Era stato promesso ed è arrivato. Durante l’EA Live 2020 è stato presentato il gameplay di Star Wars: Squadrons. Non abbiamo ancora avuto l’intero gameplay di una partita online o di una piccola sezione della campagna, ma finalmente possiamo capire che gioco aspettarci.
Vediamo quindi di analizzare cosa ci è stato mostrato in questo gameplay trailer.
Innanzitutto ci viene subito mostrato un motore grafico differente dal Frostbite e l’interfaccia di gioco in prima persona. Combinate insieme, queste due cose mostrano subito quanto il gioco voglia essere differente dalle modalità Caccia Stellari di Battlefront II, infatti possiamo vedere un HUD completamente integrato nella nave. Il gioco è totalmente in prima persona e supporterà il VR, una caratteristica che ha subito stizzito molti giocatori affezionati alla terza persona o scettici perché ricordano quanti giochi non abbiano avuto una buona gestione della prima persona all’interno di veicoli o velivoli. Tuttavia, se realizzata a modo, un’interfaccia simile può essere molto interessante.
L’apparizione di Hera Syndulla come personaggio che fornisce istruzioni ai piloti fa presumere che la sua presenza all’interno di Star Wars: Squadrons possa non limitarsi ad un cameo. In seguito agli eventi di Rebels (no spoiler della serie, tranquilli), Hera è stata mostrata all’interno della Nuova Repubblica come generale responsabile di numerose operazioni condotte dalla flotta, tra cui quelle dello Squadrone Alphabet, il quale ha ricevuto un’intera trilogia di romanzi. Sembra ragionevole ipotizzare che Hera possa essere un personaggio che fornirà istruzioni al protagonista della Nuova Repubblica durante la campagna e forse durante il multigiocatore in funzione di classico personaggio commentatore delle partite online.
A dirla tutta, i collegamenti con la trilogia dello Squadrone Alphabet non sono finiti qui. Lo Squadrone Vanguard, ossia i protagonisti che conosceremo dalla parte della Nuova Repubblica, è apparso per la prima volta nel romanzo Alphabet Squadron di Alexander Freed e successivamente è stato menzionato in Alphabet Squadron II: Shadow Fall. Si tratta solo di due cameo, infatti scopriremo la storia di questi personaggi durante la campagna di Squadrons.
Al contrario, lo Squadrone Titan dell’Impero è totalmente nuovo.
In Squadrons sarà possibile scegliere navi provenienti da quattro classi differenti:
Queste classi non saranno statiche, il gioco permetterà di potenziare abbondantemente le proprie navi tramite quella che parrebbe essere una vasta gamma di potenziamenti. Con l’uscita del primo trailer sono stati accennati potenziamenti per scudi e armi, ma ora possiamo vederne un bel po’ con i nostri occhi.
Possiamo subito constatare una cosa: i Componenti non sono solo sequenze di “Questo missile è più forte del precedente” e così via fino ad ottenere semplicemente il missile più forte di tutti gli altri, ma c’è versatilità. Posso avere Componenti che offrono diverse modalità di fuoco; missili più o meno potenti con interessanti specializzazioni (in Star Wars, i missili a ioni sono famosi per essere capaci di disattivare gli scudi o tutti i sistemi di una nave) e a singolo o multiplo bersaglio; differenti sistemi di riparazione, scudi anteriori, posteriori, un po’ di entrambi e altro ancora. Ciò fa sperare che in Squadrons si possano creare combo interessanti, inoltre è sicuramente un segnale positivo per la longevità del gioco, il quale potrebbe essere supportato dalla futura introduzione di nuovi Componenti.
EA e Motive promettono la presenza di un alto livello di personalizzazione dei piloti e delle navi. La coppia di piloti che creeremo nella campagna sarà la stessa che utilizzeremo nel multigiocatore e sarà possibile personalizzarla in vari modi, tra cui tute da pilota, pacchetti voce e pose vittoriose. La nave, invece, avrà sia una personalizzazione interna che esterna e potremmo accessoriare l’abitacolo in cui vivremo durante ogni partita.
Stando alle dichiarazioni fatte dopo la conferenza, il gioco NON presenterà microtransazioni e tutto ciò che potremo ottenere in gioco dipenderà solo dalle nostre partite, non da pagamenti esterni.
In Squadrons saranno presenti differenti modalità di gioco.
Dogfight è una modalità totalmente paragonabile a un Deathmatch. Battaglie 5 vs 5 in cui l’obiettivo principale è prevalere sulla squadra avversaria.
Fleet Battles, invece, punta ad offrire un’esperienza più strategica. Giocando da solo o in multigiocatore contro un’altra squadra o contro l’IA, questa modalità si compone di battaglie suddivise in più scenari, un po’ come la modalità Supremazia in Battlefront II. In multigiocatore i piloti potranno incontrarsi e riunirsi nel social hub per consolidare la propria strategia e coordinare i loadout delle proprie navi. Attualmente non è stato specificato se si tratti semplicemente di una stanza pre-partita in cui i giocatori si coordineranno autonomamente tramite le proprie chat vocali o se ci saranno reali meccaniche di gioco che aiuteranno nell’organizzazione prima dell’inizio della missione.
Nella prima fase di Fleet Battles, i giocatori si scontreranno in un deathmatch per stabilire chi passerà alle condizioni di attaccante o difensore.
Nella seconda fase, gli attaccanti dovranno distruggere una coppia di navi capitali di dimensioni medie.
Infine, nella terza fase gli attaccanti dovranno tentare di distruggere i sottosistemi della nave ammiraglia nemica e ovviamente i difensori dovranno cercare di impedirglielo. Non è ancora noto a cosa porti la vittoria dei difensori in una fase. In Battlefront II, Supremazia si divide in due fasi: conquista a terra e invasione della nave nemica. Se una squadra vince la conquista a terra, ha un tot di tempo per invadere la nave nemica e distruggerla dall’interno, ma se fallisce si ritorna a terra e l’altra squadra potrebbe ribaltare la situazione.
Stando alle informazioni possedute fino ad ora, pare sensato ipotizzare che Fleet Battles si strutturi in modo simile a Supremazia, quindi con difensori che all’improvviso potrebbero proteggere bene le proprie navi, vincere il ritorno alla dogfight e trasformarsi loro stessi in attaccanti.
Sembra tutto davvero molto intrigante e, nell’attesa di ulteriori notizie, non possiamo fare altro che sperare in un gioco che mantenga le promesse fatte e che possa ricevere un corretto supporto post-lancio.
This post was published on 19 Giugno 2020 3:21
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