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God of War è in fase gold e spuntano altre informazioni

L’attesa sta per finire, non dovremo attendere ancora molto prima di poter giocare al prossimo capitolo di God of War con un Kratos tutto da scoprire e che ci potrebbe sorprendere. Il gioco è un passo dal rilascio, lo conferma il game director del titolo.

Cory Barlog, la mente creativa dietro allo sviluppo di God of War per Playstation 4, ha annunciato via Twitter che l’attesissimo gioco è finalmente andato in fase gold. I giocatori sanno che la fase gold significa una cosa sola: lo sviluppo del gioco è finito e si aspetta solo la finestra di lancio. Il titolo sarà preparato per la distribuzione e sarà disponibile dal 20 aprile.

Nel suo tweet, Barlog tiene tra le mani il disco di gioco e esprime il suo ringraziamento per “ogni meravigliosa persona che ha lavorato così duramente per farlo accadere”. Nella foto, Cory è insieme al team di Sony Santa Monica che ha lavorato al gioco negli ultimi anni.

Non finisce qui: altre informazioni sul gioco

Oltre a dare questa notizia, la più importante, il team di sviluppo non è stato restio a dare ulteriori informazioni sul gioco. Nelle ultime settimane vi abbiamo già reso note la possibilità di rivisitare le location anche dopo aver terminato il gioco e la presenza di boss fight opzionali, oggi ci sono altre meccaniche da analizzare che sono state rivelate dagli addetti ai lavori.

La prima ci è stata svelata dal direttore della parte cinematografica del gioco, Doru Aarazi, il quale ha detto che non ci saranno schermate di caricamento durante God of War.

Gli sviluppatori hanno recentemente pubblicato un nuovo video, che potete vedere qui in basso, in cui Dori Aarazi rivela che i giocatori non dovranno attendere tempi di caricamento di alcun genere in nessun momento dell’avventura.

Secondo Dori Aarazi, riuscire a non creare punti morti e a dare una sensazione di continuità era un dovere a cui il team non poteva sottrarsi. La transizione, ad esempio, tra un dialogo e il gameplay in tempo reale avviene senza che il giocatore possa accorgersene da repentini tagli o schermate di caricamento. Per il team è stato un lavoro molto duro, dice Aarazi.

L’intero team ha lavorato in perfetta sincronia affinché anche le scene cinematografiche e le scene di gioco fossero in perfetto allineamento.

Ci sarà spazio anche per il senso dello humour

Ancora il game director, Cory Barlog, fornisce molti dettagli interessanti sul gioco. Recentemente ha rivelato alcune informazioni sul senso dell’umorismo che sarà presente in God Of War.

Secondo lui, il gioco avrà un senso dell’umorismo molto accentuato, in alcuni casi “oscuro” (una sorta di black humour?), un umorismo strano ma sorprendente. Barlog pensa che sia una necessità perché includendo il fattore umorismo si bilancia il tono fin troppo serio del titolo.

Qualcuno potrebbe rimanere a bocca aperta dopo una rivelazione del genere. Può sembrare un concetto banale quello di inserire dello humour in un videogioco, ma quando si parla di God of War la cosa cambia. Chi ha giocato ai precedenti capitoli sa che non c’era spazio per momenti di ilarità. Se un personaggio, umano o divino, si fosse solo azzardato a fare lo spiritoso, Kratos lo avrebbe gettato in un burrone dopo avergli sfilato la colonna vertebrale.

Non crediamo, però, che sia il caso di farne una questione di stato. Non abbiamo ancora visto nulla di concreto, quindi, dal 20 aprile trarremo le nostre conclusioni. Santa Monica Studios sa sicuramente quel che fa.

This post was published on 23 Marzo 2018 10:17

Michele Longobardi

Laureato in Lettere moderne, scopro la passione per il giornalismo quasi per caso. I videogiochi sono il mio più grande amore e così decido di coniugare le due cose. Il giornalismo videoludico diventa la mia forma finale. Per me i videogiochi sono una forma d'arte e guai a dirmi il contrario. Appassionato di tutto ciò da cui sgorga sangue: cinema horror (registi preferiti Argento e Romero), letteratura gialla e dell'orrore (autori preferiti Christie, Poe e Lovecraft) e ovviamente i videogiochi del genere (Silent Hill e Resident Evil sopra ogni cosa). Il mio videogioco preferito di sempre è Fahrenheit che ho finito un numero non precisato di volte, da lì scaturisce la mia ammirazione per tutti i lavori di David Cage. La mia "carriera" videoludica è segnata da un marchio da cui non sono mai riuscito a staccarmi: PlayStation! In circa 20 anni di gaming, ho completato più di 800 titoli.

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