Assassin’s Creed Valhalla è uscito da pochi giorni, portando migliaia di giocatori a ripercorrere le gesta del periodo delle razzie vichinghe nelle isole inglesi del IX secolo, un periodo molto affascinante di sicuro molto conosciuto dai fan di serie popolari come Vikings e The Last Kingdom, e… come? Non hai mai visto né The Last Kingdom né Vikings? Allora ti proponiamo un breve riassunto della cornice storica di Assassin’s Creed Valhalla, giusto per entrare nel mood giusto per affrontare la storia di Eivor anche i giocatori a digiuno delle storia di Ragnar Lothbrok o Uhtred di Bebbanburg.
Iniziamo!
La domanda può sembrare banale, dato che tutti conoscono l’epopea vichinga grazie ai tanti film, romanzi, fumetti e serie televisive su questo popolo leggendario, ma qualche dato storico può essere interessante.
Con “vichinghi” ci riferiamo a guerrieri della Scandinavia, della Danimarca e persino delle coste settentrionali della Germania che fra l’VIII e l’XI secolo si espansero verso varie parti d’Europa praticando una politica di conquista per sostentarsi.
Raggruppati in clan organizzati rigidamente e su un’economia basata su caccia, pesca e ovviamente razzia, i vichinghi sono storicamente i praticanti della religione norrena (per intenderci, i loro dei Odino, Thor e Freya).
Al termine della loro epopea, i Vichinghi erano arrivati in Francia, parti dell’Europa orientale, ma anche Costantinopoli, Medio Oriente e Italia meridionale.
Oltre che, com’è ovvio, tutte le isole britanniche.
La storia di Eivor è una storia di invasione e conquista, con i clan vichinghi decisi a sbarcare su suolo britannico per accaparrarsi nuovi territori, ricchezze ed espandere la propria influenza militare e culturale.
All’epoca dello sbarco di Eivor e del suo clan, l’Inghilterra è già invasa da altri clan vichinghi (ricordiamo che gli eventi di Valhalla si collocano dopo l’epopea di Ragnar vista in Vikings, per esempio), ma a resistere all’invasione c’è ancora il Wessex, ultimo di sette regni cristiani (raggruppati in un sistema conosciuto come Eptarchia) retto dal leggendario Re Aelfred.
Si tratta di un territorio selvaggio, fatto di piccoli villaggi o cittadelle isolate governati da signori locali, con una popolazione da discendenti dei romani, da quelli dei britanni di stirpe celtica e, ovviamente, dai sassoni.
L’arrivo dei vichinghi in Inghilterra è passata alla storia come una vera e propria “stagione di assalti” continuata per circa un secolo e attraverso varie generazioni.
Non sappiamo ancora quali furono i veri motivi storici che portarono ad assaltare le coste inglesi per così tanto tempo, e anzi è un argomento molto dibattuto, ma oggi gli storici si dividono fra coloro che danno spiegazioni legate alle difficoltà di far prosperare un territorio difficile come la Scandinavia alla crescita dell’importanza del commercio per il suo popolo.
Una cosa è certa: arrivati su suolo inglese, i vichinghi misero profonde radici su una terra che ancora non aveva un’identità unitaria né una forma di governo centrale, fatto che col corso del tempo fece sì che dessero un contributo culturale alla nascita dell’identità inglese.
Le tracce degli insediamenti vichinghi in tutte le isole britanniche sono moltissimi e partono da una parte dalle tracce linguistiche lasciate nella lingua inglese (esempio banale: il suffisso “-son” al termine di molti cognomi, come “Johnson”, è un retaggio scandinavo, così come in vari toponimi (come quello della città di York, conosciuta all’epoca come Jorvic).
Un segno di un passaggio profondo e prolungato nel tempo e di una presenza stabile degli ex-invasori nel corso del tempo.
Bene, speriamo a questo punto di avervi dato una buona infarinatura storica per lanciarvi nel mondo di Assassin’s Creed: Valhalla: in bocca al lupo, e che Odino vi guidi.
This post was published on 12 Novembre 2020 10:50
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