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EA ha donato 1 milione di dollari per la lotta alla discriminazione

Molte aziende di videogiochi si stanno unendo al movimento Black Lives Matter, nato a seguito del brutale omicidio di George Floyd commesso da un agente di polizia di Minneapolis.

Sony ha anche rinviato l’evento del 4 giugno in cui avrebbe mostrato la nuova generazione. Una delle società più attive è Electronic Arts, in prima linea nella battaglia contro la discriminazione.

Andrew Wilson, il CEO di EA, ha inviato vari messaggi di solidarietà in cui prende posizione in maniera netta e decisa. In uno di questi, afferma che il team esecutivo si incontrerà con la leadership del gruppo delle risorse umane per discutere il percorso che EA ha intenzione di intraprendere “come individui, come società e come comunità che lavora per il cambiamento“.

Il supporto di EA si è fatto anche più concreto grazie a un’ingente donazione effettuata in favore di alcune organizzazioni che si occupano di combattere l’ingiustizia razziale e la discriminazione.

Dobbiamo andare oltre l’ascolto e il parlare e impegnarci nell’educazione e guidare cambiamenti significativi attraverso le azioni. Dobbiamo fare di più. Questo è un impegno a lungo termine.

Uno dei primi passi di EA è stato proprio quello di donare 1 milione di dollari alle organizzazioni “dedicate alla lotta per la giustizia razziale negli Stati Uniti e contro la discriminazione nel mondo”.

EA incoraggia i suoi dipendenti a unirsi al movimento Black Lives Matter e a tutti gli altri che si prefiggono lo stesso obiettivo, e li incoraggia ad essere alleati, ad amplificare il messaggio facendolo arrivare in tutto il mondo. Questa iniziativa è stata condivisa su Twitter da studi EA come Respawn Entertainment e DICE.

Il 9 giugno, inoltre, EA terrà una sorta di conferenza in cui l’azienda farà il punto della situazione insieme a tutti i dipendenti per “vedere e ascoltare i loro pensieri e i loro sentimenti su questi temi, capire cosa poter fare in Electronic Arts e dove dover concentrare gli sforzi per avere maggiore impatto nella battaglia contro la discriminazione“.

This post was published on 3 Giugno 2020 13:20

Michele Longobardi

Laureato in Lettere moderne, scopro la passione per il giornalismo quasi per caso. I videogiochi sono il mio più grande amore e così decido di coniugare le due cose. Il giornalismo videoludico diventa la mia forma finale. Per me i videogiochi sono una forma d'arte e guai a dirmi il contrario. Appassionato di tutto ciò da cui sgorga sangue: cinema horror (registi preferiti Argento e Romero), letteratura gialla e dell'orrore (autori preferiti Christie, Poe e Lovecraft) e ovviamente i videogiochi del genere (Silent Hill e Resident Evil sopra ogni cosa). Il mio videogioco preferito di sempre è Fahrenheit che ho finito un numero non precisato di volte, da lì scaturisce la mia ammirazione per tutti i lavori di David Cage. La mia "carriera" videoludica è segnata da un marchio da cui non sono mai riuscito a staccarmi: PlayStation! In circa 20 anni di gaming, ho completato più di 800 titoli.

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