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Loot box: governo olandese le dichiara gioco d’azzardo

Secondo una sentenza del governo olandese, le loot box violano le regole vigenti nel paese sul gioco d’azzardo perché contengono “elementi che possono essere trovati anche nel mondo del gioco d’azzardo”.

La decisione è stata presa dalla Dutch Gaming Authority, e si riferisce specificamente al fenomeno delle casse premio, in cui sono presenti articoli in-game che possono essere scambiati o venduti. Fondamentalmente, i giocatori che acquistano loot box non sanno in anticipo quale oggetto riceveranno, anche se alcune nazioni hanno ora imposto che la probabilità in percentuale di ciascun premio sia nota almeno prima dell’acquisto.

Secondo quanto riportato dai media olandesi, l’Authority ha esaminato dieci videogiochi molto popolari contenenti casse premio, e quattro di questi avevano oggetti che potevano essere venduti per valuta reale attraverso portali di trading esterni.

Poiché gli oggetti possono essere scambiati con denaro, hanno quindi un valore economico e, di conseguenza, esiste anche un mercato redditizio fatto di giocatori che rivendono oggetti rari ottenuti con le loot box. Queste pratiche fanno sì che le casse premio siano da considerare gioco d’azzardo.

Anche PUBG e FIFA sotto la lente dell’Authority

Abbiamo parlato di dieci videogiochi messi sotto la lente dall’Authority. Quattro di questi sono davvero famosissimi e probabilmente anche chi sta leggendo l’articolo ha una copia a casa. Secondo l’indagine, FIFA 18, DOTA 2, PUBG e Rocket League violano le leggi olandesi sul gioco d’azzardo. DOTA 2 e Rocket League sono, inoltre, due titoli in voga anche nel mondo degli eSports.

Marja Appelman, membro della commissione ha dichiarato:

Le loot box sono progettate come i giochi d’azzardo e danno al giocatore la sensazione di aver quasi vinto. Quando si apre una cassa premio, ci sono suoni ed effetti visivi che invitano il giocatore a ritentare.

La commissione ha così deliberato che gli sviluppatori di questi videogiochi dovranno cambiare le modalità di acquisizione degli oggetti contenuti in loot box, oppure subiranno delle multe o, nel peggiore dei casi, i suddetti titoli saranno banditi dall’Olanda.

Il ruolo dei genitori

Il giornalista Tom Matthiesen, esperto di sport elettronici, ha spiegato come ha interpretato la sentenza e quale potrebbe essere l’impatto per i giocatori dei Paesi Bassi. La sua prima opinione è che questa mossa è mirata a proteggere i giocatori più giovani, dato l’evidente divario generazionale negli sport e nei giochi in generale.

I genitori spesso non sono coinvolti negli hobby per bambini se non è qualcosa che piace anche a loro. Quindi, quando hai un genitore che gioca ai videogiochi, i bambini saranno guidati meglio nel mondo online e avranno maggiori possibilità di capire cosa sta succedendo. Sfortunatamente, molti genitori oggi non sono cresciuti con i videogiochi nel modo in cui i loro figli crescono con essi e spesso non investono molto per imparare l’hobby dei loro figli.

Dal suo punto di vista, però, la responsabilità spetta anche ai genitori stessi che dovrebbero impegnarsi a guardare con occhi diversi gli hobby dei loro figli che sono molto diversi da quelli di generazioni fa. I genitori non dovrebbero aspettarsi che sia la società a fare tutto il lavoro.

Penso che i genitori debbano essere sollecitati a guidare i loro figli nel mondo dei videogiochi. Quando il bambino crea un account per qualcosa, spetta ai genitori assicurarsi che cose come l’età siano compilate correttamente, tuttavia, una volta capito che qualcuno non è un adulto, in base al modulo compilato, gli sviluppatori devono bloccare i contenuti delle loot box e trovare un altro modo di consegnare gli oggetti al giocatore.

Fondamentalmente, Matthiesen chiede gli strumenti adatti affinché i genitori imparino a gestire situazioni che non fanno parte della loro generazione.

Voglio essere chiaro, il lavoro dei genitori è quello di insegnare ai loro figli i rischi delle casse premio, ma molti genitori non ne sanno molto perché non investono tempo sui videogiochi che piacciono ai figli.

Le aziende che violano la nuova sentenza potrebbero ricevere multe fino a 820.000 euro, il che significa che vi saranno conseguenze reali se le autorità desiderano implementarle, ma finora la reazione a questa recentissima notizia è stata limitata.

In tutto il continente, le autorità hanno esaminato il fenomeno delle loot box, in quanto diventano sempre di più un fattore determinante per i profitti delle aziende, e questa decisione è l’ultima di una serie volta a rendere l’ambiente più sicuro e regolamentato per gli utenti.

Leggi anche –  EA: non faremo gli stessi errori con le microtransazioni

This post was published on 19 Aprile 2018 14:27

Michele Longobardi

Laureato in Lettere moderne, scopro la passione per il giornalismo quasi per caso. I videogiochi sono il mio più grande amore e così decido di coniugare le due cose. Il giornalismo videoludico diventa la mia forma finale. Per me i videogiochi sono una forma d'arte e guai a dirmi il contrario. Appassionato di tutto ciò da cui sgorga sangue: cinema horror (registi preferiti Argento e Romero), letteratura gialla e dell'orrore (autori preferiti Christie, Poe e Lovecraft) e ovviamente i videogiochi del genere (Silent Hill e Resident Evil sopra ogni cosa). Il mio videogioco preferito di sempre è Fahrenheit che ho finito un numero non precisato di volte, da lì scaturisce la mia ammirazione per tutti i lavori di David Cage. La mia "carriera" videoludica è segnata da un marchio da cui non sono mai riuscito a staccarmi: PlayStation! In circa 20 anni di gaming, ho completato più di 800 titoli.

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