Ormai è inutile ripetere che bisogna attendere, che non è sano alimentare il “mercato nero” delle console spendendo cifre improponibili, lo sappiamo tutti che le console di nuova generazione scarseggiano, proprio come scarseggiano le CPU e le GPU. Le motivazioni che hanno portato a questa situazione sono molteplici, ma la principale riguarda la pandemia e la conseguente carenza di scorte di componenti, tra cui spiccano i chip, questi oggetti del desiderio diventati rarissimi.
Ebbene, bisogna tornare a parlarne perché la carenza di chip potrebbe avere in futuro un effetto negativo su altro mercato importantissimo, quello dei router.
Secondo alcune fonti, tra cui Bloomberg, i provider di servizi internet (ISP) stanno avendo già ora alcuni problemi di rifornimento, tanto da dover aspettare anche 60 settimane per ricevere gli ordini effettuati. Attualmente, la disponibilità di router a banda larga non è compromessa, basta fare un giretto anche sui siti di e-commerce più famosi, come Amazon, ma la situazione potrebbe precipitare molto presto se le cose non dovessero migliorare nel breve periodo.
Stando alle fonti, gli ISP stanno affrontando molto bene la carenza di chip, ma in futuro potrebbero addirittura essere costretti a rifiutare di stipulare contratti con nuovi clienti. A confermare la cosa c’è Karsten Gewecke, vicepresidente di Zyxel, uno dei maggiori produttori di DSL e dispositivi di rete al mondo, con sedi in Europa, Nord America e Asia. Proprio la sede cinese ha avuto un forte rallentamento della produzione nel periodo pandemico.
Da gennaio si chiede ai clienti di ordinare i prodotti con un anno di anticipo perché da allora i tempi di consegna per componenti, come i chip di Broadcom Inc., sono raddoppiati.
Inoltre, la situazione si è fatta via via più seria perché la domanda di router e affini è aumentata, dovendo le persone rimanere in casa gioco forza. Gewecke ha affermato che alcune aziende di chipset si trovano con un overbooking del 300 percento (con questo termine inglese si intende l’eccedenza di prenotazioni rispetto alla disponibilità immediata di un prodotto).
Una rassicurazione però è da fare: allo stato attuale delle cose, nessun provider ha esaurito le proprie scorte.
This post was published on 12 Aprile 2021 15:55
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