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Niantic torna con… i coloni di Catan?!

Il bello del mondo dell’intrattenimento è che a volte ti ritrovi davanti a incontri fra marchi che mai in vita tua avresti pensato di vedere assieme, e questa settimana è successa proprio una cosa del genere. Forte dei successi di veri e propri fenomeni di costume quali Pokemon Go e Harry Potter-Wizards United, Niantic, leader del gioco in realtà aumentata geolocalizzato, ha dato l’annuncio di essere al lavoro su quella che pe

r molti appassionati di giochi da tavolo potrebbe essere una bomba atomica. Anzi, LA bomba atomica.

Ragazzi, è stata annunciata una trasposizione Niantic-style de I Coloni di Cataan.

Abbiamo catturato a sufficienza la vostra attenzione?

Sì?
Perfetto.

Il mio tabellone? Il mondo intero

La storia è questa: il famoso gioco da tavolo german style creato da Klaus Teuber nel 1995 vedrà, nel corso del 2020, l’approdo sui nostri smartphone in un’incarnazione dal titolo Catan: World Explorers. Da quel che possiamo immaginare sulla base dell’annuncio, in un prossimo futuro potremo avventurarci nelle nostre città e paesi alla ricerca di risorse, luoghi perfetti per tirare su le nostre colonie e soprattutto di altri giocatori con i quali sfidarci o collaborare.

Un nuovo traguardo, proiettato verso il futuro, per un gioco che ha segnato indelebilmente la storia del boardgame europeo. Per coloro che non sono esperti del campo, I coloni di Catan è un gioco di strategia, piazzamento e gestione risorse che simula la colonizzazione di un’isola da parte delle fazioni controllate dai partecipanti. Nel corso della partita, ciascuno è chiamato a dover sviluppare il suo dominio costruendo vie di collegamento e fondando e potenziando città e a stringere rapporti commerciali con le altre nazioni.

Una formula che ha avuto molto successo: nei suoi oltre venti anni di carriera, I coloni di Catan ha infatti radunato attorno a sé una vastissima cerchia di appassionati ed estimatori, e ha dato il via alla pubblicazione di ben sette espansioni (più due “minori”), di alcuni spin-off che rispettano l’ambientazione originale e di altri che invece adattano setting più particolari (come i Sette Regni di Game of Thrones).  Un gioco che, inoltre, ha vinto importanti riconoscimenti, a cominciare dallo Spiel des Jahres 1995.

Per quel che riguarda quest’ennesima trasposizione videoludica, il suo core e caratteristica fondamentale sembra essere proprio il fatto che il campo di conquista sarà (come nella miglior tradizione Niantic) il mondo intero, un po’ come accadeva ai tempi di Ingress.

Infine, a ulteriore conferma delle sue qualità, va detto che non è la prima volta che degli sviluppatori decidono di scommettere su Catan.

Ed ecco sua maestà in tutta la sua bellezza

Coloni in digitale

Risalendo gli annali del videogioco contemporaneo, già nel lontano 2007 ci troviamo davanti una prima trasposizione uscita per Xbox Live Arcade, in grado di riproporre le meccaniche tabletop in contesto digitale con fedeltà in una serie di partite contro l’IA del gioco. Sempre rimanendo in tema di console, esattamente dieci anni dopo è stata invece la volta di Catan Universe, che stavolta lavorava per lo più sul lato multiplayer.

Se però pensate che questo giocone alla tedesca sia stato portato solo PC vi state sbagliando di grosso. Già prima dell’entrata in scena di Niantic infatti aveva fatto capolino su mobile e, udite udite, su Switch, dove è approdato proprio quest’anno.

Dulcis in fundo, esiste una versione in VR che permette ai giocatori di partecipare a una partita tabletop virtuale, con davanti il vero e proprio tabellone e una serie di opzioni per sfidare i nostri avversari senza muoverci di casa ma vivendo la classica atmosfera del tavolo da gioco.

Ehi, non male come carriera, vero? Beh, a quanto pare Niantic è convinta che si possa fare ancora di meglio.

Catan (2007), la prima trasposizone del gioco da tavolo

Dal pop ai geek

Il progetto è ancora nelle fasi iniziali e le informazioni scarse, ma se c’è una cosa che possiamo dire su questo annuncio è osservare come Niantic si prepari a compiere un’azione davvero insolita per gli standard ai quali ci aveva abituato.

Trattare due brand così popolari e per certi versi trasversali come Pokemon e Harry Potter aveva inevitabilmente fatto associare il nome dell’azienda a un pubblico certo in parte amante della sfera geek, ma anche molto generalista e occasionale. Non serve essere un cultore di cose nerd o un videogiocatore esperto per voler scaricare Wizards United, e non occorre aver giocato tutti i Pokemon per console portatile o mobile per apprezzare le divertenti passeggiate in realtà aumentata di Pokemon Go.
Con Cataan le cose cambiano e Niantic dimostra di voler ampliare di molto la sua offerta.

E’ vero, già Ingress era un titolo che faceva presa su temi e atmosfere più geek. Tuttavia l’applicazione di una tecnologia e una modalità di gioco simili a quella del primo successo di Niantic a un immaginario come quello dei giochi in scatola “pensanti” dà da pensare che l’azienda possa espandersi in sensi e verso pubblici imprevedibili, dimostrando di avere le carte in tavola per dettare ancora la linea nei prossimi anni.

>>Leggi anche: Gameboard-1: storia di un tavolo da gioco animato!<<

 

 

This post was published on 22 Novembre 2019 17:02

Fabio Antinucci

30 anni (anagraficamente, in realtà molti di più) ha alle spalle esperienze come copywriter, redattore multimediale e critico cinematografico, letterario e fumettistico, laureato con una tesi triennale su Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan e una magistrale su From Hell di Alan Moore. Appassionato di letteratura horror e fantastica, divoratore di film di genere di pessima lega (ma ha nel cuore pezzi da novanta come Kubrick, Mann e Kurosawa), passa le sue giornate fra romanzi di Stephen King, graphic novel d’autore e fascicoletti di Batman. Scrive (male) da una vita, e ha pubblicato un romanzo breve (Cacciatori di morte) e due librigame (quelli della saga di Child Wood). Crede che il gioco sia una forma di creazione e libertà, capace di farti staccare la spina e al contempo di far riflettere, ragionare, commuoverti e socializzare. Per questo gioca di ruolo da dieci anni (in particolare a Sine Requie, D&D, Vampiri la Masquerade e Brass Age) per questo adora perdersi di fronte alla sua Play. È innamorato del videogioco grazie a Hideo Kojima e al primo Metal Gear Solid, al quale ha giurato amore eterno, ma col tempo ha imparato ad amare gli open-world, gli action-adventure, gli rpg all’occidentale, i punta e clicca, a una condizione: che raccontino una bella storia.

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