Circa un mese fa, Red Barrels pubblicò un’immagine che fece pensare al possibile arrivo in un prossimo futuro di Outlast 3. Questa – potete vederla scrollando la news in basso – mostrava due mani che si aiutano a vicenda, dettaglio che ci fece riflettere non poco, facendoci immaginare, come potete leggere in questo paragrafo, che Red Barrels fosse al lavoro su un gioco in co-op ambientato nell’universo di Outlast.
Ebbene, ci avevamo preso. Con un’altra immagine, il team di sviluppo canadese ha annunciato The Outlast Trials, un videogioco cooperativo che continuerà la serie horror.
Non si tratta di un seguito diretto, ma di un prequel, sarà difatti ambientato durante la Guerra Fredda, quindi, anni prima rispetto ai precedenti due capitoli.
Red Barrels ha annunciato il gioco in questo modo: The Outlast Trials permetterà ai giocatori di fronteggiare gli orrori delle prove in solitaria o in cooperativa insieme altre tre soggetti per test.
L’ultima parte del messaggio ci fa intendere la presenza di pericolosi test di cui i giocatori saranno cavie, non facciamo fatica a immaginare alcuni possibili scenari, come strutture sotterranee, laboratori scientifici, vere e proprie camere di tortura.
Purtroppo, non è stata ancora rilasciata alcuna data di uscita.
Red Barrels ha pubblicato sui propri social media un’immagine che preannuncia l’arrivo di un loro nuovo lavoro: non ci sono date o riferimenti ben precisi, solo una frase che accompagna il tutto: Where freedom ends – Dove la libertà finisce.
L’opinione più comune è che l’annuncio sia abbastanza citofonato, è Outlast 3. Anche noi siamo convinti di questo, d’altronde la serie Outlast è quella su cui Red Barrels ha costruito il suo buon nome. Due mani giunte, in segno di “forza del gruppo”, uno schema dei colori che tende al grigio e al verde (come quando al buio i protagonisti dei primi due capitoli accendono la telecamera), una frase che sa di “è l’ultima occasione di scappare”. Che possa Outlast 3 essere l’ultimo episodio della serie horror?
Senza dubbio, gli amanti del genere sono molto affezionati ai titoli del team indie canadese perché sono stati in grado di reinventare un sottogenere, quello dell’hide and seek, dello scappa e nasconditi, che è stato poi ripreso dalla maggior parte degli studi di sviluppo indie e anche da qualche colosso (Resident Evil 7 ce lo ricordiamo ancora tutti, no?).
Il primo Outlast è uscito nel 2013 e il sottogenere di cui stiamo parlando aveva ben prima già vissuto un suo periodo d’oro, scaturito in titoli come Clock Tower, Rule of Rose e Haunting Ground, tuttavia questi avevano un minimo comune denominatore che era rappresentato dalla presenza di ragazzine indifese, mentre negli Outlast i protagonisti sono uomini adulti che, per seguire i loro obiettivi lavorativi/personali (giornalista freelance nel primo, cameraman alla ricerca della moglie scomparsa nel secondo), si vedono costretti a scappare da minacce troppo grandi (anche se un oggetto contundente ogni tanto si potrebbe raccogliere, eh).
Questo sottogenere era stato poi un po’ abbandonato, sorte che stava subendo l’intero genere videoludico del survival horror, destino scongiurato dall’arrivo degli indie che, in questo caso va detto, hanno trainato e convinto anche i “grandi” a non farlo morire.
È altresì vero che risale a tre anni prima un vero e proprio capolavoro del genere, Amnesia: The Dark Descent di Frictional Games, ma questo andava a toccare corde maggiormente legate alla psiche, con un numero di molto inferiore di nemici e minacce da cui scappare, anzi, il pericolo più opprimente era aleatorio e non tangibile, l’oscurità: possiamo definirlo dunque un sottogenere del sottogenere.
Il dubbio che possa trattarsi di un Outlast, ma non di un seguito diretto, ci viene rileggendo le vecchie dichiarazioni rilasciate dal team canadese sui propri social, e non stiamo parlando di qualche giorno fa, bensì di ben due anni fa. Nel 2017, infatti, Red Barrels scrisse su Facebook un post che faceva il punto della situazione:
Attualmente stiamo lavorando a qualcosa che molti di voi hanno chiesto… Non sarà un sequel di Outlast o Outlast 2, ma sarà un’esperienza distinta ambientata nell’universo Outlast. Non possiamo dire altro in questo momento.
Al post un fan rispose quanto segue:
…c’è qualche possibilità che Outlast III sia in cantiere? lo comprerei immediatamente. Continuate così.
La risposta di Red Barrels fu questa:
Outlast 3 non è attualmente in produzione. Stiamo lavorando attivamente su questo altro progetto nell’universo Outlast. Detto questo, speriamo ancora di realizzare Outlast 3 un giorno.
Vi lasciamo qui il post originale.
In sostanza, Outlast 3 è sì nei pensieri di Red Barrels, ma quei commenti parlano di un progetto nello stesso universo, di un’esperienza distinta dai primi due capitoli. Ora, riguardiamo bene l’immagine teaser e ragioniamo: un’esperienza distinta, due mani che si aiutano a vicenda… un Outlast in co-op.
Quella della co-op non è un’idea peregrina, visto che non è raro di questi tempi trovare esempi di titoli che da single player si tramutano in cooperativi, basti pensare al prossimo Little Nightmares 2, o a titoli che propongono questa meccanica come modalità principale, ad esempio A Way Out.
Voi come la prendereste la notizia di un titolo in co-op? Rimarreste delusi?
Questa è l’ipotesi meno accreditata, siamo convinti che si tratti di un Outlast, che sia il terzo capitolo o una versione in co-op, visto che, come abbiamo già accennato, lo stesso team ha lasciato intendere che in cantiere ci sono giochi ambientati in quell’universo, senza lasciar trasparire nessun altro tipo di progetto al di fuori di esso.
Inoltre, il nome dello studio canadese è legato in modo molto stretto a questa serie e difficilmente farà nel futuro prossimo un passo al di fuori della sua comfort zone. Un giorno lo farà, ce lo aspettiamo, ma non è questo il momento. Red Barrels ha creato in otto anni dalla sua fondazione – 2011 – due videogiochi più un DLC – Whistleblower – e una serie a fumetti – The Murkoff Account. Non stiamo parlando dunque di una software house indie particolarmente prolifica, come ad esempio Bloober Team che ha regalato ai giocatori le due perle della serie Layers of Fear per poi uscire dalla sua comfort zone con Observer e il recente Blair Witch.
Attendiamo, insomma, un annuncio ufficiale. Chi scrive questo articolo spera in Outlast 3, mentre rimarrebbe un po’ deluso da un titolo in co-op, soprattutto se si rendesse obbligatorio giocarlo in quel modo. Voi cosa sperate?
This post was published on 5 Dicembre 2019 13:40
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