previsto per il 4 ottobre), CoD: Warzone 2.0 (entro fine anno) e soprattutto la nuova espansione World of Warcraft: Dragonflight (idem). Non è garantito che la situazione possa essere totalmente recuperata, ma una certa inversione di tendenza potrebbero imprimerla. La holding ha anche ribadito la volontà di pubblicare Diablo 4 nel corso del prossimo anno: quello sarà il vero banco di prova per Activision Blizzard, che con questo titolo si gioca una credibilità messa a dura prova negli ultimi anni.
Vedete questo esempio di pubblicità che compare a caso nel bel mezzo di una partita? Ecco, d’ora in poi non succederà più!
Google Play ha aggiornato le proprie linee guida per gli sviluppatori, inserendo qualche nuova limitazione per quanto riguarda le pubblicità in-app. Ciò vale ovviamente anche per i videogiochi. Le modifiche riguardano in particolare le pubblicità a tutto schermo, che costringono normalmente alla loro completa fruizione prima di scomparire: una dinamica abbastanza comune nelle applicazioni free-to-play, che magari vengono eliminate a fronte dell’acquisto di una versione premium del gioco.
Ebbene, secondo le nuove disposizioni tali inserzioni non potranno permanere a schermo per più di 15 secondi senza che l’utente possa decidere di nasconderle. Inoltre tale tipo di pubblicità potrà comparire solo in momenti precisi, in modo da non interrompere il flusso dell’applicazione: nel caso dei giochi, ad esempio, potrebbero essere collocate dopo la comparsa del punteggio totalizzato al termine di una sessione, e non in mezzo alla stessa, cosa che rischierebbe di compromettere la partita in corso. Nel caso di pubblicità rivolta ad un pubblico infantile, il tempo necessario prima della comparsa dell’opzione di opt-out (in soldoni premere la X per chiudere l’inserzione) sarà abbassata da 15 a 5 secondi.
Potete leggere l’elenco completo di queste norme, in italiano e con tanto di esempi, a questo indirizzo. Si tratta senz’altro di un passo avanti positivo nell’ottica di migliorare l’esperienza utente e rendere la pubblicità meno invasiva, quindi direi che possiamo essere tutti contenti. Le nuove regole entreranno in vigore a partire dal 30 settembre.
Recentemente l’uscita di F1 2022 ha suscitato qualche perplessità nella critica – a tal proposito vi raccomando la lucida analisi del nostro esimio Riccardo – ma ha raccolto il consueto successo di pubblico. Del resto Codemasters (studio inglese acquisito da EA l’anno scorso) è un’istituzione per quanto riguarda le simulazioni di guida, con IP storiche quali appunto F1, GRID (arcade racer, erede di TOCA Race Driver) e DiRT (rally sim, erede di Colin McRae Rally). Pare che lo sviluppatore sia al lavoro proprio su quest’ultimo frangente.
Intervistato da Gamesindustry, il senior creative director di EA Sports Rally Ross Gowing si è lasciato scappare una confidenza (scherzo, l’ha fatto di proposito in un articolo sponsorizzato): Codemasters sta attualmente lavorando ad un nuovo videogioco di rally.
…il team sta lavorando per dar vita al futuro del rally su PC e console next-gen. La serie DiRT Rally ha cambiato le aspettative dell’utenza riguardo i titoli di corse fuoristrada, ed è nostra responsabilità continuare a migliorare ciò che lo studio ha creato in passato. Sono fermamente convinto che un approccio puramente simulativo al rally sia quello giusto, ma dobbiamo anche trovare il modo di insegnare ai nuovi giocatori come mantenere il controllo del veicolo su una superficie non asfaltata e mostrare loro come muovere i primi passi nel nostro sport… per poi offrire loro un’ampia gamma di esperienze e sfide in modo che ne vogliano sempre di più.
Ross Gowing intervistato da Gamesindustry – 2 agosto 2022
Da queste parole possiamo presupporre che questo nuovo titolo, sia esso appartenente alla serie DiRT o capostipite di una nuova IP, non sarà cross-gen, il che si sposa bene con le parole di Gowing circa la volontà di innovazione. Si intuisce anche che il gioco cercherà di allargare il bacino di utenza coinvolgendo novizi del genere rally (e magari del racing sim in generale). Codemasters sembra avere davvero un grosso progetto per le mani, e sta assumendo personale in tutti i campi, dalla grafica alla programmazione, dall’interfaccia ai servizi live. Non resta che attendere ulteriori informazioni da Oltremanica.
