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Victoria 3 tra popolazione e società, il gioco spiegato dagli sviluppatori

Nella giornata del 1 giugno 2021, Paradox Interactive ha pubblicato sui propri canali un video dedicato all’imminente Victoria 3 chiamato Game Vision, un filmato di 10 minuti che vede gli sviluppatori spiegare nel dettaglio la visione di gioco del titolo strategico tra gestione della popolazione e costruzione della società.

Victoria 3 era atteso da circa 11 anni dai giocatori dei grand strategy game di Paradox Interactive, e ora che è iniziata la campagna di marketing del titolo gli sviluppatori hanno deciso di cominciare da un’infarinatura generale sulla visione di gioco, dopo che in questi giorni c’è già stato un dev diary sui Pop, la popolazione. La saga di Victoria è ambientata tra il 1830 e gli inizi del 1900, in piena età vittoriana tra prodigi della tecnologia, e rivoluzione industriale: pensiamo alla diffusione dei binari, all’invenzione del telegrafo, allo sfruttamento dei macchinari a vapore. Tutto questo portò a nuove visioni del mondo, nuovi ideali, nuove credenze e nuove politiche.

La simulazione della popolazione

La saga di Victoria è molto amata dai fan di Paradox, al punto che l’esistenza di Victoria 3 era praticamente diventata un meme della community fino all’annuncio reale durante il PDXCON 2021. Il motivo di tanto affetto dei fan, secondo gli sviluppatori, è dovuto al micromanagement della popolazione della nazione scelta, una meccanica che dava un fascino unico al gioco, come se il giocatore sentisse di avere un potere reale sulle persone della società che stava costruendo. Tale potere si esercitava non col controllo diretto dei Pop, ma attraverso la gestione economica e politica del proprio paese, in maniera indiretta.

Il Lead Game Designer Mikael Andersson specifica nel video che in Victoria 3 non c’è bisogno di controllare dettaglio per dettaglio, giorno per giorno, ogni minimo aspetto della simulazione di gioco, ma è stesso il sistema costruito dagli sviluppatori a sottoporre al giocatore dei grafici e delle schede visivamente interessanti e giocose con cui interagire, per conoscere l’andamento della propria società. Paradox ha dato priorità all’accessibilità di gioco, un po’ come è successo con Crusader Kings III. Tuttavia non è sacrificata in questa maniera la profondità del titolo: Andersson specifica che se un giocatore volesse sapere esattamente come vive un contadino di Brandeburgo che lavora in una fattoria del grano, può saperlo andando più nel dettaglio.

Attraverso le meccaniche di Victoria 3, Paradox ha cercato di sottoporre al giocatore interazioni non univoche con ogni singolo elemento della popolazione, ma piuttosto con i Pop, aggregati di fette di popolazioni con determinati aspetti comuni. Ad approfondire il rapporto tra giocatore e società ci sono poi le associazioni, i sindacati e i partiti che man mano aggregheranno tra loro i Pop.

Società, economia e conflitti

Mentre in molti dei giochi strategici 4X l’obiettivo generale di un giocatore è conquistare questo o quel territorio, in Victoria 3 invece l’aspetto principale è il rendere felice la popolazione della propria nazione. Questo non significa che nel gioco non ci siano guerre o meccaniche di conquista, ma che il fulcro del gioco è la costruzione e la cura della propria società proprio in termini di persone da rendere felici.

Anche il sistema economico di Victoria 3 ruota intorno ai Pop; siccome ogni Pop ha certe necessità e certi bisogni che dipendono sia dal mercato della propria nazione, sia dalla cultura di riferimento, il giocatore deve tenere sempre a bada i loro interessi.

Nonostante il focus sulla propria società e quindi sulle questioni interne, essendo Victoria 3 una simulazione storica del XIX secolo, in gioco sono incluse ovviamente anche le interazioni con le altre nazioni, le quali possono convergere verso soluzioni diplomatiche o più conflittuali come le guerre.

Verso l’Età Vittoriana e oltre

Una campagna di Victoria 3 ha inizio nel 1836 e, come in ogni grand strategy di Paradox, il giocatore può scegliere una delle tante nazioni che fanno parte della mappa di gioco (al momento ancora non la conosciamo ma supponiamo che includa tutto il mondo). Il gioco termina nel 1936, all’alba della Seconda Guerra Mondiale. Ciò vuol dire che il gioco non copre solo l’Età Vittoriana, ma va anche leggermente oltre. Nonostante l’esiguo tempo di gioco, circa 100 anni, in realtà Victoria 3 garantisce rapidi cambi tecnologici in periodi di circa 5-10 anni, un po’ come effettivamente è accaduto nella realtà del nostro mondo con il fermento tecnologico che c’è stato, tra invenzioni e nuove tecnologie.

Il XIX secolo è l’era che ha forgiato la nostra epoca, e per questo gli sviluppatori di Paradox Interactive si aspettano che molti giocatori portino le loro campagne a concludersi con distopie e corsi storici alternativi interessanti. Data la presenza di nuove filosofie e correnti politiche in questa epoca, il gioco permette proprio ai giocatori di testare questi ideali per vederne gli effetti sulla società. Promulgare nuove leggi o incentivare produzioni di questo o di quel materiale non influisce solo sui numeretti delle statistiche, ma ha un’influenza in tutta la catena della vita dei propri Pop.


Paradox ha appena iniziato a grattare la superficie di Victoria 3, ancora non abbiamo nemmeno visto immagini di gameplay. Ricordiamo che il gioco uscirà solo su PC, tramite Steam e su Xbox Game Pass al lancio, e che nel frattempo ancora non sono annunciate date di uscita.

This post was published on 1 Giugno 2021 18:53

Alessandro Colantonio

Game designer in erba e chitarrista a tempo perso. Nasce all'ombra del Vesuvio nel 1991, muove i suoi primi passi nel mondo dei videogiochi su un Windows 95 all'età di 5 anni, e diventa presto un Allenatore di Pokémon. Bazzica tra radio web e band durante i suoi studi universitari tra Napoli, Roma e Milano, si parcheggia nella fan-community di Pokémon Milennium dove instaura il suo regime dittatoriale da caporedattore, costruendo una macchina da recensioni e contatti e diventando inconsapevolmente PR. Oggi, oltre a prestare le sue dita a Player.it per articoli, recensioni e approfondimenti, figura anche come streamer di Twtich, content creator di TikTok e PR abusivo. I suoi generi preferiti sono i gestionali, gli strategici, i tattici e i GDR. Ma essendo un accumulatore seriale di videogiochi, cerca sempre di giocare ogni titolo che gli capita sotto mano. Ha una perversione per le pratiche fandom, i cani e la birra artigianale. Adora D&D, va in ira e carica.

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