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Stranger Things 4 – Recensione Netflix

A quasi tre anni dall’uscita della terza stagione, Netflix ci delizia con la quarta stagione di Stranger Things, di cui il primo volume è in uscita il 27 Maggio (Episodi da 1 a 7) e il secondo volume il 1 Luglio.

Stranger Things è una serie che personalmente mi sta a cuore; un po’ perché quando uscì la prima stagione ero un sedicenne che si sparava D&D endovena con una media sportiva di quattro sessioni a settimana, un po’ perché ammetto di avere un debole verso le serie con protagonisti un gruppo di amici.

A dir la verità prima che mi venisse offerta l’anteprima mi ero completamente dimenticato (e menomale, altrimenti l’hype mi avrebbe consumato) di una quarta stagione di Stranger Things, e Netflix ha deciso di rimediare alla lunga attesa con la durata degli episodi estesa a 75 minuti circa.

Stranger Things 4 insomma si è fatto attendere non poco, ma al suo arrivo fa suonare le trombe e si presenta in armatura di adamantio e spada magica +3 e decide di affrontare di petto le aspettative ormai nate.

DISCLAIMER: Cercherò di scrivere una recensione con il minor quantitativo di spoiler possibili visto che, arrivati a questo punto della trama, ogni singola informazione potrebbe risultare di troppo.

Per chi ha bisogno di un maggiore recap della stagione 3, qui sotto potete trovare il video ufficiale in lingua inglese.

Sei mesi di quiete prima della tempesta

Le vicende di Stranger Things 4 riprendono sei mesi dopo quelle della terza stagione con i protagonisti che abbiamo imparato ad amare separati in diversi stati. Il gruppo di bambini, nonché giocatori di ruolo in erba, sono cresciuti e diventati adolescenti alle prese con i primi anni di scuola superiore con tutti i problemi e le sfide derivanti.

I primi episodi iniziano lenti e soffrono in parte di tutti gli stereotipi che una scuola superiore americana in un film o serie TV debba avere: Bullismo, mascolinità tossica, conformismo, con aggiunta del gruppo di D&D, chiamato Hellfire Club.

Ho apprezzato molto il nome, specialmente sapendo che l’hellfire (Fuoco infernale) esiste davvero in D&D.

Le magliette sono bellissime.

A spezzare i drammi adolescenziali e la minaccia incombente dal sottosopra, vi saranno dei flashback che ci accompagneranno per tutta la serie in maniera superba, riuscendo egregiamente a riaccendere la curiosità dello spettatore nei tempi morti dei primi episodi. 

Mentre la trama avanza lentamente, i personaggi mettono da parte (a volte in maniera un po’ troppo superficiale) gli scogli della vita quotidiana per prepararsi alla nuova minaccia: Vecna.

Vecna, il Sussurrato

Vecna è originariamente in D&D un potente lich, cioè un mago non morto, con un’ossessione per i segreti, di cui si alimenta per controllare le persone.

Nonostante l’aspetto non sia lo stesso, il Vecna presentato in Stranger Things 4 è un Vecna plausibile e verosimile alla controparte ludica.

Dal tocco vampirico, alla maledizione di Vecna, Stranger Things 4 fa contenti i giocatori di ruolo più affezionati permettendogli di tracciare diversi collegamenti e paragoni.

Al di là del mio essere di parte (come giocatore di ruolo) è facile dire che Vecna è l’antagonista fino ad ora meglio riuscito di Stranger Thing: la sua intelligenza, e la tendenza a manipolare le persone sfruttando i segreti, pongono una maggiore sfida ai protagonisti e dunque risulta molto più pericoloso del demogorgone o del mind flayer delle passate stagioni.

La spada magica +3

Come detto in precedenza, Stranger Things 4 è armato di una spada magica +3 e questo aiuta molto nello scontro contro le aspettative. Il potere della spada consiste negli episodi che diventano sempre più concitati ed emozionanti e basta superare la soglia dei primi episodi dei problemi quotidiani adolescenziali per vedere quanto la vera forma di Stranger Things 4.

Ho apprezzato infinitamente l’utilizzo del Satanic Panic, il fenomeno nato negli anni ‘80 negli Stati Uniti che incolpava tutti i giocatori di D&D di satanismo. Ciò che lo rende interessante, è che una cosa così tanto esagerata risulta quasi giusta e comprensibile nel mondo narrativo di Stranger Things, ma senza che nessuno salvo i protagonisti lo sappia.

Stranger Things 4 si ritrova tra le mani un cast vastissimo di personaggi principali, e, seppur la sceneggiatura fatichi nel riuscire a dare tutti lo stesso spazio e attenzione, riesce a giostrarli con garbo.

Ciascuno dei personaggi ha un suo conflitto che da risolvere per crescere e la maggior parte di essi sono ben riusciti. Alcuni, ad esempio quello di Will e Mike, invece sono forse risolti troppo in fretta, il che non è la migliore sensazione con episodi lunghi poco più di un’ora.

Ed è solo l’inizio (della fine)

Ciò in cui secondo me però Stranger Things 4 eccelle è nell’essere un ottimo Stranger Things.

Se vi piacciono i momenti in cui Dustin risolve la situazione col suo ingegno, in cui Nancy combatte con le unghie e con i denti e porta progresso con la sua proattività, se vi piacciono le folli e intelligenti interazioni tra il sottosopra e il mondo reale allora Stranger Things 4 vi piacerà molto.

Questa serie sembra riuscire in tutto questo proprio come Stranger Things ha sempre fatto ma con una narrativa più matura e più tesa.

Insomma, il volume 1 mi ha lasciato con hype e voglia di vedere come prosegue (e di esplorare Vecna nelle mie campagne di D&D).
Se avete seguito le serie fino ad ora, non posso dunque che consigliarvi di vedere la quarta stagione.

This post was published on 23 Maggio 2022 9:01

Pasquale Monniello

Game designer, Dungeon master nonché Informatico. Ho imparato a giocare al computer prima di saper leggere, imparando a memoria i tasti da premere e le icone da cliccare. Passo almeno metà della mia esistenza a giocare o a creare esperienze di gioco.

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