In settimana è The Pokémon Company ha pubblicato uno showcase Pokémon Presents: non sono state fornite novità di sorta rispetto a Pokémon TGC Live, attualmente in fase di beta pubblica in Canada, per cui si attendono novità circa l’uscita worldwide. Nonostante questo lo show ha proposto vari aggiornamenti per titoli già disponibili o in via di sviluppo:
La scorsa settimana vi abbiamo dato conto di alcune dichiarazioni di Stephen D’Astous, secondo cui la vendita degli studi occidentali di Square Enix sarebbe finalizzata ad ottenere una maggiore appetibilità agli occhi di eventuali compratori interessati ad acquisire la compagnia nipponica. Questa tesi sembra trovare una parziale conferma questa settimana per bocca della stessa Square Enix che, in occasione di una assemblea con gli azionisti riguardo i risultati fiscali dell’anno in corso, avrebbe dichiarato tra le righe di essere intenzionata a vendere quote dei propri studi interni, nell’ottica di una razionalizzazione generale necessaria a fronteggiare il costante aumento dei costi di sviluppo. La notizia è stata twittata dall’analista finanziario David Gibson:
Così come aveva già fatto D’Astous, anche Gibson ipotizza che Sony possa essere uno dei soggetti interessati a comprare, aggiungendovi anche la holding cinese Tencent e il publisher coreano Nexon. Insomma, forse due indizi non fanno ancora una prova, ma che Square Enix sia impegnata in una fase di riorganizzazione generale è fuor di dubbio. Resta solo da vedere chi, oltre ad Embracer Group che si è accaparrata Eidos-Montréal, Crystal Dynamics e Square Enix Europe, prenderà parte al banchetto.
Ormai non sorprende più che Square Enix annunci un remake di un vecchio classico, anzi è una prassi conslidata. Fa piacere però che in questo caos si tratti di un titolo di carsa diffusione in occidente, ma di capitale importanza: Tactics Ogre Reborn è infatti una versione riveduta e corretta di Tactics Ogre: Let Us Cling Together, a sua volta remake PSP dell’omonimo titolo sviluppato per SNES nel 1995. Il gioco in questione è stato seminale per l’intero genere TRPG: il suo director Yasumi Matsuno lo usò come base per creare il celebre Final Fantasy Tactics, e forte di questi successi diede poi alle stampe Vagrant Story e Final Fantasy XII.
Tactics Ogre Reborn promette di offrire una veste grafica ed un comparto audio rinnovati, il doppiaggio completo di tutte le sequenze filmate, nonché un generale ammodernamento dell’interfaccia. La profondità e complessità del titolo dovrebbero invece mantenersi inalterate, per la gioia dei fan. Il gioco è stato annunciato per PS4, PS5, Switch e PC (via Steam), e la sua uscita è prevista per l’11 novembre 2022.
Persino la stessa Koch ci ha scherzato su!
Da oggi in poi però basta puerilità: Koch non esiste più, la società ha operato un rebranding che vuol meglio riflettere l’orientamento del proprio business, che è in grandissima parte orientato all’industria del gaming. Nasce quindi Plaion, nome modellato sull’inglese “Play on”, che nelle parole del Managing Director Klemens Kundratitz contribuirà ad aumentare la brand awareness della compagnia nel mercato extraeuropeo, dove è ancora relativamente poco conosciuta:
Per molti anni il nostro nome è stato associato alla distribuzione fisica, forse perché un’azienda situata nell’Europa centrale, sebbene includiamo anche il Regno Unito, che è stato uno dei primi tre Paesi in cui ci siamo lanciati. Ma la percezione che si ha di noi non è quella di un’azienda globale. Inoltre per alcuni [il nome della compagnia] è difficile da pronunciare. [Il nostro volume d’affari riguardante il gaming] è nove volte più grande del nostro settore film. (…) Questa mossa certamente non rappresenta un allontanamento dalla distribuzione fisica. Il nostro mantra è che vogliamo offrire giochi ovunque e in qualunque modo la gente voglia giocarli: fisici, digitali, edizioni da collezione. Qualunque sia il modo in cui le persone vorranno consumare i nostri contenuti, noi ci saremo.
Klemens Kundratitz intervistato da James Batchelor per Gamesindustry – 4 agosto 2022
Il rebranding agostano sarà senz’altro utile alla compagnia per presentarsi in una nuova, brillante veste alla Gamescom di fine mese, dove quasi sicuramente farà qualche importante annuncio utile a farsi largo immediatamente nella percezione di stampa e pubblico.
Questa settimana Michele Giannini ha provato per voi l’attesissimo JRPG Xenoblade Chronicles 3, di cui vi ha raccontato tutto in questa recensione; il sottoscritto ha invece analizzato l’indie metroidvania The Tarnishing of Juxtia, che ho recensito qui; infine Claudio Albero ha giocato intensamente Bright Memory: Infinite, lo sparatutto celebre per essere stato realizzato da una sola persona: ecco il suo giudizio finale.
Recensioni a parte, vi abbiamo proposto alcuni interessanti approfondimenti: Alessandro Colantonio vi ha suggerito 5 colony sim alternativi a Rim World e Dwarf Fortress; per l’angolo tech Alessio Acunzio vi suggerisce 5 cose da sapere prima di acquistare una GPU usata; Pasquale Monniello vi accompagna alla scoperta di Kind Words, un indie che fa della positività il suo nucleo essenziale; infine Claudio Albero viviseziona l’offerta PS Plus, mettendone in mostra i pregi ma anche i numerosi limiti, dicendo la sua in questo interessante approfondimento.
Per questa settimana è tutto.
Appuntamento a domenica prossima con il #Gamersdigest 32.
This post was published on 8 Agosto 2022 10:00
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