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D&D: un nuovo manuale è atteso per la fine di Maggio

Il nuovo manuale della quinta edizione di Dungeons and Dragons si chiamerà Mordenkainen’s Tome of Foes. Dalla Wizards hanno fatto sapere che il manuale è destinato principalmente a due tipi di giocatori: coloro che leggono i manuali per divertimento e coloro che smaniano per avere sotto mano nuove bestiacce (dotate di nuove statistiche e capacità) da schiantare contro il muso dei giocatori.

Ben lontano dall’essere il solito ennesimo manuale dei mostri, il nuovo nato in casa Wizards of The Coast è un memoriale, un bestiario e un saggio storico – geografico che porta la firma di uno dei personaggi più antichi del gioco, tanto antico da essere nato addirittura prima che il gioco stesso (nella sua versione ufficiale) vedesse la luce e la pubblicazione.

Chi è Mordenkainen?

Ci sono alcuni nomi nella storia di Dungeons and Dragons che si sono ritagliati un posto particolare nella mitologia del gioco. A parte quello del creatore, Gary Gygax, ci sono quelli dei personaggi creati agli albori del gioco, dallo stesso Gygax e dagli altri suoi sodali.

Mordenkainen fu creato dallo stesso Gary Gygax nel 1973 come un personaggio giocante, Mago di livello 1. Divenne il personaggio principale di Gygax, che lo utilizzò in maniera praticamente ininterrotta per dodici anni, in un periodo in cui l’amico Rob Kuntz lo sostituì alla guida della campagna in qualità di Dungeon Master. Assieme ad altri sette personaggi creati da Gygax, Mordenkainen entrò a far parte del Circolo degli Otto, una potentissima cabala di maghi.

Nel corso degli anni e a causa delle vicissitudini editoriali di Dungeons and Dragons, l’autore del gioco finì con il perdere i suoi diritti autoriali su Mordenkainen, la cui identità fu rimodellata in seguito per rendere il personaggio uno dei più potenti maghi del Multiverso di D&D, e il Circolo degli Otto uno strumento sotto il suo controllo.

A prescindere dalla sua storia, il personaggio di Mordenkainen è uno dei più antichi in assoluto, nato quasi in contemporanea con il gioco stesso di Dungeons and Dragons. Come sa ogni giocatore degno di questo nome, inoltre, molti dei più potenti incantesimi arcani portano il nome di Mordenkainen, tra cui la Reggia Meravigliosa e il Santuario Privato.

Mordenkainen’s Tome of Foes

Questa breve presentazione era necessaria per spiegare la scelta della Wizards of The Coast di utilizzare il personaggio di Mordenkainen come voce narrante di un nuovo manuale che si pone l’obiettivo di approfondire alcune razze e di fornire nuovo materiale sui mostri alle foltissime schiere di giocatori che oggi giocano a D&D Quinta Edizione.

La breve presentazione del libro, che è possibile trovare on line già da qualche tempo per il pre-order del volume, recita:

Questo libro è basato sugli scritti del famoso mago del mondo di Greyhawk, raccolti durante una vita di ricerca e di studi.
Nei suoi viaggi verso altri regni e altri piani di esistenza si è fatto molti amici e ha rischiato la propria vita un pari numero di volte per accumulare le conoscenze che qui sono contenute.
Oltre alle riflessioni di Mordenkainen sulle infinite guerre del Multiverso, il libro contiene statistiche di gioco per dozzine di mostri: nuovi diavoli e demoni, diverse varietà di elfi e di duergar e una vasta schiera di altre creature provenienti da tutti i piani d’esistenza.

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Approfondimenti sulle razze piccole

Il volume consta di 256 pagine a colori, vanta naturalmente una copertina rigida illustrata e sarà immesso sul mercato americano al costo di 50 Dollari (come si può verificare su Amazon). Alcune pagine sono state già rese pubbliche in anteprima e dalla loro lettura è emerso che grande cura è stata posta dagli autori nel delineare meglio e approfondire quanto possibile i connotati razziali di Halfling e Gnomi. Non si tratta per lo più di nozioni regolistiche, ma di approfondimenti narrativi sulla storia e sulla cultura di queste due razze e di divertenti quanto utili spunti per dare profondità a un personaggio consentendogli di uscire dalla schematizzazione del cliché sfruttando paradossalmente i capisaldi del cliché.

