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Altri guai per Hogwarts Legacy: bandito da uno dei più importanti forum di videogame

La bufera in cui è Hogwarts Legacy è stato catapultato sembra proprio non conoscere alcuna sosta. È di poche ore fa la notizia che il prossimo gioco di Warner Bros. Games, ispirato all’universo narrativo creato dalla penna di J. K. Rowling, sarebbe stato messo al bando da ResetEra, uno dei più importanti forum di videogiochi esistenti su Internet. Non sarà più possibile aprire alcun tipo di thread di discussione riguardante il titolo, né a proposito di eventuali news, né per la pubblicazione di nuovi trailer e/o gameplay.

La ragione di questa draconica decisione? Le dichiarazioni a dir poco ambigue della Rowling e di Troy Leavitt, lead designer del videogame. Se le posizioni transfobiche della celebre scrittrice erano oramai cosa nota, tanto da spingere sia Warner Bros. che Avalanche Studios (developer di Hogwarts Legacy) a prendere le distanze dall’autrice, negando qualsiasi suo coinvolgimento con lo sviluppo del gioco, le notizie riguardanti il creativo sono invece molto più recenti.

Come vi avevamo già detto in un nostro precedente articolo, Leavitt è finito nell’occhio del ciclone quando un celebre critico di settore ha scoperto un vecchio canale YouTube del creativo, in cui comparivano dei video che sbeffeggiavano apertamente il femminismo, la social justice ed addirittura lo stesso movimento MeToo.

Come riportato anche da Jason Schreier, la decisione dello staff di ResetEra è inappellabile: tutti i thread di discussione finora aperti su Hogwarts Legacy sono stati chiusi e non ne saranno aperti altri, così da non pubblicizzare in alcun modo il videogame. A meno di clamorosi capovolgimenti di fronte, ad eccezione di qualche sporadico off topic a ridosso dell’uscita del gioco, quest’ultimo sarà un vero e proprio tabù all’interno del forum.

Stando alle parole di Troy Leavitt, Warner Bros. era a conoscenza dell’esistenza del suo vecchio canale YouTube (inattivo da anni, a onor del vero), e la cosa non avrebbe rappresentato un problema per l’azienda che però, allo stato attuale, non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione in merito.

Restate sintonizzati per eventuali aggiornamento sulla spinosissima questione.

This post was published on 24 Febbraio 2021 15:56

Claudio Albero

Nasce a Torre del Greco, una piccola metropoli alle falde del Vesuvio, nei favolosi anni ’80, che già però non avevano più niente di favoloso. Provano ad educarlo con Beatles e musica classica sin dalla più tenera età, ma lui, di tutta risposta, si appassiona all’ heavy metal ed ai videogame , spendendo un piccolo patrimonio in sala giochi, quando queste due parole erano ancora slegate dalle slot machine. Dopo aver mosso i primi passi su Sega Master System II con Alex Kidd, il Super Mario con le orecchie a sventola, si innamora dei platform, degli action/adventure e degli RPG, con particolare attenzione alla saga di Final Fantasy. Inguaribile sognatore con le radici saldamente ancorate nel passato, scopre la sua passione per la scrittura quasi per caso, in uno dei tanti pomeriggi passati tra i corridoi della Facoltà di Giurisprudenza di Napoli, dove si laureerà giusto qualche anno dopo, con una tesi in Diritto d’Autore basata sull’opera multimediale. Dopo aver scritto di attualità e musica su Lacooltura.it , Road TV Italia e Federico TV , approda sui lidi di Player.it , in cui comincia sin da subito ad apprendere e fare domande, guadagnandosi rapidamente il titolo di “ redattore rompiscatole del mese ”. Nonostante sia legatissimo alla grande famiglia di Player, non sono rare alcune sue incursioni su portali come Gameplay Café e Spazio Rock . Musica, videogame, concerti, boardgame, modellismo, fumetti, cinema e serie tv: tanti hobby diversi tra loro, ma collegati da un fil rouge che li unisce tutti: il divertimento . È proprio questo che cerca in un videogame, è proprio questo sentimento che muove le sue dita, ed è sempre il divertimento la sensazione che cerca di infondere nei suoi articoli. Al di fuori del mondo del gaming, indossa giacca e cravatta per mimetizzarsi nel mondo degli avvocati, esercitando la professione forense, con lo scopo di conoscere a fondo le “ regole del gioco ”, nonché di minacciare di far causa a chiunque al minimo pretesto.

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