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Orlog, il gioco di dadi di Assassin’s Creed Valhalla, diventerà realtà

Tra un assalto ai villaggi inglesi e una traversata in mare, i vichinghi impegnati in Assassin’s Creed Valhalla, nuova iterazione della fortunata saga di Ubisoft, a volte hanno bisogno di rilassarsi con un po’ di gioco d’azzardo. In questo caso stiamo parlando del finto gioco di dadi di Orlog, che a quanto pare vedrà la luce anche come gioco fisico nella vita reale nel 2021.

Non è la prima volta che un gioco in un videogioco esce dal medium per seguire una sua vita, magari anche indipendente. Si pensi al Gwent, il gioco strategico di carte della saga di The Witcher che è arrivato ad avere un mazzo celebrativo con l’edizione limited di Wild Hunt, oltre che una fortunata versione videoludica separata e scolpita per integrarsi nel mercato dei free-to-play. Si pensi anche a Tellstones: King’s Gambit, il gioco da tavolo tratto dal mondo di Runeterra di League of Legends basato su pedine e bluff.

Adesso tocca a Orlog, ma cos’è precisamente questo gioco? Come funziona? I due giocatori che si sfidano lanciano a turno dei dadi con dei simboletti, cercando di ridurre il punteggio avversario a seconda dei risultati ottenuti. Tali risultati possono attaccare l’avversario, possono bloccare un attacco o possono ottenere un “Favore“, un segnalino che consente di cambiare il risultato di un dado. Ogni giocatore può scegliere di ritirare alcuni dei dadi in possesso fino a un massimo di altre 2 volte.

Anche se ci sono evidenze storiche del fatto che ai vichinghi piacesse giocare ai dadi, Orlog non è mai esistito ma è stato generato dalle menti degli sviluppatori di Assassin’s Creed Valhalla. Le ricerche condotte da Ubisoft non hanno trovato alcuna regola relativa ai giochi coi dadi dei vichinghi, per questo si è cercato di riprodurre qualcosa che fosse il più credibile possibile, mancando a priori la possibilità di puntare sull’accuratezza. Ma in che modo Orlog risulterebbe credibile?

Per prima cosa i materiali rudimentali utilizzati, tra sassi e figure intagliate nel legno, sono riconducibili alle tradizioni e alle simbologie nordiche. In particolare questi elementi deriverebbero dai giochi hnefatafl, una vasta categoria di giochi strategici scandinavi che venivano utilizzati da ogni vichingo, che esso fosse contadino o un combattente. In queste attività ludiche dei paesi del nord non erano però presenti i dadi, che sono stati introdotti in Assassin’s Creed Valhalla semplicemente per due motivi: familiarità per il pubblico e soprattutto bilanciamento, visto che le astruse forme e figure intagliate dai nordici non rispondevano bene al motore fisico del gioco.

Per quanto riguarda le meccaniche di gioco che sono abbastanza semplici, potremmo considerare Orlog in maniera scherzosa una versione di Yathzee sotto steroidi nordici. Sebbene il brand di Yathzee sia nato durante il ‘900, esso ha le sue radici in diversi giochi tradizionali di dadi, come il portoricano Generala, il tedesco Kniffel, e i Poker Dice inglesi, che a loro volta provengono dai giochi d’azzardo con i dadi che risalgono fino ai tempi degli antichi romani e greci.

Il gioco fisico di Orlog è il risultato di una collaborazione tra Ubisoft e l’azienda PureArts, specializzata in oggetti di collezionismo. Sarà la prima volta che Orlog avrà una sua forma reale, anche se nel mondo di Assassin’s Creed Valhalla il gioco sembra già diffuso e giocato da tutti! Non abbiamo ancora una data di lancio specifica, se non l’ampia finestra del 2021.

This post was published on 24 Novembre 2020 17:28

Alessandro Colantonio

Game designer in erba e chitarrista a tempo perso. Nasce all'ombra del Vesuvio nel 1991, muove i suoi primi passi nel mondo dei videogiochi su un Windows 95 all'età di 5 anni, e diventa presto un Allenatore di Pokémon. Bazzica tra radio web e band durante i suoi studi universitari tra Napoli, Roma e Milano, si parcheggia nella fan-community di Pokémon Milennium dove instaura il suo regime dittatoriale da caporedattore, costruendo una macchina da recensioni e contatti e diventando inconsapevolmente PR. Oggi, oltre a prestare le sue dita a Player.it per articoli, recensioni e approfondimenti, figura anche come streamer di Twtich, content creator di TikTok e PR abusivo. I suoi generi preferiti sono i gestionali, gli strategici, i tattici e i GDR. Ma essendo un accumulatore seriale di videogiochi, cerca sempre di giocare ogni titolo che gli capita sotto mano. Ha una perversione per le pratiche fandom, i cani e la birra artigianale. Adora D&D, va in ira e carica.

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