Siamo nel 2000, è appena passata la paura del Millennium Bug che avrebbe dovuto avviare Skynet e ogni gioco acquistato arriva a casa su supporto fisico che contiene tutto il necessario per giocarci. Non esistono note cosmetiche, skin alternative o texture in 4K UHD. E siamo tutti felici.
Passiamo al 2021, i Game as a Service (GaaS) spopolano con loot boxes, acquisti in-app, addebiti mensili e dulcis in fundo: i Battle Pass.
Il Battle Pass, oggi
Il sistema di progressione stagionale dei Battle Pass è ormai sinonimo di giochi Live Services. Titoli importanti come Fortnite, Apex Legends, Call of Duty, League of Legends e molti utilizzano i Battle Pass non solo per la monetizzazione, ma anche per invogliare i giocatori al gioco continuo tramite un sistema di ricompense progressive.
Il concetto di Battle Pass come lo conosciamo oggi nasce nel 2013 con il primo vero Season Pass di Dota 2, che si presentava come alternativa alle classiche loot boxes che hanno preso piede intorno al 2010.
Come tutto evolve, anche i Pass Battaglia sono stati più volte iterati mantenendo però quella struttura lineare che li ha sempre contraddistinti: un gamer spende del tempo in-game e viene ricompensato con esperienza che aumenta il suo livello Battle Pass. Ogni nuovo livello corrisponde ad una ricompensa, sbloccabile in sequenza in un ordine prestabilito dal developer.
Il Battle Pass di domani secondo EA
Evoluzione dicevamo. Ebbene EA sembra abbia voglia di iterare ancora una volta il sistema del Pass Battaglia, con una struttura a nodi sbloccabili liberamente dall’utente.
La richiesta di brevetto “Seasonal Reward Distribution System” di Electronic Arts è stata inoltrata il 13 maggio e descrive una mappa non lineare per il Pass, che lascia al giocatore la scelta di cosa sbloccare e quando farlo. Questa mappa è costituita da percorsi multipli fiancheggiati da nodi – che i giocatori possono scegliere a loro piacimento – che garantiscono una ricompensa, e lo sblocco di un nodo viene concesso man mano che i giocatori fanno salire di livello i rispettivi account.
Free Pass e Gold Pass
Un altro aspetto del Pass, che è sviscerato ulteriormente nel brevetto, è la differenza di Tier, o di status che dir si voglia: la maggior parte dei giocatori che ne hanno familiarità conoscono già la differenza tra i livelli gratuiti e quelli premium di un qualsiasi Battle Pass. Quel sistema rimane in uso anche nel nuovo design di EA. Ci sono nodi che richiedono un “Gold Pass” per essere sbloccati, così come nodi indicati come “Free“. E non manca, ovviamente, la possibilità di effettuare un acquisto in-app per sbloccare lo status premium che da libero accesso a tutte le ricompense.
L’alternativa non lineare
L’attrattiva del nuovo Battle Pass brevettato da Electronic Arts è lampante. Nei sistemi attuali i giocatori non hanno scelta sullo sblocco del contenuto che lo sviluppatore ha scelto per loro: se vogliono qualcosa di specifico devono giocare per una quantità di tempo tale da poter migliorare il loro livello del Pass fino ad arrivare allo sblocco della ricompensa desiderata. Un pass sviluppato su nodi, invece, permetterebbe ai giocatori di dare priorità ai contenuti che vogliono, consentendo anche a chi non ha acquistato il Pass Premium di sbloccare per primi i contenuti gratuiti di proprio piacimento.
Tuttavia ci sarebbe anche un lato negativo in tutta questa faccenda. La linearità dell’attuale sistema di progressione in-game prevede che i giocatori passino più tempo davanti allo schermo per ottenere le ricompense di livello più alto, mentre una progressione mediante nodi darebbe la possibilità di riscattare in tempo relativamente breve gli extra di proprio interesse.
Che questo sistema possa portare poi ad un abbandono precoce dei server? Sicuramente EA avrà pensato a delle contromisure adatte.