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Demo di Pokémon Oro svela la presenza di mostriciattoli inediti

Una demo di Pokémon Oro del 1997, di due anni precedente all’effettiva uscita del gioco, è stata riesumata ieri, e naturalmente i fan si sono già messi all’opera per osservarne il codice e ricavarne succose informazioni.

Tra le più interessanti, sorvolando su mosse differenti e glitch – trovate un elenco completo qui – figurano sicuramente varie forme alternative dei Pokémon che conosciamo, nonché molte creature che non hanno mai visto la luce, oppure che ricordano Pokémon che hanno fatto la loro comparsa ufficiale solo molte generazioni dopo la seconda.

Evoluzioni scomparse

Ad esempio – sì, mi piacerebbe iniziare da lui: mi sono sempre chiesto quale sia l’intima ragione dell’esistenza di Qwilfish, il suo scopo nella vita. A cosa serve un pesce spinoso bruttino, non particolarmente forte, senza niente che sia degno di nota e che per di più non ha alcuna evoluzione? In due parole, perché Qwilfish?

Qwilfish e Numpuff.

Ed ecco la risposta: Qwilfish inizialmente doveva possedere un’evoluzione, chiamata Nibirefugu in giapponese, e Numpuff nella versione inglese. Evoluzione che, a dirla tutta, ricorda un po’ Whiscash, Pokémon di terza generazione.

Perché la Nintendo ha voluto privare Qwilfish dell’unico elemento che avrebbe reso sensata la sua esistenza? Non lo sapremo mai.

Likk.

Ad anticipare Lickilicki di ben due generazioni abbiamo Likk, che, bisogna dire, non dispiace. Quella che doveva essere l’evoluzione di Lickitung prima di essere brutalmente cancellata ha un che di slowpokeano.

Altre evoluzioni poi tagliate fuori sono quella di Farfetch’d, una sorta di Tangrowth ante litteram (Tangela otteneva anche una baby evoluzione, come vedremo a breve), Ditto, Pinsir, un’evoluzione alternativa di Weepinbell a fare da contrappasso a Bellossom, e Leafeo, che in quarta generazione diventerà Leafeon.

L’evoluzione di Pinsir potrebbe aver ispirato il MegaPinsir che ha preso vita solo in sesta generazione, quasi vent’anni dopo.

Moltissimi Baby Pokémon

Dovevano esserci molti più Pokémon Baby di quanti poi effettivamente sono stati creati, e inizialmente quasi tutti evolvevano a livello 12. Ecco quelli che sono stati tagliati fuori:

Nell’ordine abbiamo le forme baby di Vulpix, Tangela, Goldeen, Paras, Doduo, Meowth, Ponyta, Grimer, Growlithe e Mr. Mime. Solo una variante di quest’ultima ha poi fatto la sua comparsa come Mime Jr, in quarta generazione.

Degli Starter un po’ diversi

Tranne per Chikorita e Meganium, tutti gli altri Pokémon starter sono completamente diversi. Un elemento estremamente interessante che si ricava guardando gli starter è che ci danno modo di falsificare una teoria molto diffusa tra i pokéfanatici e di rinvigorirne un’altra.

Come molti sapranno, si vocifera che tutte le forme evolute degli starter di Fuoco siano legate a un segno dello zodiaco cinese: Charizard – Drago; Typhlosion – Topo; Blaziken – Gallo; Infernape – Scimmia; Emboar – Maiale; Delphox – Cane (con qualche forzatura…); Incineroar – Tigre.

Nella demo, però, al posto di Cyndaquil ed evoluzioni troviamo Honōguma ed evoluzioni, dal tema ursino – e l’orso non figura tra i segni zodiacali cinesi. Questo rinforza la supposizione di altri fan che invece ritengono che la Nintendo non avesse pianificato di legare gli starter di Fuoco all’oroscopo cinese, bensì che sia iniziata come una coincidenza e che poi abbiano pensato di proseguire in quel modo proprio perché i fan ne parlavano (ma senza mai confermare né smentire).

Lo starter d’acqua, kurusu, Cruz in inglese, potrebbe aver influenzato Popplio.

Pokémon dalle forme alternative

Molti Pokémon hanno forme diverse rispetto a come li conosciamo grazie alle versioni definitive del gioco.

C’è da dire che Hitmontop, Bellossom e Murkrow hanno il loro fascino anche così.

Tra quelli che più vale la pena menzionare, figurano sicuramente Noctowl, Girafarig (che doveva essere Buio/Normale, con due metà interamente giraffesche anziché la coda-volto che ha oggi), Politoed, Ledian, Tyrogue, un Hitmontop dall’aria molto più orientale, e l’intera linea evolutiva di Hoppip.

