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Modder ricostruisce la Debug Room di The Legend Of Zelda: Breath Of The Wild

Non c’è niente di più intimo per un videogioco che una stanza di debug.
Questo genere di location hanno una lunga storia nel mondo dei videogiochi perché sono parte integrante dello sviluppo del gioco.

Dopo quasi quattro anni dalla sua release, i giocatori più smaliziati sono riusciti a trovare la stanza di debug di The Legend Of Zelda: Breath Of The Wild. C’è voluto sicuramente meno tempo di quello necessario alla scoperta del cheat code di Donkey Kong 64, ma intanto qualcosa è.

Cosa c’è nella debug room di The Legend Of Zelda: Breath Of The Wild?

Ecco, questo è già più interessante. Il modder Waikuteru, che ha rimontato la debug room con gli scampoli di essa che erano disseminati per il codice di gioco, ha realizzato un video con qualche informazione in più sulla natura, la forma e l’essenza di questa location.

La stanza, chiamata MarioClubTestDungeon, contiene armi e oggetti con il quale il giocatore può interagire tranquillamente. Contiene una lotta con un boss fake, per così dire, e contiene anche uno dei monaci con cui nel gioco normale si interagisce per ottenere una sfera dello spirito. In sostanza ci sono quasi tutti gli ingredienti che è possibile trovare all’interno di un santuario in Breath Of The Wild.

Come ha fatto il modder ha ricreare la stanza?
Questa è la parte difficile e interessante del processo.
Praticamente, come abbiamo già detto, la debug room non era fisicamente presente nella versione retail del gioco. In quest’ultima rimanevano giusto indicazioni per gli oggetti inclusi della stanza quindi il modder, alacremente, ha ricreato la stanza utilizzando le indicazioni di cui sopra.

Solitamente le debug room contengono strumenti per permettere agli sviluppatori e ai tester di avere sotto mano tutti i contenuti del gioco. Da un selettore di livelli a tutte le armi e i gadet presenti in un titolo.
Chi scrive ha dolci ricordi riguardanti la debug room di The Elder Scrolls III: Morrowind, con le sue casse piene di armi di rarità infinita; questa di Zelda non si avvicinerà a tanto ben di dio ma lascia intendere come hanno lavorato i developer sul titolo.

This post was published on 11 Febbraio 2021 16:45

Graziano Salini

Perennemente alla ricerca di legami tra argomenti distanti tra loro, con una certa predilezione per musica e videogiochi. Faccio il possibile per fare in modo che ci siano meno errori di concetto possibili sugli articoli di Player.it, grande fan degli errori grammaticali invece, quelli fanno sempre ridere. Quando non sto amministrando questo sito lavoro mi occupo di spiegare cose difficili in maniere semplici su altri siti, su tematiche molto meno allegre dei videogiochi.

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