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Square Enix introduce (finalmente) lo smart working per i suoi dipendenti

Square Enix ha annunciato importanti cambiamenti alle sue politiche sul posto di lavoro per garantire agli sviluppatori di lavorare, in maniera permanente, da casa a partire dal 1° dicembre 2020.

In un comunicato stampa, la software house di Final Fantasy, Dragon Quest e altri successi, ha dichiarato che sta adottando questa nuova politica non solo per aiutare a mantenere gli sviluppatori in salute e lontani dai possibili rischi di contagio dovuti dalla pandemia da COVID-19 ma anche per aumentare il loro morale e la loro efficienza lavorativa.

“Piuttosto che utilizzare il lavoro da casa esclusivamente come mezzo per prevenire le infezioni durante l’attuale pandemia, l’azienda permetterà il lavoro da casa come programma permanente a partire dall’inizio del mese di dicembre”, afferma Square Enix nel comunicato. “Così facendo, l’azienda spera non solo di creare un ambiente di lavoro flessibile e diversificato, ma anche di rafforzare ulteriormente la produttività e aiutare i dipendenti a raggiungere l’equilibrio ottimale tra il lavoro e la vita privata”.

Tale equilibrio ottimale ha un nome preciso: “work-life balance“.

Work-life balance: quali vantaggi

Stando alla definizione de Il Sole 24 Ore, è un concetto ampio che indica la capacità di bilanciare in maniera equilibrata il lavoro (inteso come carriera ed ambizione professionale) e la vita privata (una sfera che racchiude famiglia, svago e divertimento).

Utilizzato per la prima volta in Gran Bretagna negli anni Settanta, ha avuto un boost negli ultimi anni grazie allo sviluppo tecnologico che ha portato alla repentina trasformazione dei luoghi di lavoro. Grazie alle nuove tecnologie, i dipendenti hanno sempre maggiore facilità a stare in contatto con il lavoro o addirittura a svolgerlo al di fuori dell’ambiente di ufficio. Questo offre molti vantaggi ma che espone anche al rischio di compromettere, senza il giusto approccio e i dovuti accorgimenti, il proprio work-life balance.

Alcuni dipendenti mentre lavorano da casa. Fonte: jp.square-enix.com

Square Enix afferma che questa nuova opzione di telelavoro permanente permetterà all’azienda di reclutare un pool di risorse umane più diversificate, mentre aiuterà la stessa a creare una struttura solida nel caso in cui fosse coinvolta in altre emergenze (pandemie o calamità naturali, crisi economiche, cambiamenti modelli occupazionali) che potrebbero verificarsi in futuro.

Square Enix aggiunge: “Questo permette ai dipendenti di aumentare la loro creatività, mentre l’azienda si impegnerà ad offrire ai propri clienti, in tutto il mondo, contenuti e servizi che soddisfino le loro aspettative”.

Tuttavia, questo non dovrebbe stupire, se non fosse che prima della pandemia da COVID-19, le aziende giapponesi non erano molto inclini al “lavoro da casa” per una questione che fonda le sue radici nella cultura del Sol Levante.

Giappone e “smart working”: abbattere la rigidità culturale sul lavoro

Stando a quanto dichiara il The Washington Post, il Giappone non è stato messo in ginocchio dalla pandemia da COVID-19 come accaduto negli stati europei o negli USA. Tuttavia, all’ora di punta – anche durante questa primavera in cui il Giappone ha iniziato ad adottare misure di distanziamento sociale – i treni erano molto affollati e le aziende hanno continuato ad avere dipendenti nelle loro sedi, come se nulla fosse successo.

La cultura del lavoro giapponese richiede una costante interazione faccia a faccia, anche per dimostrare rispetto verso i datori di lavoro. I dipendenti di solito vengono giudicati in base alle loro ore di lavoro rispetto alla produttività. Esiste una scarsa fiducia di fondo, da parte dei manager, nei confronti dei dipendenti riguardo il lavoro da casa e – per questo motivo – molte aziende non sono predisposte a farlo.

La rigida cultura lavorativa presente in Giappone ha lasciato il paese tra i meno preparati nel mondo ad abbracciare le realtà lavorativa a distanza nell’era del Coronavirus ed è per questo motivo che la decisione di Square Enix, può risultare ai nostri occhi apparentemente normale ma, fuori dai nostri confini, rivoluzionaria in un certo senso.

I dipendenti di Square Enix saranno designati come “lavoratori da casa”, avendo almeno una media di tre giorni alla settimana o “in ufficio”, una media di tre giorni di lavoro in sede a seconda del lavoro svolto.

Vi ricordiamo che Square Enix, a causa della pandemia da COVID-19, ha rivisitato la timeline di sviluppo, posticipando alcuni lanci previsti per il 2021, per il biennio 2022/2023 o successivo. Square Enix è all’attivo su diversi progetti tra cui, tra quelli noti, Final Fantasy VII Remake parte 2, Final Fantasy XVI e il “misterioso” Project Athia.

This post was published on 25 Novembre 2020 12:26

Pia Colucci

Barese born & raised, sono nata a pane e videogiochi. Il mio battesimo è stata l'Amiga 500 di mia sorella, con l'arrivo di Playstation non ho mai più lasciato il joypad. Sono una psicologa e mi occupo di divulgazione in materia di psicologia, videogiochi e digital media. Non ho molte passioni a parte i gatti rossi, le birre e il Giappone. I miei videogiochi preferiti? Sicuramente troppi, ma spero sempre in un remake di Xenogears. Lo ribadisco almeno una volta all'anno e su qualsiasi mia bio presente in rete.

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