Esatto, proprio lui! Stiamo parlando di Hideo Kojima, una delle personalità più importanti nell’universo videoludico moderno.
Nato a Tokyo nel 1963, Kojima è stato già dall’infanzia un grande appassionato di cinema e letteratura d’avventura. Ammaliato dal mondo dell’interattività durante gli anni universitari, soprattutto grazie alle ore passate a giocare a Super Mario Bros sull’iconica console 8-bit Nintendo Entertainment System, decise che avrebbe dedicato il suo talento artistico alla creazione di videogiochi.
Peccato che, come d’altronde anche oggi, non fosse così semplice ritagliarsi un posto in quell’ambito. Nonostante le difficoltà, il giovane Hideo Kojima non mette da parte i propri sogni e riesce ad entrare, nel 1986, nella leggendaria software house Konami.
In Konami, Kojima finisce per progettare e scrivere Metal Gear, il quale viene rilasciato solo un anno dopo l’assunzione. Metal Gear è un videogioco storico di importanza massiva sia per i videogiocatori che per gli sviluppatori di tutto il mondo, tanto da aver gettato le basi per l’intero genere videoludico stealth. Il protagonista del gioco infatti può nascondersi spesso dai nemici sfruttando scatole di ogni tipo.
La serie di Metal Gear, che va dal 1987 al 2018, rappresenta il lavoro più noto ed acclamato di Kojima. È soprattutto con il capitolo Metal Gear Solid, pubblicato nel 1998 per PlayStation che Kojima viene acclamato come game designer pressoché in tutto il mondo, grazie alla sua capacità di mescolare in maniera sapiente ambizioni cinematografiche e strutture videoludiche.
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In parallelo allo sviluppo della saga di Metal Gear, Kojima si è riservato l’opportunità di creare i videogiochi così come li aveva sognati. Da questa intenzione sono nati progetti come Snatcher (1988) e Policenauts (1994), pesantemente ispirati da pellicole come Blade Runner e dalla corrente letteraria cyberpunk.
Nel 2001, Kojima decise di omaggiare il mondo dell’animazione giapponese ed il genere mecha creando la saga di Zone of the Enders, videogioco action dalle tinte real robot.
Nel 2005 Hideo Kojima fonda la sua software house, la Kojima Productions, e viene successivamente licenziato (in maniera molto controversa) dalla Konami .
Dopo anni di silenzio, il game designer, è ricomparso sul palco dell’E3 2016 annunciando la sua nuova creatura: Death Stranding.
Pubblicato nel 2019, il videogioco sublima in una collisione mai vista prima tra il mondo del cinema e quello del gaming, grazie alla partecipazione di attori come Norman Reedus, Mads Mikkelsen, Léa Seydoux e Lindsay Wagner.
A fine 2020, l’abbiamo visto apparire in un cameo nel videogioco Cyberpunk 2077, come avventore in un locale di Night City.
L’altro cameo, in cui Hideo Kojima si improvvisa attore, è nella serie americana Too Old To Die Young diretta dall’amico regista danese Nicolas Winding Refn.
This post was published on 18 Febbraio 2021 9:00
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