C’era una volta una saga di stealth games che riuscì, tutto sommato, ad attentare allo strapotere che Metal Gear Solid deteneva nel mondo delle console. Dopo la scomparsa del Thief, a tentare di portare popolarità al genere degli stealth games arrivò Ubisoft con la saga di Splinter Cell.
Il brand di Splinter Cell a dire la verità non cercò nemmeno di sfidare il dominio Kojimiano, anzi. Consapevole di non poter puntare sulle stesse caratteristiche per attentare al mercato, Ubisoft fece crescere Sam Fisher ed i suoi videogiochi sul filone puramente fantapolitico attraverso la collaborazione con Tom Clancy (o con i ghost writers ad esso associati); di capitolo in capitolo Ubisoft raffinò sempre più la formula creando un action in terza persona caratterizzato da un ottimo sistema di controllo e da poche velleità narrative; tutto girava intorno all’esperienza stealth definitiva.
È da un po che il brand di Splinter Cell non fa parlare di sé nel mondo dei videogiochi, complice l’esplosione definitiva di altre saghe di Ubisoft. Sam Fisher e soci sono fermi da Splinter Cell Blacklist, buon videogioco targato 2013 e ancora privo di un seguito vero e proprio.
In casa Ubisoft c’è però un ritorno celebre: qualcosa che non suggerisce niente ma che di sicuro ci permette di sognare un ritorno in pompa magna per il nostro beneamato Sam Fisher
Maxime Béland è un dipendente di Ubisoft di lunga data che è stato direttore creativo dei due più recenti giochi di Splinter Cell: Conviction ed il sopracitato Blacklist. Nel suo curriculum oltre a tali titoli, egli può fregiarsi anche di aver partecipato alla realizzazione di Far Cry 4, Far Cry Primal e Far Cry 5; esperienze di tutto rispetto che lo rendono un veterano assoluto dell’azienda.
Ad inizio 2019 Béland lasciò Ubisoft per assimere il ruolo di direttore creativo all’interno di Epic Games; tale incarico è però durato soltanto otto mesi visto che secondo quanto scoperto egli è tornato a far parte di Ubisoft.
Béland sarà vice-presidente del team editoriale di Ubisoft, secondo il rapporto. Tale team avrebbe il compito di aiutare la ristrutturazione dei vari segmenti per favorire una maggiore differenziazione in fase di sviluppo, elemento ritenuto necessario dai vertici dell’azienda in seguito agli scarsi risultati degli ultimi titoli (culminati con l’appena sufficente Ghost Recon Breakpoint).
Già l’anno scorso avevamo sentito parlare di Splinter Cell più e più volte. Julian Gerightv, creative director in Ubisoft, aveva scherzosamente parlato di un nuovo capitolo di Ubisoft in lavorazione mentre Gamestop aveva tirato fuori addirittura un intero nuovo gioco all’orizzonte. Ubisoft Spagna addirittura aveva pubblicato anche un tweet particolarmente sibillino sulla necessità di avere comprensione riguardo l’oscurità.
Il ritorno di Sam Fisher potrebbe essere un ottimo prodotto con cui Ubisoft potrebbe rinnovare il suo portfolio di prodotti. Dopo quasi un lustro passato a confezionare giochi fotocopia fatti di open world espansi e vari sistemi di gioco incollati tra loro, un titolo stealth single player dotato di una buona narrativa e di un gameplay succoso al punto giusto potrebbe essere un buon piatto da presentare ad una fanbase ormai soffocata da scelte di gameplay reiterate allo sfinimento.
Poi, in fondo, tutti non vediamo l’ora di risentire Luca Ward nei panni di Sam Fisher, non scherziamo…
This post was published on 21 Gennaio 2020 9:30
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