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Pubblicato in: News

L’oca e i suoi fratelli: quando la follia arriva al successo

A meno che non abbiate vissuto gli ultimi giorni all’interno di una caverna, senza dispositivi informatici, senza connessione ad Internet, e senza incontrarvi con altri videogiocatori, avrete sicuramente sentito parlare di Untitled Goose Game. Il gioco sviluppato da Panic, un piccolo studio indipendente composto da appena quattro persone, è da poco diventato il gioco digitale più venduto su Nintendo Switch, riuscendo a scalzare anche The Legend of Zelda: Link’s Awakening.

Sembra che sempre più gamer si stiano letteralmente divertendo a passare le loro giornate nei panni (o nelle penne) dell’oca più molesta e dispettosa che sia mai approdata nel mondo dei videogiochi. Probabilmente nessuno, neanche gli stessi creatori del gioco, avrebbero potuto immaginare un successo talmente vasto, soprattutto considerando che il progetto era nato quasi per scherzo.

Tuttavia, ad un’analisi più attenta, ci renderemmo conto che Untitled Goose Game non è affatto il primo prodotto dalla formula ironica e scanzonata ad aver ottenuto tali riscontri di pubblico. Se avrete la curiosità di leggere le righe che seguono, scoprirete che, nella “vecchia fattoria videoludica“, ci sono tanti folli animali ad aver raggiunto il successo. Ma partiamo da una domanda tanto immediata quanto per niente scontata…

Perché Untitled Goose Game ha avuto così tanto successo?

Se non avete mai sentito parlare del gioco in questione, sappiate che esso si basa su una formula tanto semplice quanto bizzarra: verrete catapultati in una piccola cittadina inglese, impersonando un’oca che, come i più noti scienziati affermano, è il volatile più dispettoso ed aggressivo presente sul pianeta. Quale sarà il vostro compito? Quello di creare scompiglio nella tranquilla e silenziosa vita della città, spaventando bambini, rubando oggetti, svolazzando qua e là e, soprattutto, starnazzando ad ogni occasione possibile.

Nonostante il gioco abbia una longevità di neanche due ore, non fatevi ingannare. Una grafica minimalista e dai colori acquerellati, le musiche allegre ed originali, un gameplay ironico e scanzonato: tutti questi ingredienti hanno contribuito a creare un prodotto divertente come pochi altri, capace di attirare anche tutte quelle persone che non avevano mai giocato un videogame in vita loro.

La stessa brevità di Untitled Goose Game potrebbe essere “corretta” dai game designer che, dato il successo del titolo, avrebbero in programma dei DLC per aggiungere nuovi contenuti.

Se oramai è risaputo che tutti i volatili sono dei farabutti (e le oche ancora di più), il bianco pennuto non è il solo animale pestifero ad essere sbarcato, con la sua folle avventura, nel mondo dei videogiochi.

Storie di capre, piccioni e… toast!

Provate anche solo per un attimo a ricordare: chi o, meglio, cosa ha dato inizio alla simulatormania? Ma certo: Goat Simulator! Il folle gioco sviluppato da Coffee Stain Studios è, probabilmente, il titolo che più si avvicina a Untitled Goose Game, ma esasperandone ancora di più la comicità slapstick. Immaginate una città letteralmente sconvolta dalla riprovevole condotta di una capra impazzita, capace di abbattere e far volare qualsiasi cosa con le sue corna, e di aggrapparsi ad ogni appiglio con la sua lunga lingua porosa.

State già viaggiando con la fantasia? Bene, sappiate che non siete neanche arrivati vicino a ciò che questo gioco può offrirvi, in termini di “follia creativa“.

Avete ancora voglia di volatili dispettosi? E allora Pigeon Simulator è ciò che potrebbe fare al caso vostro. Nonostante il gioco non sia ancora effettivamente uscito, è possibile farsi un’idea sul suo gameplay semplicemente rispondendo alla domanda: per cosa sono (tristemente) famosi i piccioni?

Tuttavia, se defecare sul prossimo non è abbastanza folle per voi, se volete qualcosa di ancora più improbabile, abbia ciò che fa al caso vostro: una fetta di pane! Se credete che giocare nei panni di un animale sia divertente ma troppo scontato, provate I Am Bread, gioco in cui impersonerete, come forse il titolo potrebbe suggerire, una fetta di morbido pancarré, che dovrete guidare fino al tostapane più vicino, in modo da farla diventare un croccante e gustoso toast.

Come avete constatato di persona, ci sono casi in cui un’idea può essere talmente folle da conquistare il mondo intero, trasformando uno scherzo in un successo commerciale. D’altra parte, in fondo in fondo, è meglio un giorno da oca che cento da pecora. Non ci credete? Correte a leggere la nostra recensione di Untitled Goose Game!

This post was published on 3 Ottobre 2019 18:09

Claudio Albero

Nasce a Torre del Greco, una piccola metropoli alle falde del Vesuvio, nei favolosi anni ’80, che già però non avevano più niente di favoloso. Provano ad educarlo con Beatles e musica classica sin dalla più tenera età, ma lui, di tutta risposta, si appassiona all’ heavy metal ed ai videogame , spendendo un piccolo patrimonio in sala giochi, quando queste due parole erano ancora slegate dalle slot machine. Dopo aver mosso i primi passi su Sega Master System II con Alex Kidd, il Super Mario con le orecchie a sventola, si innamora dei platform, degli action/adventure e degli RPG, con particolare attenzione alla saga di Final Fantasy. Inguaribile sognatore con le radici saldamente ancorate nel passato, scopre la sua passione per la scrittura quasi per caso, in uno dei tanti pomeriggi passati tra i corridoi della Facoltà di Giurisprudenza di Napoli, dove si laureerà giusto qualche anno dopo, con una tesi in Diritto d’Autore basata sull’opera multimediale. Dopo aver scritto di attualità e musica su Lacooltura.it , Road TV Italia e Federico TV , approda sui lidi di Player.it , in cui comincia sin da subito ad apprendere e fare domande, guadagnandosi rapidamente il titolo di “ redattore rompiscatole del mese ”. Nonostante sia legatissimo alla grande famiglia di Player, non sono rare alcune sue incursioni su portali come Gameplay Café e Spazio Rock . Musica, videogame, concerti, boardgame, modellismo, fumetti, cinema e serie tv: tanti hobby diversi tra loro, ma collegati da un fil rouge che li unisce tutti: il divertimento . È proprio questo che cerca in un videogame, è proprio questo sentimento che muove le sue dita, ed è sempre il divertimento la sensazione che cerca di infondere nei suoi articoli. Al di fuori del mondo del gaming, indossa giacca e cravatta per mimetizzarsi nel mondo degli avvocati, esercitando la professione forense, con lo scopo di conoscere a fondo le “ regole del gioco ”, nonché di minacciare di far causa a chiunque al minimo pretesto.

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