È passato meno di un mese dall’uscita ufficiale di The Medium, thriller paranormale che ha segnato una sorta di linea di demarcazione tra i vecchi progetti del team polacco, inseriti nella cerchia indie, e quelli nuovi di cui The Medium, appunto, è il punto d’inizio, da considerarsi di un livello superiore sia per budget stanziato sia strutturalmente.
The Medium non ha rappresentato un vero e proprio approdo di Bloober Team alla next-gen perché, se la meccanica Dual Reality ha imposto l’uscita su Xbox Series X/S, non si può dire lo stesso del resto del gioco che, tecnicamente, avrebbe potuto benissimo avere vita facile anche sulle console della gen sul viale del tramonto.
Di certo, The Medium (qui la recensione) ha dimostrato che lo sviluppatore di Observer è pronto a cambiare marcia, ponendosi come uno dei maggiori creatori di esperienze horror e simili, grazie anche alla maggior disponibilità economica che la collaborazione con publisher famosi dovrebbe portare.
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E infatti proprio di un publisher molto famoso ha parlato Piotr Babieno, CEO di Bloober, in un’intervista rilasciata a Gamesindustry, quando gli è stato chiesto di progetti futuri. Babieno ha annunciato ufficialmente che lo studio di sviluppo sta lavorando a una IP horror e che lo sta facendo per un publisher molto famoso.
Abbiamo lavorato per più di un anno su un altro progetto, un’altra IP horror, e lo stiamo facendo con un famoso editore di giochi. Non posso dirti chi. Non posso dirti quale sia il progetto, ma sono abbastanza sicuro che quando le persone si renderanno conto di cosa stiamo facendo, saranno molto entusiaste.
Non solo, il CEO ha anche affermato che Bloober è in pieno fermento e, oltre che su questa IP horror, sono pronti a lavorare su altri titoli che non necessariamente saranno horror. L’obiettivo del dev polacco è di offrire ai giocatori esperienze di più ampio respiro e molto più sfaccettate.
Se pensi a Resident Evil 8, Hellblade 2, in qualche modo anche The Last of Us… questa è l’area in cui vorremmo essere. E ancora vorremmo mantenere il nostro DNA, mostrando paure ed emozioni nei nostri giochi.
Parliamoci chiaro, più che la seconda porzione di intervista, ciò che interessa davvero riguarda questa famosa IP horror a cui Bloober sta lavorando. Le teorie sono tante, ma neanche troppe o, perlomeno, quelle accreditate sono davvero pochissime, anzi, cerchiamo di restringere ancora di più il campo: la teoria accreditata è ormai da un po’ di settimane una sola ed è quella che porta a Silent Hill.
C’è molto riserbo su questo progetto, neanche fosse un segreto chiuso a doppia mandata negli archivi vaticani, Akira Yamaoka presta la sua arte per The Medium regalando sonorità familiari ai giocatori che hanno visitato la città nebbiosa, lo stesso compositore parla di un progetto davvero interessante che interessa Bloober (dichiarazioni che vengono poi occultate).
Non ci sono prove schiaccianti e non possiamo certo alimentare una macchina dell’hype che potrebbe portare a una forte delusione se poi le cose non dovessero andare come molti si augurano. Cos’altro potrebbe essere, dunque, se non Silent Hill? Possiamo immaginare anche un ritorno di Forbidden Siren, anch’esso creato da Keiichiro Toyama, il quale è al lavoro su una nuova IP horror con il neonato team di sviluppo Bokeh Game Studio.
Non possiamo mettere la mano sul fuoco su alcuna ipotesi, quel che è certo è che il futuro sembra roseo per gli appassionati di videogiochi horror. Non dimentichiamoci, ad esempio, che ex sviluppatori di Visceral hanno già annunciato The Callisto Protocol, l’erede spirituale di Dead Space.
This post was published on 18 Febbraio 2021 19:48
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