Ma anche Mantine e Octillery, Elekid, Magby, Bellossom, Murkrow, Blissey, un irriconoscibile Porygon 2 (apparentemente ispirato a Pon de Lion, la mascotte della catena Mister Donuts) e Kingdra.

Ad essere irriconoscibili rispetto alle forme definitive sono anche i tre Felini Leggendari (che tutti si ostinano a chiamare cani nonostante siano una tigre, un leone e un leopardo, mannaggia a voi! Il fatto che la leggenda narri che siano nati da cani morti nella Torre Bruciata è irrilevante, ovviamente).

Ringraziamo sentitamente la GameFreak per aver creato le stupende versioni definitive di Raikou, Entei e Suicune anziché tenere questi obbrobri.

Pokémon mai esistiti

Molti Pokémon invece sono stati del tutto cancellati e non hanno mai iniziato ad esistere in via ufficiale.

RIP piccoli angeli.

Sunmola1 (sì, ha un numero nel nome), Anchorage e Grotess potrebbero aver ispirato i futuri Huntail, Sharpedo e Gorebiss. Twinz, Pokémon di tipo Buio (e non Spettro come potrebbe sembrare) doveva poi evolvere in Girafarig. I mici si chiamano Rinring e Bellboyant e dovevano essere di tipo Buio, e solo femmine. Fun fact: Umbreon, in questa versione, è di tipo Veleno. Gli ultimi della prima fila sono Wolfman e Warwolf, di tipo Ghiaccio, e forse hanno ispirato Abomasnow, o Piloswine.

In seconda fila abbiamo Turbann, palesemente la conchiglia di Slowbro, e che però non è collegata evolutivamente né a questo né a Shellder. Segue Bomseel, un’interessantissima foca Acqua/Fuoco: per vedere questo doppio tipo abbiamo dovuto attendere fino alla sesta generazione, grazie a Volcanion, che però è un Pokémon Leggendario. I topolini/tigrottini elettrici poi cancellati sono Tigrette ed Electiger. Kurstraw e Pangshi sono degli Spettri basati sul concept di bambole voodoo: idea interessantissima, ma non sorprende che siano stati cassati – il design è tutto fuorché interessante.

Gli ultimi due, mea culpa, non sono effettivamente Pokémon che non hanno mai visto la luce, bensì le forme provvisorie di Sneasel (esclusivamente di Buio) e Aipom.

Altre differenze

Espeon, Politoed e Xatu raggiungono il loro stadio evolutivo compiuto grazie alla Heart Stone, la Pietra Cuore che non è mai stata effettivamente inserita nei giochi né nell’universo Pokémon.

Umbreon, Gloom e Weepinbel si sarebbero evoluti invece con una Poison Stone, Pietra Veleno (e Bellossom doveva essere l’ennesimo Pokémon Erba/Veleno).

Ledian è rimasto indicato come Pokémon Pentastra (“Cinque Stelle”) nei giochi, ma non se ne comprendeva bene la ragione. Osservando la forma embrionale che poi è stata scartata, però, è chiaro: le cinque stelle le aveva sul dorso.

Sunflora sarebbe dovuto essere di tipo Erba/Psico.

C’era solo una versione rudimentale di Ho-Oh e nessun Lugia, né Celebi. Si trattava quindi forse dell’analogo di Mewtwo?

Avevano introdotto uno Skateboard, e una variante dell’oscurità più simile a quella dei giochi futuri, con solo la zona immediatamente circostante visibile.

Alcune immagini dello skateboard e dell’oscurità che preannunciava le modalità dei giochi successivi.

Le differenze naturalmente non terminano qui, e molte delle più sottili stanno ancora venendo portate alla luce, ma queste sono senza dubbio le più interessanti per chi è affascinato dall’universo Pokémon, che in questi giorni sta tornando alla ribalta non solo grazie a queste scoperte, ma anche all’annuncio delle nuove versioni per Switch (Let’s Go, Pikachu! e Let’s Go, Eevee!) e a Pokémon Quest, di cui ospitiamo numerose guide.

Ecco un elenco completo degli sprite dei Pokémon di seconda generazione della demo.

This post was published on 1 Giugno 2018 19:56

Alex Grisafi

Classe '93, siciliano di origini, bresciano di nascita, a Milano per studi e lavoro. Ho iniziato con i giochi di ruolo in seconda media con D&D 3.5, arrivando a giocarne una settantina (a novembre 2019), dai più noti agli indie. Ho approfondito parecchio questioni di game design dei GDR e di come i sistemi permettono di raccontare alcune storie e non altre - e intersecando il tema con un altro che mi sta a cuore, ossia della rappresentazione e inclusività di categorie marginalizzate.

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