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Gli ingredienti di Zelda: Breath of the Wild sono finiti per sbaglio nel libro di un famoso scrittore

Essere uno scrittore di romanzi nel ventunesimo secolo è un lavoro sicuramente più veloce ed efficiente rispetto a un tempo grazie ai progressi della tecnologia, eppure errori bizzarri e sviste epiche possono pur sempre accadere.

Stavolta è il caso di John Boyne, acclamato autore di capolavori come Il bambino con il pigiama a righe, che per sbaglio ha incluso in un sul libro degli ingredienti presi dalle ricette di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, l’ultimo capitolo principale della saga Nintendo.

L’errore è stato scovato dai lettori del suo ultimo racconto, un romanzo fantasy chiamato A Traveler at the Gates of Wisdom (“Un Viandante alle Porte della Saggezza“) pubblicato proprio lo scorso 21 luglio.

Come riportato da un utente su Reddit, a un certo punto lo scrittore, in un paragrafo dedicato alla tintura dei tessuti, elenca alcuni ingredienti per il colore rosso, che a un occhio attento da videogiocatore risultano chiaramente appartenenti al mondo di Breath of the Wild: un occhio di Octorok, la coda rossa di un Lizalfos, quattro funghi di Hylia.

In molti hanno pensato che si trattasse di un tributo che John Boyne avrebbe voluto fare alla saga di Zelda, ma a quanto pare non è questo il caso! Si è trattato di un errore grossolano, come ha ammesso l’autore su Twitter, tra le risate generali: “Qualcuno mi ricordi di aggiungere Zelda nella pagina dei riconoscimenti quando la brossura di TRAVELLER sarà pubblicata… oh signore…😂😳”

La spiegazione di come sia stato originato questo errore ce la fornisce Dana Schwartz, famosa scrittrice e radiofonica californiana, che ha provato a investigare su come delle componenti di un videogioco siano finite in un libro di un autore che non ha mai avuto alcun contatto con la saga di Zelda.

Quindi: mentre John Boyne stava facendo una ricerca superficiale su Google su come tingere di rosso i vestiti, ha trovato un sito che elencava parti di mostri e le ha accidentalmente inserite nel suo libro davvero serio. Sono molto in imbarazzo per lui, questo è il mio incubo ma è anche molto divertente

John Boyne tuttavia l’ha presa bene: afferma che racconterà questo aneddoto sul palco per molti anni a venire. Se non altro adesso lo scrittore è incentivato a prendere in mano un gamepad per giocare il titolo che ha accidentalmente incluso nel suo libro; addirittura è stesso un suo fan a consigliargli di esplorare la saga di Zelda nonostante non sia appassionato di videogiochi, e l’autore del libro gli ha risposto che forse dovrebbe.

This post was published on 3 Agosto 2020 17:02

Alessandro Colantonio

Game designer in erba e chitarrista a tempo perso. Nasce all'ombra del Vesuvio nel 1991, muove i suoi primi passi nel mondo dei videogiochi su un Windows 95 all'età di 5 anni, e diventa presto un Allenatore di Pokémon. Bazzica tra radio web e band durante i suoi studi universitari tra Napoli, Roma e Milano, si parcheggia nella fan-community di Pokémon Milennium dove instaura il suo regime dittatoriale da caporedattore, costruendo una macchina da recensioni e contatti e diventando inconsapevolmente PR. Oggi, oltre a prestare le sue dita a Player.it per articoli, recensioni e approfondimenti, figura anche come streamer di Twtich, content creator di TikTok e PR abusivo. I suoi generi preferiti sono i gestionali, gli strategici, i tattici e i GDR. Ma essendo un accumulatore seriale di videogiochi, cerca sempre di giocare ogni titolo che gli capita sotto mano. Ha una perversione per le pratiche fandom, i cani e la birra artigianale. Adora D&D, va in ira e carica.

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