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Bloodstained: Ritual of the Night sbarca su iOS e Android

“Piccolo” ma agguerrito, il metroidvania Bloodstained: Ritual of the Night è riuscito a ritargliarsi un posto nel cuore degli appassionati del genere riproponendo meccaniche e atmosfere di classici come Castlevania. Ora, dopo il successo su PS4, PC, Xbox One e Nintendo Switch, il gioco si appresta ad approdare su iOS e Android.

Ad annunciarlo nelle scorse ore sono state il publisher NeatEaseGame e lo sviluppatore ArtPlay, spiegando che questa versione presto disponibile su Play e App Store sarà disponibile in varie lingue, tra cui giapponese, inglese, spagnolo, francese e, udite-udite, italiano.

Uscito nel 2019, Ritual of the Night ci mette nei panni di Miriam, un’orfana maledetta che deve addentrarsi nelle tenebre di un castello infestato da orrori vari.

Come annunciato da sviluppatori e publisher, per la sua versione mobile Bloodstained: Ritual of the Night supporterà un’interfaccia di gioco ottimizzata per il touch, icone apposite a indicare i Frammenti di Abilità e nuovi obiettivi pensati per questa versione. Sul nostro cammino troveremo inoltre ben 120 avversari fra mostri e boss, 107 armi e 23 abilità per personalizzarle.

Ancora non sappiamo quando BloodStained approderà su mobile, ma siamo certi che farà felici molti appassionati di uno dei giochi di culto degli ultimi anni.

This post was published on 26 Ottobre 2020 9:22

Fabio Antinucci

30 anni (anagraficamente, in realtà molti di più) ha alle spalle esperienze come copywriter, redattore multimediale e critico cinematografico, letterario e fumettistico, laureato con una tesi triennale su Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan e una magistrale su From Hell di Alan Moore. Appassionato di letteratura horror e fantastica, divoratore di film di genere di pessima lega (ma ha nel cuore pezzi da novanta come Kubrick, Mann e Kurosawa), passa le sue giornate fra romanzi di Stephen King, graphic novel d’autore e fascicoletti di Batman. Scrive (male) da una vita, e ha pubblicato un romanzo breve (Cacciatori di morte) e due librigame (quelli della saga di Child Wood). Crede che il gioco sia una forma di creazione e libertà, capace di farti staccare la spina e al contempo di far riflettere, ragionare, commuoverti e socializzare. Per questo gioca di ruolo da dieci anni (in particolare a Sine Requie, D&D, Vampiri la Masquerade e Brass Age) per questo adora perdersi di fronte alla sua Play. È innamorato del videogioco grazie a Hideo Kojima e al primo Metal Gear Solid, al quale ha giurato amore eterno, ma col tempo ha imparato ad amare gli open-world, gli action-adventure, gli rpg all’occidentale, i punta e clicca, a una condizione: che raccontino una bella storia.

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