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Gli effetti collaterali del mettere Grand Theft Auto V gratis

E’ proprio il caso di parlare di “effetti collaterali”: la messa a disposizione di Grand Theft Auto V come gioco gratuito su Epic Store non ha solo reso felici migliaia di giocatori in tutto il mondo ma, purtroppo, anche creato un gigantesco afflusso di modder maleducati, cheaters (bari) e hacker nei server di GTA Online.

Tutto si è svolto nel weekend, naturale periodo di picco in quello che è riconosciuto come uno dei giochi online più frequentati della rete: svariate testimonianze in giro per il mondo, riportate dalla stampa specializzata, hanno infatti confermato il proliferare di contenuti e pratiche lesivi per la community che hanno disturbato le partite.

Immaginate di starvene per affari vostri in un server di GTA, alle prese con un colpo o con una sfida con un avversario e di vedervi scendere dal cielo una pioggia di fuoco creata dalla mod di un giocatore. Oppure, ancora, immaginate di cadere vittima di un attacco hacker (cosa sulla cui pericolosità appare quasi superfluo insistere). Rimanendo sul primo punto, ovvero le azioni di disturbo da parte di modder e bari, per quanto GTA Online sia il regno del cazzeggio e del relax, a nessuno piace vedere il proprio pomeriggio di relax ludico devastato da troll e persone con scarso rispetto del gioco altrui, no?

Circolo vizioso

Queste che stiamo descrivendo sono problematiche riscontrabili in GTA Online sempre, pandemia o no, versione gratuita o meno, ma in questo caso sono state accentuate da una sorta di combinazione di fattori. Di norma figure responsabili di atti di cheating o di disturbo delle community di gioco sembrano essere molto più caute nel loro non-gioco, in modo da non incappare in ban imposti dai rigidi regolamenti, ma, ehi, con infinite diverse versioni del gioco da scaricare gratuitamente e quindi di account fake da creare… dov’è il problema?

In pratica, da tre giorni GTA Online è vittima di un trollaggio costante da parte di una minoranza di giocatori che sembra intenzionata a rompere le uova nel paniere degli altri utenti con costanza e, peggio ancora, ad attentare alla loro sicurezza informatica.

Capite che i problemi qui sono almeno un paio.

Quello più evidente è legato all’esistenza di sacche tossiche all’interno di un’utenza, che finiscono per devastare una comunità di gioco. Si tratta danni ingenti, di contenuti “disturbanti” che si accumulato l’uno sull’altro all’interno del mondo di gioco rendendo l’esperienza online frustrante, e che possono rimanere e moltiplicarsi all’interno dell’arena virtuale per un po’ di tempo.

Capite bene che anche da questo punto di vista il danno non è piccolissimo.

Epic e Rockstar potevano aspettarselo?

In secondo luogo la domanda che sorge è quanto un esito del genere fosse prevedibile una situazione del genere durante un “rilascio selvaggio” di GTA V.

Sia chiaro: tanto di cappello a Epic Games e Rockstar per una mossa commerciale clamorosa e, pensiamo, anche per il bell’atto d’amore di donare un gioco del genere a popolazioni mondiali che stanno trascorrendo ancora i loro giorni chiusi in appartamento per il Covid-19. Davvero, non possiamo che vedere in un gesto del genere una bella cosa, persino un atto di vicinanza.

Tuttavia, appunto poiché stiamo parlando di uno dei giochi massivi più partecipati degli ultimi dieci anni parliamo anche di un’arena online ad altissimo rischio di comportamento scorretto, e perdonateci quindi se ci chiediamo se i promotori dell’iniziativa non abbiano come minimo sottovalutato il rischio, soprattutto alla luce di problematiche che il prodotto si porta dietro da anni.

Uno dei tanti “mostri” comparsi in GTA Online in questi giorni

I grandi giochi online seguono sempre più logiche sociologiche e psicologiche simili a quelle dei social, nei quali maleducazione o tendenza al trolling possono rovinare l’esperienza di altre persone e, purtroppo, campagne come quelle di Epic possono produrre l’effetto di un brutale ingigantirsi del problema. Nascono quindi nuovi dubbi e nuovi interrogativi su come certe operazioni debbano essere gestite.

Che in futuro mosse geniali come quella di GTA V gratis possano generare sempre più effetti problematici di questo tipo? E se da questi effetti collaterali provenisse una tale frustrazione da parte dell’utenza da causare un calo nell’utilizzo?

Intanto, speriamo che la situazione in GTA Online torni la calma, e che nessun altro veda ancora frustrata la sua voglia di giocare.

This post was published on 19 Maggio 2020 13:18

Fabio Antinucci

30 anni (anagraficamente, in realtà molti di più) ha alle spalle esperienze come copywriter, redattore multimediale e critico cinematografico, letterario e fumettistico, laureato con una tesi triennale su Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan e una magistrale su From Hell di Alan Moore. Appassionato di letteratura horror e fantastica, divoratore di film di genere di pessima lega (ma ha nel cuore pezzi da novanta come Kubrick, Mann e Kurosawa), passa le sue giornate fra romanzi di Stephen King, graphic novel d’autore e fascicoletti di Batman. Scrive (male) da una vita, e ha pubblicato un romanzo breve (Cacciatori di morte) e due librigame (quelli della saga di Child Wood). Crede che il gioco sia una forma di creazione e libertà, capace di farti staccare la spina e al contempo di far riflettere, ragionare, commuoverti e socializzare. Per questo gioca di ruolo da dieci anni (in particolare a Sine Requie, D&D, Vampiri la Masquerade e Brass Age) per questo adora perdersi di fronte alla sua Play. È innamorato del videogioco grazie a Hideo Kojima e al primo Metal Gear Solid, al quale ha giurato amore eterno, ma col tempo ha imparato ad amare gli open-world, gli action-adventure, gli rpg all’occidentale, i punta e clicca, a una condizione: che raccontino una bella storia.

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