È arrivato il report finanziario dell’ultimo trimestre di Take-Two, ed è emerso che l’azienda ha in serbo 93 nuovi titoli in sviluppo da rilasciare nei prossimi 5 anni. Di questi videogiochi, ben 46 saranno nuove IP.
Il presidente di Take-Two Karl Slatoff ha dato credito in questa maniera sia alle voci che vogliono versioni rimasterizzate di vecchie glorie, sia ai rumor riguardo sequel di giochi attesissimi, come ad esempio GTA VI. Secondo il CEO Strauss Zelnick, è comunque fondamentale che l’azienda continui a supportare e produrre nuove idee.
Di questa pletora di titoli in programmazione, 13 sono videogiochi casual mentre 17 sono esperienze un po’ più impegnative e arcade. I restanti 63 videogiochi in sviluppo costituiscono invece un’esperienza di gioco completa ed esaustiva. Altri numeri interessanti: 21 saranno esclusivamente mobile, 26 saranno completamente free-to-play. Take-Two ha anche confermato che continuerà a focalizzarsi sulle esperienze single-player.
Ovviamente nel corso di questi 5 anni tale lista potrebbe cambiare, alcuni giochi potrebbero essere cancellati, altri completamente riprogrammati in termini di ruolo, di finestra di lancio o piattaforma di uscita. Man mano che ogni progetto supererà certi traguardi di sviluppo, Take-Two analizzerà la situazione e deciderà il da farsi. A Zelnick è stato chiesto anche se qualcosa in azienda è cambiata vedendo i recenti lanci deludenti di alcune compagnie competitor, come per esempio il lancio di Cyberpunk 2077.
Come possiamo mantenere il nostro impegno per la qualità assicurandoci che i nostri team creativi perseguano ciò che lì appassiona e non perseguano qualcosa che non li appassiona, mantenendo allo stesso tempo la disciplina operativa e finanziaria? L’effetto di ciò è che possiamo avere lunghi cicli di sviluppo e siamo stati anche criticati per questo. Ma penso che il caso a cui voi alludete rifletta il fatto che è sempre meglio aspettare la perfezione se puoi creare la perfezione. E tutte le nostre etichette cercano la perfezione. Non sempre ci riusciamo, a volte no. Ma questo è l’obiettivo.