Cambiamenti in casa YouTube per quanto riguarda la creazione di contenuti legati ai videogiochi. Se non siete creators, forse, non vi sarete accorti, in questi anni, della disparità di trattamento che i videogiochi hanno ricevuto rispetto ad altri media sulla piattaforma di condivisione e visualizzazione di contenuti multimediali più famosa del web. Se invece avete un canale di gaming, sarete incappati più volte in falle algoritmiche che vi hanno lasciato interdetti.
Nel dettaglio, sono i contenuti violenti nei videogiochi ad aver creato nel tempo qualche perplessità sul funzionamento dell’algoritmo di YouTube che dovrebbe limitare, vietare, bloccare, etc. tutti quei contenuti non considerati idonei dalla policy del sito. Non è raro assistere alla rimozione o alla limitazione della fascia d’età di video gameplay e simili perché considerati violenti, quando invece tra i consigliati vengono esposti in bella vista spezzoni di film o serie tv non certo all’acqua di rose.
Questo avviene perché YouTube non è Twitch e nasce come sito di condivisione di video di stampo generalista, innestando la necessità di una policy che possa andare bene per tutto, non solo per i videogiochi che, a un certo punto del ciclo vitale di YouTube, hanno avuto un boom clamoroso.
I contenuti violenti dei videogiochi, paradossalmente, sono stati trattati in maniera diversa e più critica rispetto a quelli presenti “nella vita reale” e negli altri media, come se la violenza simulata in un prodotto digitale fosse addirittura più grave, forse a causa del fatto che i videogame sono identificati come materia che può sovraesporre i più giovani a contenuti audiovisivi molto forti.
Finalmente, però, arriva una novità: la policy di YouTube cambia registro alleggerendo le restrizioni sulla violenza nei videogiochi, in linea con le sue altre norme relative ai contenuti scriptati o simulati, optando per una limitazione delle fasce d’età meno restrittiva.
Nel post della pagina di supporto di YouTube Gaming, è stato annunciato che a partire da oggi i “contenuti violenti con script o simulati” provenienti dai videogiochi saranno gestiti come gli stessi contenuti di altre forme di media, come film o TV. La nuova policy si articola in tre punti principali che andiamo ad analizzare qui di seguito.
In questo caso, abbiamo un condizionale, che è sempre e comunque d’obbligo quando si parla di contenuti violenti, in cui ci viene detto che i video rappresentanti scene di violenza esplicita non verranno limitati sempre e comunque, ma potrebbero venire pubblicati senza alcun tipo di restrizione legata all’età degli spettatori. Va detto che la norma, così scritta, non dà alcun tipo di certezza, ma dovrebbe garantire maggior spazio di manovra ai creators che vorranno portare sul canale videogiochi considerati violenti, quindi con un PEGI alto.
Viene confermato che le restrizioni saranno meno oppressive, ma questo non significa che qualsiasi contenuto videoludico potrà essere caricato in modo indiscriminato senza passare dalla lente di ingrandimento di YouTube che potrà sempre e comunque decidere di correre ai ripari in caso di violazione della policy.
Se le prime due norme sembrano poco precise e senza punti di riferimento che possano far capire in che percentuale un contenuto potrebbe essere limitato o meno, quest’ultimo punto chiarisce un po’ di più la situazione. Secondo la nuova policy di YouTube, se il contenuto è INTERAMENTE incentrato sulla violenza, questo ha più alte possibilità di essere rimosso o sottoposto a restrizioni. Per “immagini violente o cruente come unico obiettivo del video” si intende la rappresentazione esclusiva di immagini forti che non hanno nessun altro intento che sia informativo o divulgativo. Una clip in cui scene di violenza si susseguono in sequenza, senza che ci siano intervalli narrativi o di gameplay idoneo alla policy di YouTube, potrebbe essere rimossa perché lo scopo di quest’ultima è unicamente quello di rappresentare la violenza e diffonderla.
Certo, anche in questo caso, non possiamo dire di essere di fronte a una regolamentazione che non lascia adito a dubbi, perché esistono eccome videogiochi che hanno una maggior concentrazione di scene cruente in un lasso di tempo più o meno lungo (il multiplayer di uno sparatutto ad ambientazione bellica, ad esempio). La norma non dà altri riferimenti (tempo di durata della scena violenta, numero di intervalli tra una scena e l’altra, se un commentary verrà considerato in modo diverso o meno) e, d’altronde, sono fattori molto difficili da regolamentare e calcolare per un algoritmo.
La speranza è che il buonsenso la faccia da padrone e che queste nuove regole non suscitino ancora più confusione. I creators faranno la loro parte, ma anche YouTube dovrà fare la sua favorendo un clima distensivo e fruibile da tutti.
Voi cosa pensate di queste nuove regole sui contenuti dei videogiochi? Vi sembrano chiari o qualcosa ancora vi sfugge? Ditecelo nei commenti.
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This post was published on 3 Dicembre 2019 11:27
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