Erano iniziati già a girare rumor col lancio di Returnal, ma adesso è praticamente fatta: Sony ha acquisito Housemarque, lo studio di sviluppo dietro il titolo roguelike pubblicato nelle scorse settimane su PlaySation 5 (recensione qui). Ad annunciare la collaborazione è stato Hermen Hulst su Twitter, leader dei PlayStation Studios.
Si tratta di una scelta che aggiunge sicuramente più varietà di offerta ai PlayStation Studios, per ora molto improntati su IP molto “cinematografiche“. Housemarque infatti si è contraddistinta non solo per la formula roguelike di Returnal, ma anche per videogiochi che offrono gameplay un po’ più di nicchia e meno aperti al largo favore del pubblico di massa. Insomma, l’arrivo di Housemarque tra i blockbuster di PlayStation dovrebbe essere identificata come una sorta di “quota indie“, anche se non stiamo parlando affatto di uno sviluppatore considerabile indipendente.
Housemarque Oy è una software house europea di Helsinki, in Finlandia. Sicuramente la maggior parte dei lettori conosce lo studio per la pubblicazione recente di Returnal, uno dei pochi videogiochi considerabili sulla carta “next-gen“. In realtà l’azienda è attiva con questo nome dal 1995. Essa è nata dalla fusione di due altri studi di sviluppo di videogiochi per Amiga: Terramarque e Bloodhouse, i primi due produttori di giochi commerciali mai visti in Finlandia, attivi sul territorio dal 1993 fino alla loro congiunzione.
Bloodhouse, guidata da Harri Tikkanen, rilasciò il suo primo videogioco proprio nel ’93. Si trattava di Stardust, uno shooter per Amiga molto simile al gioco Asteroids, ma con una grafica migliorata e diversi power-up. Terramarque invece fu fondato da Ilari Kuittinen e Stavros Fasoulas, e il loro primo videogioco fu rilasciato nel 1994 con il nome di Elfmania, un picchiaduro 2D per Amiga.
Si cominciò a discutere di unire le due case di sviluppo mentre Terramarque lavorava alla sua seconda IP e l’Amiga fu ritirata dal mercato delle console. La fusione, sancita nel 1995, consentì agli sviluppatori di lavorare all’emergente mercato dei PC da gaming, in quel momento in continua evoluzione. Dopo un adattamento a MS-DOS di Stardust, Housemarque pubblicò Alien Incident, un gioco di avventura, e The Reap, uno sparatutto, tra il 1996 e il 1997, ma entrambe le idee non ebbero il successo sperato.
Housemarque si è quindi dedicata a titoli sportivi tra gli anni a cavallo tra la fine dei ’90 e l’inizio del nuovo millennio: Supreme Snowboarding e Transword Snowboarding per quel che riguarda i giochi invernali, e Gizmondo Motocross 2005.
La prima collaborazione con Sony arrivò nel 2007, quando Housemarque decise di portare Super Stardust in HD su PlayStation 3. Da quel momento in poi, pur realizzando titoli anche per altre piattaforme, il sodalizio con Sony è diventato sempre più saldo.
Stardust ha avuto varie versioni e sequel, tra cui Super Stardust Portable per PSP, Super Stardust Delta per PlayStation Vita e Super Stardust Ultra VR per il PSVR. Nel frattempo sono arrivate altre idee originali da Housemarque, tra cui Outland, un platform frenetico pubblicato da Ubisoft, e Resogun, uno shoot’em up in un mondo voxel con una grafica particolarmente ispirata.
È proprio nei primi anni ’10 che i videogiochi di Housemarque diventano quasi tutte esclusive Sony, con l’eccezione di una trilogia-collection di Angry Birds commissionata da Activision per PS3 e Xbox 360, e con delle uscite multipiattaforma come il già citato Outland e Nex Machina.
Ciò che probabilmente ha convinto Sony ad acquisire lo studio prima di Returnal, è il lavoro di originalità portato a giochi come Alienation e Matterfall, rispettivamente lanciati nel 2016 e nel 2017. I due giochi sono un netto passo avanti dal lato dello sviluppo della casa finlandese. Entrambi sono due sparatutto, ma il primo è un twin-stick shooter con forti elementi RPG, mentre il secondo è un gioco a scorrimento orizzontale.
Returnal è lo sparatutto su cui probabilmente Housemarque ha più concentrato le sue energie, uscendo dopo ben 4 anni dal precedente titolo pubblicato, Mattefall. Il combattimento action e variegato, uniti a una formula roguelike e a elementi da horror psicologico, hanno ricevuto i favori della critica che hanno premiato il gioco con voti molto alti e, in generale, un’ottima ricezione.
Questi elementi però hanno un po’ fatto sobbalzare alcuni giocatori più casual della compagine Sony poiché si tratta di elementi di gioco di nicchia. In particolare, la possibilità di perdere tutti i progressi a causa di un loop temporale, una formula classica da gioco roguelike, ha indispettito una parte del pubblico meno abituata a esperienze simili.
L’inserimento di uno sviluppatore del genere all’interno delle file di Sony, sarà sicuramente utile a PlayStation per diversificare di più l’offerta da un lato, e nell’espandere i gusti dei videogiocatori più abituate a esperienze mainstream dall’altro.
Per Housemarque comunque, in generale Returnal è stato un gran salto di qualità, riuscendo a integrare il “feel” cinematico e blockbuster di un classico videogioco uscito dai PlayStation Studios, alle idee originali che contraddistinguono da diversi anni i giochi del developer finlandese.
Siamo curiosi di scoprire quale altre nuove IP arriveranno nella next-gen di PlayStation da questo sodalizio.
This post was published on 29 Giugno 2021 18:18
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