Tanti sono i motivi per cui rammaricarsi riguardo alla cancellazione di Silent Hills, uno fra questi è sicuramente il mancato impiego della terrificante e grottesca arte di Junji Ito, il mangaka che avrebbe dovuto occuparsi del design delle creature. La serie di Silent Hill ha sempre puntato molto sul simbolismo dei mostri, sul design agghiacciante e disturbante di questi, pertanto la presenza di Junji Ito nel progetto aveva già fatto venire gli incubi (in senso buono, questa volta) agli appassionati.
Il mangaka giapponese è considerato il maggior esponente del genere horror orientale in ambito fumettistico, grazie a una capacità di impregnare le sue opere di una sensazione di disagio e di reale terrore, provocata da disegni raccapriccianti e situazioni che sembrano provenire dai sogni di una mente diabolica.
Tra le sue opere più importanti c’è Tomie, un manga nato da un reale trauma, la morte di un suo compagno di classe. Tra le tematiche dei lavori di Ito c’è il body horror, cioè l’inscenamento di deformità fisiche per incutere terrore, caratteristica che come abbiamo detto, sarebbe stata perfetta per la rappresentazione delle creature di Silent Hill.
Ora, tornando alla news, proprio dalle parole di Junji Ito veniamo a sapere che una nuova IP horror diretta da Hideo Kojima potrebbe essere in lavorazione, con il mangaka a supporto (presumiamo proprio per il design di eventuali aberrazioni o delle location).
A Comicbook, Ito ha rilasciato un’intervista durante il Comic-Con 2020 affermando quanto segue:
Conosco il regista Kojima e abbiamo discusso della possibilità di fare un gioco horror, quindi mi ha invitato a lavorarci su, ma non ci sono ancora dettagli.
Che il gioco esista, almeno nella testa di Kojima, non c’è dubbio, ma per sentirne parlare davvero come di un progetto fatto e finito ci vorrà ancora molto tempo. Ovviamente, escludiamo fin da subito che l’eventuale ritorno di Silent Hill possa combaciare con queste dichiarazioni perché il marchio è ancora di Konami, dunque si tratterà di una nuova IP.
Chissà che Kojima non voglia sperimentare qualcosa di fuori dal comune e inserire le feature che avrebbero dovuto far parte di Silent Hills, meccaniche di gioco che avrebbero rotto continuamente la quarta parete, come descritto in questo speciale.
Il padre di Metal Gear Solid e game director di Death Stranding non è nuovo, come si potrebbe credere, al genere horror, difatti spesso e volentieri aggiunge note “creepy” ai suoi titoli, basti pensare, per citarne solo un paio, alla missione della quarantena nella Mother Base in The Phantom Pain (dopo la missione 25), alla scena del corridoio nel primo MGS. E poi, parliamoci francamente, P.T., il playable teaser diretto da Kojima proprio per promuovere Silent Hills, in pochi minuti è riuscito ad asfaltare molti giochi completi.
Inoltre, lo stesso Kojima affermò di essere un appassionato di horror, ma di non riuscire a terminare la visione dei film di quel genere per la troppa paura. A chi pensa che questo possa essere un ostacolo, diciamo che si tratta in realtà di un valore aggiunto, poiché non è raro che i migliori autori dell’orrore siano anime tormentate e piene di fobie.
Una citazione cinematografica nostrana per far capire cosa intendiamo? Be’, prendete Dario Argento, il regista che ha regalato il meglio della produzione giallo/horror in Italia – insieme ad altri maestri come Mario Bava e Lucio Fulci – e pensate che, tutt’oggi, al regista di Profondo Rosso e Suspiria fanno paura il buio e i lunghi corridoi.
Non vediamo l’ora di scoprire di più su questa nuova IP e speriamo con tutto il cuore che non faccia una fine tragica, le nostre coronarie non possono reggere tutto questo dispiacere.
This post was published on 25 Luglio 2020 13:45
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