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La serie tv sul Signore degli Anelli costerà più della trilogia di film

Inutile girarci intorno: Amazon sta entrando di forza nel business dello streaming e delle serie tv. Sotto questo aspetto, lo show televisivo sul Signore degli Anelli rappresenta il più ambizioso dei progetti per il colosso americano. Lo scorso Novembre vi avevamo già anticipato della negoziazione tra Tolkien Estate ed Amazon Studios, che si sarebbe aggiudicato, a suon di milioni, i diritti per la creazione della serie di cui stiamo parlando. Non è dato ancora conoscere tanti dettagli sullo stato dei lavori, quello che si sa è che Amazon ha realizzato un investimento di quasi mezzo miliardo di dollari per la realizzazione delle prime stagioni della serie tv ispirata ai libri di J. R. R. Tolkien.

Una serie tv da 500 milioni di dollari

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Come abbiamo detto in apertura, Amazon ha deciso di investire pesantemente nel mondo dell’intrattenimento, con una particolare attenzione sullo streaming. A testimonianza di quanto da noi ora detto, sono da registrare le costanti aggiunte di contenuti di Prime Video, la piattaforma della società americana che dovrebbe competere con colossi come Netflix ed Hulu. Proprio per questa ragione, Amazon non vuole accontentarsi delle briciole, e sta continuando ad investire in grandi progetti di serie tv, e lo show sul Signore degli Anelli va proprio in questa direzione. Sotto questo aspetto, infatti, fa notizia la cifra stanziata da Amazon per la realizzazione delle prime stagioni della serie che, sommata alle spese dei diritti, ammonterebbe a circa 500 milioni di dollari.

I numeri ora riportati hanno dell’incredibile, in quanto, secondo quanto riportato da Box Office Mojo, ammonterebbero a quasi il doppio del costo dell’intera trilogia di film sul Signore degli Anelli, pari a 281 milioni di dollari.

Le informazioni provengono da un rapporto diffuso da Reuters, che ha studiato i documenti interni dell’azienda, arrivando a descrivere dettagliatamente la formula costi/benefici che Amazon utilizza per determinare quali spettacoli sono successi o fallimenti. La metrica che usano è chiamata “first stream“, ovvero quali serie tv guardano gli iscritti di Amazon Prime quando si registrano per la prima volta. Finora, le prime stagioni di Man in the High Castle e The Grand Tour hanno dato i risultati più alti al botteghino. Scendendo più nel dettaglio, la produzione della prima stagione di Man in the High Castle è costata 72 milioni di dollari, ed ha attirato un pubblico di 1,15 milioni di nuovi iscritti Prime durante il loro primo stream. Questa analisi ha portato ad un costo di circa 63 dollari per abbonato, che non è assolutamente un cattivo affare. Dall’altra parte, però, la Stagione 2 di Man in the High Castle è costata 107 milioni di dollari, ed ha raggiunto un costo medio di 829 dollari per abbonato. Con la terza stagione in arrivo, ci si deve chiedere che cosa possa significare questa tendenza in discesa per uno spettacolo così costoso per il futuro della serie tv.

La serie tv sarà ambientata prima della trilogia di film

Un’epopea che ha segnato tutti noi.

Spostando la nostra attenzione al futuro, Amazon ha già annunciato che la serie tv basata sul Signore degli Anelli sarà ambientata prima degli eventi narrati nella trilogia di film di Peter Jackson. La società avrebbe speso 250 milioni di dollari per acquisire i diritti e, sempre secondo il rapporto di Reuters, i costi di marketing e di produzione per le prime due stagioni potrebbero far lievitare l’investimento fino a 500 milioni di dollari, che è l’equivalente di tre volte l’ammontare dei costi combinati delle due stagioni di Man in the High Castle. Prendendo in considerazione l’approccio del “first stream“, Amazon Prime dovrebbe ottenere quasi triplicare i nuovi abbonati per ottenere un compenso uguale a quello registrato da Man in the High Castle.

Come è facile comprendere, si tratta di una montagna piuttosto ambiziosa da scalare. Tuttavia, non ci sorprende apprendere che Jeff Bezos, il CEO di Amazon, non ha paura di rischiare. Nel 2016, Bezos ha dichiarato: “Quando vinceremo un Golden Globe, questo ci aiuterà a vendere più scarpe”. Dal suo punto di vista, più prestigio significa più clienti. HBO ha assunto un rischio simile con Game of Thrones nel 2011, che a quel tempo era una vera e propria scommessa finanziaria, poiché la rete non si era mai precedentemente cimentata nel genere fantasy.

Le ottime acque in cui naviga il colosso americano gli garantiscono una “potenza di fuoco” non indifferente. Proprio per questa ragione, restiamo in attesa di nuove notizie sullo produzione della serie tv sul Signore degli Anelli che, siamo sicuri, spingerà tantissime persone a registrarsi a Prime Video.

This post was published on 16 Marzo 2018 10:46

Claudio Albero

Nasce a Torre del Greco, una piccola metropoli alle falde del Vesuvio, nei favolosi anni ’80, che già però non avevano più niente di favoloso. Provano ad educarlo con Beatles e musica classica sin dalla più tenera età, ma lui, di tutta risposta, si appassiona all’ heavy metal ed ai videogame , spendendo un piccolo patrimonio in sala giochi, quando queste due parole erano ancora slegate dalle slot machine. Dopo aver mosso i primi passi su Sega Master System II con Alex Kidd, il Super Mario con le orecchie a sventola, si innamora dei platform, degli action/adventure e degli RPG, con particolare attenzione alla saga di Final Fantasy. Inguaribile sognatore con le radici saldamente ancorate nel passato, scopre la sua passione per la scrittura quasi per caso, in uno dei tanti pomeriggi passati tra i corridoi della Facoltà di Giurisprudenza di Napoli, dove si laureerà giusto qualche anno dopo, con una tesi in Diritto d’Autore basata sull’opera multimediale. Dopo aver scritto di attualità e musica su Lacooltura.it , Road TV Italia e Federico TV , approda sui lidi di Player.it , in cui comincia sin da subito ad apprendere e fare domande, guadagnandosi rapidamente il titolo di “ redattore rompiscatole del mese ”. Nonostante sia legatissimo alla grande famiglia di Player, non sono rare alcune sue incursioni su portali come Gameplay Café e Spazio Rock . Musica, videogame, concerti, boardgame, modellismo, fumetti, cinema e serie tv: tanti hobby diversi tra loro, ma collegati da un fil rouge che li unisce tutti: il divertimento . È proprio questo che cerca in un videogame, è proprio questo sentimento che muove le sue dita, ed è sempre il divertimento la sensazione che cerca di infondere nei suoi articoli. Al di fuori del mondo del gaming, indossa giacca e cravatta per mimetizzarsi nel mondo degli avvocati, esercitando la professione forense, con lo scopo di conoscere a fondo le “ regole del gioco ”, nonché di minacciare di far causa a chiunque al minimo pretesto.

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