Il progetto di Microsoft per Xcloud (il suo servizio di gaming-in-cloud che coinvolge più piattaforme, svincolato da Xbox Series X/S) è ormai cosa nota, ma a quanto pare il programma si prepara a fare un nuovo salto di qualità dopo l’avvento su mobile: in un’intervista a The Verge, il capo Xbox Phil Spencer ha rivelato che probabilmente vedremo un’applicazione Xbox apparire sulle smart TV nel corso del prossimo anno.
Spencer aveva già accennato a degli stick per lo streaming televisivo per xCloud il mese scorso, e a questo punto tutto suggerisce che potremmo vedere un hardware simile o un’applicazione Xbox per la TV nel corso del 2021. Microsoft sta inoltre attualmente lavorando a xCloud per dispositivi iOS, e questo lavoro permetterebbe già di per sé a xCloud di espandersi su TV, browser e altrove.
In precedenza Microsoft stava lavorando su un servizio di streaming per Xbox già nel 2016, ma il progetto era stato abortito.
Console e xCloud avanti di paripasso
Nonostante il progetto xCloud sia al centro di tutto il piano, Microsoft non ha certamente intenzione di abbandonare il lato console o PC. Spencer ha infatti spiegato che
ciò di cui xCloud ha bisogno per evolversi siano giochi che funzionano effettivamente nell’ambiente ibrido fra cloud e dispositivi locali”.
I modi in cui questa ibridazione potrebbe funzionare sono molti, e The Verge per esempio ipotizza che in futuro le nostre Xbox Series X e S potrebbero supportare xCloud, che potremo utilizzare come fosse una sorta di “distributore di demo” da provare prima di scaricare il gioco completo da Game Pass.
Per quel che riguarda le parole odierne di Spencer, non abbiamo ancora tutti i dettagli sui piani di Microsoft per le app per smart-tv, ma sappiamo che l’azienda ha stretto accordi con Samsung all’inizio di quest’anno.
Una cosa è sicura: che ci piaccia o no, che siamo disposti o meno a seguire Phil Spencer in questa straordinaria impresa di espansione che coinvolge più colossi sotto la bandiera delle diffusione del brand Xbox, non possiamo che ammettere che si tratti di un evento dalle ambizioni straordinarie, che rischia di cambiare per sempre il rapporto di molti con il gaming.
E anche se il progetto non avesse successo (ma ne dubito persino io che scrivo, sonaro di tradizione), chapeau per il coraggio e la visionarietà.