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Sony lancia PlayStation Studios, nuova etichetta per suoi giochi first-party

Che Sony abbia puntato molto sul suo parco first-party è un dato di fatto, testimoniato anche dallo stile peculiare dei giochi proposti (due titoli fra tutti: The last of us e God of War). Stupisce fino a un certo punto, dunque, che poche ore fa la multinazionale abbia comunicato al mondo la nascita di un nuovo marchio sotto il quale andranno tutti i titoli prodotti dagli studi del suo network: PlayStation Studios.

Ecco l’animazione ufficiale del nuovo brand, diffusa poco fa sul canale ufficiale di PlayStation:

Un logo completamente nuovo che oltre ad aprire ogni gioco appartenente a uno studio della galassia Sony e sarà presente nei trailer e nei promo.

Un’operazione che secondo il direttore del marketing di Sony Eric Lempel ha l’obiettivo di rendere da subito riconoscibile l’agguerrito comparto di giochi “made-in-PlayStation” e sottolinearne l’alta qualità.

Per il momento l’etichetta non è altro che un elemento di marketing, ma è evidente la spinta di Sony a costruire un sistema produttivo sempre più stabile e forte.

Vedremo come si svilupperà la questione, intanto diteci: cosa pensate del nuovo logo?

This post was published on 12 Maggio 2020 16:15

Fabio Antinucci

30 anni (anagraficamente, in realtà molti di più) ha alle spalle esperienze come copywriter, redattore multimediale e critico cinematografico, letterario e fumettistico, laureato con una tesi triennale su Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan e una magistrale su From Hell di Alan Moore. Appassionato di letteratura horror e fantastica, divoratore di film di genere di pessima lega (ma ha nel cuore pezzi da novanta come Kubrick, Mann e Kurosawa), passa le sue giornate fra romanzi di Stephen King, graphic novel d’autore e fascicoletti di Batman. Scrive (male) da una vita, e ha pubblicato un romanzo breve (Cacciatori di morte) e due librigame (quelli della saga di Child Wood). Crede che il gioco sia una forma di creazione e libertà, capace di farti staccare la spina e al contempo di far riflettere, ragionare, commuoverti e socializzare. Per questo gioca di ruolo da dieci anni (in particolare a Sine Requie, D&D, Vampiri la Masquerade e Brass Age) per questo adora perdersi di fronte alla sua Play. È innamorato del videogioco grazie a Hideo Kojima e al primo Metal Gear Solid, al quale ha giurato amore eterno, ma col tempo ha imparato ad amare gli open-world, gli action-adventure, gli rpg all’occidentale, i punta e clicca, a una condizione: che raccontino una bella storia.

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