Il motivo per cui Mordenkainen avrebbe deciso di dedicare un intero capitolo alle genti piccole sta nel fatto che esse costituiscono una preziosa eccezione nel Multiverso, poiché sono riuscite a “vivere per secoli una vita pacifica lontano dalle battaglie e dalle rivalità della gente alta”.

La cultura Halfling

Yondalla, creatrice e protettrice della razza Halfling. La natura di questa razza pacifica, innocente e amante delle gioie semplici è rappresentato dallo scudo con il simbolo della cornucopia. Qualcuno ha detto “Capitan Contea”?

Particolare rilievo è data alla fortuna di cui godono gli Halfling. Questa sorta di innata capacità di sopravvivere in maniera buffa o rocambolesca a situazioni pericolose viene spiegata con la particolare benevolenza di Yondalla, la tradizionale divinità degli Halfling, in grado di bilanciare il fato in maniera che si volga sempre a favore di uno dei suoi figli.

L’innocenza degli Halfling è un topos che accompagna la letteratura fantasy fin dal momento in cui J.R.R. Tolkien descrisse la Contea come un’oasi di pace e di quiete in un mondo squassato da secolari guerre di potere. Nel Mordenkainen’s Tome of Foes questa caratteristica degli Halfling viene rimarcata ulteriormente tanto che, riporta l’autore, tutti gli studiosi che ha consultato concordano sul fatto che la capacità di aggirare la malasorte tipica degli Halfling sia un dono di natura e sul fatto che tale dono sia stato concesso perché le divinità riconoscono l’importanza del preservare la visione del mondo propria degli Halfling e il pacifico mondo che essi hanno costruito.

La nuova rappresentazione degli Halfling, con piedi piccoli e per niente pelosi. E’ stato ipotizzato che quello sullo sfondo, intento a fumare la sua pipa con un libro in mano, sia nientemeno che papà Tolkien in disguise.

Un’interessante caratteristica introdotta dal Mordenkainen’s Tome of Foes nella cultura Halfling era ancora una volta contenuta in nuce nei capolavori di Tolkien, ma soltanto oggi sembra essere stata riconosciuta pienamente e degnamente nell’ambientazione di Dungeons and Dragons: il collezionismo di storieTutti gli Halfling collezionano oggetti che siano legati a una storia particolare, rocambolesca o eroica, poiché ritengono che ogni oggetto sia impregnato dello spirito di quella storia. “Le scarpe che Tim-tom calzava quando sfuggì al lupo” e tanto altro prezioso ciarpame di questo genere può costituire una piccola ricchezza casalinga che farà rassomigliare l’abitazione di un Halfling alla versione piccola e comica dell’antro di un drago, poiché sarà zeppa di ogni minuscolo e curioso tesoro immaginabile.

Cose che scoppiano sulla faccia della gente piccola: una tradizione di Dungeons and Dragons ampiamente rispettata anche nel nuovo manuale della Wizards of the Coast

Tratti caratteriali degli gnomi

Nelle pagine che sono state rese pubbliche sono comprese anche alcune tabelle per la generazione casuale di tratti caratteriali tipici degli gnomi, secondo una pratica che è stata introdotta nella Quinta Edizione con molto successo. Tramite queste tabelle sarà possibile individuare tratti della personalità, ideali, legami e difetti che daranno a un personaggio gnomo maggiore profondità pur nel pieno rispetto del tradizionale cliché fantasy che negli anni si è generato intorno a questa razza. Tra i “legami” si può leggere infatti “qualsiasi oggetto di grande qualità o espressione di alto artigianato dev’essere protetto, rispettato e se ne deve aver cura”; tra i difetti non potevano mancare “non sei capace di tenere un segreto” oppure “durante un combattimento preferisci nasconderti (piuttosto che combattere)”.

Nell’unico trafiletto testuale visibile in merito agli gnomi viene sottolineata una volta di più l’innata capacità degli gnomi di padroneggiare la magia in maniera istintiva: gli gnomi lanciano senza bisogno di componenti materiali un incantesimo per celare se stesso, cecità/sordità, sfocatura, alterare se stessi.

This post was published on 18 Maggio 2018 11:09

Olga Luce

In perenne movimento, senza sapere dove abiterò domani: scrivere sul web, oltre che una passione, è il lavoro perfetto per una zingara come me che si interessa di tutto e si annoia in un niente.

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