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God of War è un grande gioco grazie a una collaborazione con George Miller

Ieri è finito l’embargo che costringeva i recensori a tenere la bocca chiusa e così la stampa del settore si è potuta scatenare. Sia quella nostrana sia quella internazionale non ha nascosto il “leggero” entusiasmo verso il nuovo capitolo della saga che uscirà ufficialmente il 20 aprile.

I voti sono altissimi con la media che si attesta sul 9,5 (94 per Metacritic). Un vero e proprio successone che ora dovrà essere confermato solo, e non è poco, dall’utenza che potrà giocarci tra una settimana.

La stampa specializzata ha comunque emesso il suo verdetto: God of War è un grandissimo gioco, anzi, per alcuni è un capolavoro. Cory Barlog, game director del gioco, orgoglioso di queste lodi ricevute, ha rilasciato una dichiarazione in cui spiega come si riuscito a migliorarsi come regista e a migliorare il suo prodotto. Tutto partirebbe da una collaborazione avuta in passato con George Miller, regista della serie Mad Max.

Una collaborazione che ha avuto i suoi frutti

Nel 2008, Cory Barlog lasciò Sony e iniziò una collaborazione con George Miller, il regista che ha regalato al mondo la serie Mad Max. L’idea era quella di creare proprio un videogioco sulla saga cinematografica, ma alla fine il progetto non andò in porto. Nel 2015 fu Avalanche, lo studio di sviluppo di Just Cause, a creare poi il videogioco ufficiale di Mad Max, quando nelle sale impazzava Fury Road, l’ultimo capitolo della serie.

Nonostante la collaborazione non terminò con qualcosa di concreto, Cory Barlog ricorda quell’esperienza lavorativa come una delle migliori della sua carriera e afferma che lo abbia aiutato molto nella creazione di God of War per Playstation 4.

È semplicemente spiacevole il modo in cui a volte i giochi vanno a finire in una direzione diversa, e George e io abbiamo finito per non lavorare su quello che avevamo in mente. Ma gli ciò che ho appreso da quell’esperienza ha reso possibile il nuovo God of War.

Mi chiedo, se non avessi lavorato con George Miller avrei provato a fare questo gioco? Prima di lavorare con lui mi sentivo come quando provi a leggere un libro senza gli occhiali e hai una visione terribile, quindi vedi le parole, ma sono sfocate… lavorando con lui ho iniziato a capire perché il dramma si verifica, perché il conflitto si nutre dello sviluppo di tutti i personaggi… quel tipo di occhiali messi su di me per aiutarmi a capire come tutto accade.

Nessuna delle idee pensate per Mad Max ha avuto un trasferimento diretto su God of War, ma mi hanno aiutato a sviluppare le relazioni che si evolvono durante il cammino, altre idee e i personaggi stessi. Ciò che è presente in God of War era solo una bozza di ciò che sarebbe stato poi messo in Mad Max.

Barlog ha aggiunto che lavorare con Miller è come essere attorno a un genio che ha lasciato gemme intrise di saggezza. Miller è “circondato da persone incredibilmente talentuose che letteralmente buttano fuori gemme a favore di altri”.

I giocatori di tutto il mondo stanno leggendo spesso parole pronunciate da Cory Barlog riguardo al suo God of War. Dalle sue dichiarazioni traspaiono sempre molta emozione e grande trasporto. Se volete leggere altre news su God of War, cliccate sul link corrispondente qui in basso.

Scheda tecnica God of War

This post was published on 13 Aprile 2018 12:28

Michele Longobardi

Laureato in Lettere moderne, scopro la passione per il giornalismo quasi per caso. I videogiochi sono il mio più grande amore e così decido di coniugare le due cose. Il giornalismo videoludico diventa la mia forma finale. Per me i videogiochi sono una forma d'arte e guai a dirmi il contrario. Appassionato di tutto ciò da cui sgorga sangue: cinema horror (registi preferiti Argento e Romero), letteratura gialla e dell'orrore (autori preferiti Christie, Poe e Lovecraft) e ovviamente i videogiochi del genere (Silent Hill e Resident Evil sopra ogni cosa). Il mio videogioco preferito di sempre è Fahrenheit che ho finito un numero non precisato di volte, da lì scaturisce la mia ammirazione per tutti i lavori di David Cage. La mia "carriera" videoludica è segnata da un marchio da cui non sono mai riuscito a staccarmi: PlayStation! In circa 20 anni di gaming, ho completato più di 800 titoli.

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