Allo State of Play di ieri sera ha fatto capolino il simpatico e arguto gatto di Stray e ha portato in dote la data di uscita del titolo investigativo in chiave cyberpunk pubblicato da Annapurna.
Sarà un’estate felina a base di salti ed enigmi da risolvere, infatti Stray uscirà su PS4 e PS5 il 19 luglio. Il trailer di annuncio ha mostrato cose interessanti che vanno analizzate per comprendere al meglio la natura del gioco, che si prospetta uno degli indie più interessanti degli ultimi anni.
Vediamo screen per screen cosa possiamo dedurre da ciò che è stato mostrato.
Un mondo di robot
Questo elemento era già risaputo ed è stato il primo a risaltare fin dalle prime battute: Stray si configura come un’avventura in chiave cyberpunk in cui il giocatore, nelle “vesti” di un gatto randagio, esplora una città futuristica che ha tutti i cliché visivi del genere, quali luci al neon, insegne che illuminano strade che si dividono tra lusso e degrado, i caratteristici mercati con bancarelle improvvisate nei luoghi meno abbienti e, ovviamente, sirene di vigilanza che mettono l’accento su una società probabilmente distopica, caratteristica fondamentale nella letteratura cyberpunk.
La città non sembra essere più abitata da esseri umani, ma unicamente da robot. Non possiamo ancora dedurre il motivo per cui esista un luogo in cui l’essere umano è estinto, fatto sta che il gatto, a prima vista, risulta l’unico essere biologico presente in città. Dai vestiti, dalle scritte e dall’architettura di alcuni edifici possiamo presupporre che si tratti di una città orientale o quantomeno a essa ispirata (non è escluso che si tratti solo di una porzione, una sorta di Chinatown).
I robot possono essere sia ostili, tanto da volerci dare la caccia, sia amichevoli, come mercanti, NPC alla ricerca di qualcuno che porti a termine le loro quest e addirittura un traghettatore che ci permette di attraversare le fogne. Da questo punto di vista, la mappa, che pensiamo non sarà particolarmente estesa, vuole dare la sensazione di reale dinamismo anche se tutto si muoverà solo quando saremo noi a volerlo.
Lo screen in basso mostra un luogo completamente diverso dal resto, è alieno, è cosparso di una sostanza vomitevole che sembra quasi biologica. Senza dubbio, non sarà l’unico e avrà un’importanza nella narrativa del gioco. È una sorta di malattia? Il morbo ha invaso il mondo ed è reo della scomparsa degli uomini? Potrebbe essere proprio questa melma biologica uno dei tanti motivi che porteranno il gatto a indagare.
Il titolo sarà un misto di esplorazione e risoluzione di enigmi. Nel primo caso dovremo fare appello alle capacità acrobatiche del felino, in grado di balzare da un posto all’altro anche da fermo. Pertanto, saranno presenti fasi platform che, così, a prima vista, non ci sembrano proibitive, ma solo un modo per diversificare la progressione e dare un senso anche alla natura “gattesca” del protagonista.
Zone importanti da scoprire per procedere nella storia saranno poste in luoghi a prima vista irraggiungibili, dunque sarà compito del giocatore esaminare bene la zona e capire quale percorso prendere.
Per quanto riguarda, invece, la risoluzione degli enigmi non si è visto moltissimo all’atto pratico, ma nello screen qui di seguito possiamo vedere come il protagonista potrà interagire con alcuni oggetti non a portata. La cassaforte in cui è chiuso il badge è troppo lontana e non ci sono appigli, ma ad accompagnarci c’è un robottino fluttuante. Probabilmente, grazie a lui saremo in grado di aprire serrature e raccogliere oggetti lontani.
Uno degli elementi più interessanti e coerenti con la natura del gioco del protagonista è senza dubbio la necessità di nascondersi, pertanto avremo a che fare spesso e volentieri con fasi stealth. Nel trailer, vediamo il gatto occultarsi all’interno di una scatola, cosa normalissima per un animale, un po’ meno forse per un uomo adulto (vero, Snake?).
I droni sono a guardia di luoghi proibiti ai più, è così che funziona in una distopia: non si può entrare in zone riservate, pena la morte.
Ma se si viene scoperti? Non si muore istantaneamente, c’è ancora una possibilità di sopravvivenza: la fuga. Come mostrato nel filmato, il gatto può utilizzare mosse evasive per mettersi al riparo e schivare i colpi di nemici robotici e i morsi di creaturine poco socievoli (anch’esse biologiche, quindi torniamo all’ipotesi di un morbo o un’infezione).
Non è chiaro se procedendo nell’avventura sarà possibile anche sbloccare qualche abilità offensiva che non ci costringa sempre a scappare, ma è probabile che il gioco voglia portarci sulla strada della furtività rendendoci poco pericolosi in caso di avvistamento nemico.
In quest’ultimo screen invece… nulla, c’è lui, il gatto. Bello e da strapazzare di coccole.
Non vediamo l’ora che arrivi il 19 luglio per gustarci un indie davvero intrigante, con un’atmosfera tutta da vivere in compagnia di un astuto investigatore a quattro zampe.