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C’è chi ruola con Among Us, e i risultati sono fuori di testa

Interpretare un personaggio, o come si suol dire ruolare“, aggiunge quel pizzico di sfida e di fascino in più ai giochi. Sarà anche per questo che il mondo dei giochi di ruolo da tavolo e dei LARP pian piano diventa sempre più alla portata di tutti, tant’è che vediamo nascere sempre nuovi progetti intriganti. Ma vi sareste mai aspettati un giorno di vedere qualcuno che ruola attraverso un titolo come Among Us? A quanto pare c’è chi ci riesce.

Among Us è un videogioco multigiocatore salito alla ribalta nell’ultimo periodo per la sua immediatezza e rigiocabilità: un lupus in tabula spaziale e videoludico con una grafica minimale e stilizzata che attrae milioni di giocatori ogni giorno, e il tutto gratuito o quasi. Il gioco funziona in questa maniera: in un gruppo di astronauti, un paio tentano di sabotare un viaggio in astronave con azioni di disturbo; i sabotatori non devono farsi scoprire e devono ammazzare il resto dell’equipaggio, mentre gli altri giocatori tentano di scoprire i traditori e nel frattempo cercano di riparare il veicolo.

In un report di GameSpot emerge che ci sono sempre più giocatori che stanno provando a interpretare i personaggi durante le partite di Among Us. Ma com’è possibile che un giochino del genere sia sfruttabile in maniera ruolistica?

Gli streamer DisguisedToast e LilyPichu hanno giocato ad Among Us così tanto che volevano mescolare un po’ le carte in tavola. Hanno pensato quindi di impersonare realmente dei personaggi durante i gameplay, creando una loro versione avventurosa e misteriosa del gioco, il tutto grazie a una bella dose di fantasia e di improvvisazione durante i gameplay. Riportiamo in maniera letterale un passaggio dell’esperienza di gioco dei due streamer così come la trascrive GameSpot, per non perdere l’aura narrativa creata dall’autore del report.

Ludwig Ahren e Jeremy Wang erano guardie del corpo. Erano attaccati al loro capo come colla, assicurandosi che nulla sfuggisse alla loro attenzione. L’avamposto di Polus è un luogo pericoloso e non si sa mai cosa aspettarsi da un pianeta rivestito di lava.

“Il Don è in movimento, diretto a Sud in questo momento”, disse Ahren mentre lasciavano una riunione di emergenza. Il loro capo era scomparso pochi secondi dopo. Si affrettarono a cercarla. “Oh… uh… abbiamo un’emergenza qui.”

Lui e Wang hanno cercato in lungo e in largo il Don scomparso; controllarono le comunicazioni, l’ossigeno, l’ufficio e gli altri edifici dell’avamposto. Non hanno avuto fortuna. “Dov’è il Don?” Urlò Ahren mentre passava in rassegna i filmati della telecamera dell’avamposto. “Dammi solo un segno di vita!”.

La sparizione misteriosa è stata troppo per Ahren, che si è precipitato in infermeria, solo per scoprire che il Don – la persona che avrebbe dovuto proteggere – era morto. La voce di Ahren si strozzò in gola mentre urlava in preda all’angoscia.

Questo è solo un esempio del tipo di scene che vengono ricreate da alcuni giocatori con Among Us. Tra drammi e scene nonsense, sia gli streamer che i loro spettatori creano così un’esperienza più intrigante e partecipata.

Ruolare rende la vittoria meno importante.

Ludwig Ahrem, streamer

Certo, ci si aspetterebbe di vedere cose del genere con giochi che, in teoria, più si prestano a questo tipo iniziative, come ad esempio GDR quali Skyrim o Baldur’s Gate (e fidatevi che succede, è possibile trovare partite in roleplay). Among Us attrarrebbe questa tendenza forse proprio per una combinazione di fattori: grande popolarità, gameplay che di per sé annovera già mistero e investigazione, e una semplicità tale da essere comodamente malleabile nelle mani di streamer istrionici che vogliano dare un po’ di spettacolo ai propri follower.

Un altro motivo second GameSpot per cui i giocatori sarebbero spinti a ruolare con Among Us è l’effettiva assenza di una vera e propria lore di gioco: in questa maniera sono gli stessi giocatori attraverso le loro innumerevoli partite reiterate che decidono di rendersi parte attiva di una narrazione altrimenti inesistente.

Il fatto che Among Us sia così scarno ci dà tanta libertà creativa.

Un giocatore di ruolo di Among Us in risposta a GameSpot

GameSpot ha trovato anche giocatori nelle partite pubbliche comportarsi interpretando un ruolo, senza che vengano coinvolte dirette in streaming. Tra chi finge di essere un soldato in una base militare e chi invece impersona figure storiche come Joseph Stalin, se ne trovano in tutte le salse. Personalmente mi è successo di giocare a una partita dove un paio di giocatori si fingevano dipendenti della Dunder Mifflin, l’azienda fittizia della serie TV The Office.

E non è tutto, sembra che ci siano anche dei server di Discord che sono organizzati proprio per creare partite private in cui i giocatori giocano di ruolo. Uno di questi è stato preso in esame da GameSpot, e si chiama Time Loop. Il progetto dietro questo server di Discord tenta di ricreare un incontro tra soggetti intrappolati in un loop temporale. Il gioco di ruolo in questa maniera si “resetta” ogni nuova partita, permettendo ai giocatori di interpretare in maniera differente i loro personaggi perché la loro memoria sarebbe stata cancellata.

Originariamente il mio personaggio era un tipo molto allegro e fortunato che era sulla nave semplicemente perché era il suo lavoro. Time Loop mi aiuta ad avere più familiarità col mio personaggio, e a cambiarlo nel corso del tempo. Ora è più con i piedi per terra e un po’ più cauto con gli altri.

Gato, un giocatore di ruolo del progetto Time Loop di Among Us

Insomma, Among Us non smette mai di stupire: da gioco indie a candidato ai The Game Awards 2020 fino a oggetto di performance ruolistiche dei giocatori. Il titolo al momento è disponibile solo via PC e smartphone, ma gli sviluppatori, data l’inattesa popolarità, hanno in serbo un lungo supporto e chissà che non arrivi anche su altre piattaforme.

This post was published on 22 Novembre 2020 1:21

Alessandro Colantonio

Game designer in erba e chitarrista a tempo perso. Nasce all'ombra del Vesuvio nel 1991, muove i suoi primi passi nel mondo dei videogiochi su un Windows 95 all'età di 5 anni, e diventa presto un Allenatore di Pokémon. Bazzica tra radio web e band durante i suoi studi universitari tra Napoli, Roma e Milano, si parcheggia nella fan-community di Pokémon Milennium dove instaura il suo regime dittatoriale da caporedattore, costruendo una macchina da recensioni e contatti e diventando inconsapevolmente PR. Oggi, oltre a prestare le sue dita a Player.it per articoli, recensioni e approfondimenti, figura anche come streamer di Twtich, content creator di TikTok e PR abusivo. I suoi generi preferiti sono i gestionali, gli strategici, i tattici e i GDR. Ma essendo un accumulatore seriale di videogiochi, cerca sempre di giocare ogni titolo che gli capita sotto mano. Ha una perversione per le pratiche fandom, i cani e la birra artigianale. Adora D&D, va in ira e carica.

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