Atari è uno dei nomi più simbolici dell’intero mondo di videogiochi, legato ad un passato ormai quasi vetusto fatto di pochi bit e di ancor meno pixel. La compagnia ha dominato il mercato, ha fatto crollare il mercato, ha osservato il mercato rinascere e crollare di nuovo giusto per poi diventarne un partecipante come tanti.
Al giorno d’oggi Atari non è altro che il nome dietro una serie di aziende lontane dai fasti di una volta; l’ultima cosa importante che Atari ha fatto è dare il via ad una serie di casinò online basati sui concept dei vecchi videogiochi portati avanti dall’azienda.
La notizia che diamo ora sicuramente non farà saltare di giochi gli appassionati di Atari 2600 cresciuti ad Adventure e Pong ma potrebbe far fare qualche risatina a tutti quelli appassionati di business strampalati.
L’Atari di una volta sta per lanciare una sua catena di alberghi.
Atari, con un comunicato stampa, ha annunciato di avere in progetto la costruzione di una serie di alberghi a tema in tutti gli Stati Uniti. Il primo di questi edifici verrà costruito a Phoenix, Arizona, per poi passare per locations un po’ più conosciute come San Francisco, Chicago, città californiane e piccoli centri dell’Illinois. Gli alberghi combineranno il marchio iconico di Atari con un’accoglienza degna di questo nome, offrendo una location a tema videoludico unica nel suo genere.
Cosa vuol dire questo?
All’interno del comunicato stampa rilasciato dall’azienda vengono descritte alcune delle caratteristiche principe di queste destinazioni: esperienze di realtà aumentata, postazioni VR, “studios e luoghi all’avanguardia” per le sale conferenza. Il progetto di Atari cerca di puntare in luoghi diversi da quelli solitamente toccati dagli imprenditori del segmento.
La compagnia ha dichiarato che il primo albergo verrà costruito entro la fine del 2020; dopo di esso ne inizieranno a sorgere altri in vari stati dell’America. Il progetto sta venendo supervisionato da Napoleon Smith III, già conosciuto perché produttore del reboot delle Tartarughe Ninja (chiamato Teenage Mutant Ninja Turtles, uscito da noi nel 2014).
A sua detta il brand Atari è stato coinvolto in un progetto del genere perché in grado di sposare perfettamente moderno e retrò all’interno di una cultura aziendale.
Il comunicato stampa rilasciato dall’azienda si conclude con una frase sibillina
“Diciamocelo, quanto sarà bello stare all’interno di un albergo Atari?”
Non abbiamo ancora capito se l’esperienza va valutata in base alla qualità del riposo o alla qualità dell’esperienza ludica che si può fare con Space Invaders in realtà virtuale; vedremo di mandare un nostro sgherro a scoprirlo quanto prima.
This post was published on 28 Gennaio 2020 1:17
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