Ieri sera, presso il Museo delle Navi Antiche di Pisa, una giuria internazionale di specialisti del settore videogiochi ha decretato i vincitori dell’edizione 2021 degli Italian Video Game Awards.
L’iniziativa è stata organizzata da IIDEA e dalla Toscana Film Commission, e si inserisce all’interno del programma First Palyble. Come ogni anno, la giuria ha premiato quelli che sono i più promettenti e migliori attori del panorama videoludico del nostro Paese: ve li presentiamo, in questo piccolo viaggio fra i vincitori e i candidati.
Best Italian Game
Vincitore: Promesa – Eremo
Il vincitore del Best Italian Game è stato un gioco che promette di essere un viaggio introspettivo e psicologico delle memorie del suo autore, Julián Palacios Gechtman.
Basato sui ricordi condivisi di un nonno e di suoi nipote, Promesa ci porta a esplorare un paesaggio urbano dai toni anonimi e malinconici, fra palazzoni popolari, cortili, vicoli, appartamenti nei quali potremo trovare rimembranze del passato del protagonista della storia e dalla sua famiglia.
Altri partecipanti:
A Painter’s Tale: Curon 1950 – Monkeys Tales Studios
Beyond Your Window – Team SolE
Griefhelm – Johnny Dale Lonack
Redout: Space Assault – 34BigThings
Best Debut Game
Vincitore: Beyond Your Window – Team SolEtude
Altro progetto sperimentale, Beyond Your Window è una raccolta di quattro storie brevi strutturate come avventure dialogiche nelle quali dovremo affrontare le vicende personali e introspettive dei suoi protagonisti, spiati da noi attraverso le finestre dei loro appartamenti.
Una confezione accattivante, con disegni dai toni morbidi sia nel tratto che nel colore, dà vita a un’atmosfera dai contorni indie e adulti, che si avvicina a quelle delle visual novel.
Altri partecipanti:
Griefhelm – Johnny Dale Lonack
Milky Way Prince – The Vampire Star – Eyeguys
Promesa – Eremo
Willy Morgan and the Curse of Bone Town – Imaginary Labs
Best Innovation
Vincitore: Griefhelm – Johnny Dale Lonack
Dopo due giochi psicologici e dialogici, Griefhelm ci porta al centro di un universo cavalleresco e medievaleggiante in quello che sembra un ispiratissimo fight game a scorrimento nel quale a contare sarà la nostra capacità di reazione e di attaccare al momento giusto.
Dalla descrizione, Griefhelm ci permette di attacare con fendenti e sottani decisi, portandoci però a dover calcolare il giusto tempismo e le condizioni dell’ambiente di gioco. Il tutto contro bot, in party con gli amici e online.
A colpire di Griefhelm, tuttavia, è la sua confezione ispirata, con un design splendidamente animato, i colori vivaci, un setting dal tono realistico e brutale.
Altri partecipanti:
A Painter’s Tale: Curon 1950 – Monkeys Tales Studios
Change Game – Melazeta
Fly Punch Boom! – Jollypunch Games
Promesa – Eremo
Outsdranding italian company: Santa Ragione
Il riconoscimento come miglior compagnia italiana è andato a Santa Ragione, studio milanese dietro alcuni dei titoli made-in-Italy più originali e stimolanti degli ultimi anni, come Wheels of Aurelia e Saturnalia, sua ultima uscita che ci trasporta al centro di una Sardegna rurale, oscura e veramente horror.
Attraverso la loro identità peculiare-che mixa volontà di sperimentazione, esplorazione di tanti diversi generi e riferimenti alla storia e alla politica del nostro paese– Santa Ragione si sta lentamente imponendo come realtà importantissima per l’industria, fieramente sospesa fra logiche Indie e volontà di crescita.
Outstanding Individual Contribution: Mauro Fanelli
Infine, a ottenere l’ultimo riconoscimento è stato il game designer Mauro Farinelli, CEO di MixedBag, casa sviluppatrice torinese responsabile di giochi come Forma.8 e Futuridium Next.
Fanelli è stato inoltre fra il creatore del primo sito web italiano specializzato in videogiochi nel 1997, ed è attivo come promotore del videogioco in Italia e attivo preso l’incubatore di Cinecittà, a Roma.
Videogioco e Italia: dove stiamo andando?
Cosa emerge da quest’ottava edizione degli Italian Video Games Award?
Tenendo presente è difficile fare un bilancio totale partendo da un’iniziativa del genere è difficile, senza dubbio i premi fotografano un settore in crescita anche nel nostro paese. Non si tratta di una crescita semplice, i problemi, gli ostacoli e i dubbi su come lo Stato incentivi il settore in Italia sono parecchi e non mancano di alimentare un forte dibattito nel settore.
Eppure, quel che emerge dall’osservazione delle premiazioni è che l’Italia sta recependo buona parte degli input più interessanti dell’industria del videogioco internazionale, sia in termini di scelte stilistiche, sia come in quelle dei generi da trattare. Prodotti come Promesa di Eremo sottolineano per esempio come una certa scuola di narrativa “introspettiva” italiana possa ben saldarsi con un genere contestato ma affascinante e sulla cresta dell’onda come il simil walking simulator, uno come Griefhelm sembrano fatti apposta per approdare su Switch e avere successo come ottimo esempio di fight game a scorrimento.
L’Italia sembra pronta a prendere il meglio delle voghe videoludiche attuali, di recepirle al meglio e di piegarle secondo sensibilità nostrane in modo da creare qualcosa di peculiare, “intimo” e culturalmente caratterizzato. E’ il caso per esempio di Santa Ragione, in grado di riambientare il survival horror nella provincia horror, o di declinare il “gioco di guida” alla narrazione degli Anni di Piombo.
Questo è senza dubbio segno di grandissima maturità artistica, e potenziale per un futuro radioso.
La sfida ora è crederci e crederci fino in fondo, anche a livello di Paese.
E lì arrivano i veri problemi, perché la strada per l’emancipazione e l’accettazione del medium è ancora molto lunga.
E, alla luce di certi giochi e della loro importanza, sembra davvero assurdo.