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Cosa bolle in casa Bioware?

Nel corso degli ultimi anni parlare di Bioware è diventato sinonimo di “parlare di occasioni sprecate”. Mass Effect Andromeda è un titolo che non ha esattamente ricevuto il plauso del pubblico a causa di un buon numero di problemi al suo lancio mentre Anthem potrebbe essere ricordato come uno dei videogiochi con il maggior potenziale ed il minor risultato possibile al giorno della sua release. Prima di ciò Bioware era una software house estremamente rispettata e conosciuta in tutto il mondo per saghe considerate immortali come Mass Effect o Dragon Age, non esattamente gli ultimi arrivati.

L’ultima volta che abbiamo parlato della compagnia la descrivevamo come una software che si andava muovendo verso una fine lenta ma inesorabile visto l’insuccesso di Anthem ed il progressivo abbandono di membri storici dell’azienda: le menti che avevano messo in piedi le epiche avventure del primo Dragon Age e Mass Effect avevano abbandonato la nave. Secondo il loro ultimo post sul blog ufficiale del sito qualcosa però sembra ancora bollere in pentola in casa Bioware; nuovi progetti, nuovi videogiochi, qualcosa che non sia supportare la lenta rinascita di Anthem, un titolo in cui davvero credono pochi giocatori.

Tra rinascita e mantenimento: Anthem e Star Wars: The Old Republic

Prima di parlare dei futuri progetti della compegnia, Bioware ha fatto sapere che sta ancora lavorando con alacrità sui due titoli di cui sta al momento gestendo l’evoluzione: il chiacchierato Anthem e Star Wars: The Old Republic, il MMORPG basato sul mondo di Star Wars.

Anthem dopo un lancio piuttosto disastroso sta pian piano prendendo forma, update dopo update. La software house ha fatto sapere di essere al lavoro per potenziare ulteriormente i contenuti inseriti all’interno dell’update Cataclysm con anuove arene, nemici e ricompense. Su Anthem stanno lavorando due divisioni di Bioware divise in due grandi team, uno ad Austin e uno a Edmonton. Nonostante le risposte del pubblico a Cataclysm siano state positive, la software house è dell’idea che ci sia ancora molto lavoro da fare per poter tirare fuori tutto il potenziale possibile dal titolo e, per questo motivo, ha bisogno ancora di tempo per finire ad implementare tutte le caratteristiche desiderate. Mentre una parte di Bioware sarà al lavoro sul futuro del titolo, l’altra parte si preoccuperà di creare contenuti per la situazione attuale del titolo, diminuendo l’emoraggia di giocatori.

Per Star Wars: The Old Republic Bioware fa un discorso diverso. Il titolo sta venendo curato esclusivamente dallo studio di Bioware Austin e tale software house sta al momento lavorando sull’update Onslaught, destinato alla release durante l’autunno. Tale update permetterà ai giocatori di esplorare numerose nuove aree divise tra due nuovi pianeti, oltre ad aree aggiunte in location già conosciute come il mondo di Corelia. A tutto ciò va aggiunto anche un atteso nuovo sistema di itemizzazione. Dopo otto anni dalla release iniziale del titolo, la presenza di un simile update è solo un buon segno dello stato in cui versa il titolo: non moltissimi giocatori, ma tutti estremamente interessati a vedere tale universo continuare ancora ad espandersi in direzioni mai prese prima.

Il futuro dello studio tra Dragon Age, traslochi e grandi investimenti.

Al momento, secondo quanto dichiarato nel post del blog, Bioware sta lavorando a un buon numero di altri progetti di cui è ancora restia a parlare perché super segreti.
Il progetto “Dragon Age 4″ sembra stia anche procedendo bene visto che il gruppo di lavoro che si sta concentrando sul titolo sta crescendo a vista d’occhio e visto che, secondo Casey Hudson stesso, il dread wolf stia per risorgere. Questo è un palese riferimento al personaggio di Fen’Harel, chiamato in Dragon Age per l’appunto Dread Wolf. Il trailer che fu mostrato ai The Games Awards 2018 portava esattamente tale personaggio al suo centro nevralgico.

Sembra che il titolo al momento sia ancora in pre-produzione: questo significa che, plausibilmente, non è destinato ad uscire per questa generazione videoludica e che avremo l’occasione di metterci le mani sopra plausibilmente con la prossima generazioen videoludica, il cui arrivo è più o meno teorizzato per la fine del 2020.

Questi progetti top secret su cui l’azienda sta lavorando potrebbero essere qualsiasi cosa: da un nuovo capitolo di Mass Effect, a una proprietà intellettuale completamente nuova ad uno spin off di Dragon Age. Difficile aspettarsi qualche tipo di anticipazione prima prima del prossimo E3 2020, quindi per il momento non ci resta che concentrarci sul futuro della software house. Nonostante i numerosi problemi che quest’ultima ha affrontato nel corso dei suoi ultimi turbolenti anni, Electronic Arts sembra credere moltissimo nelle sue potenzialità ed ha investito in modo massiccio sulla cosa costruendo un nuovo studio per la compagnia in quel di Edmonton, traslocando di fatto il tutto in una nuova location che è stata fatta a misura di software house secondo quanto descritto nel blog.

Sicuri di voler lavorare per Bioware?

Se questo non dovesse bastare sappiate anche che Bioware è alla ricerca di nuovo personale sia per lo studio di Edmonton che in quello di Austin: nella loro pagina dedicata ci sono oltre dieci posizioni differenti aperte, molte di rimpiazzo per i vari membri del team che hanno abbandonato la software house nel corso degli ultimi anni. Lo studio ha fatto parlare molto delle sue condizioni lavorative in seguito a numerosi report che parlavano di crunch culture relativa allo sviluppo di Dragon Age Inquisition (descritta dal giornalista di Kotaku Jason Schereir nel suo libro Blood, Sweat and Pixels di cui abbiamo parlato qui) e relativa allo sviluppo di Anthem, in un report di Kotaku vecchio al giorno d’oggi di manco sei mesi che trovate qui.

Il fatto che Electronic Arts abbia finanziato il team con un nuovo studio di sviluppo realizzato secondo le loro esigenze lascia ben sperare ma suggerisce anche una sudditanza ancora più spinta della software house nei confronti del loro publisher; Electronic Arts ha già preso decisioni piuttosto impopolari per la software house impedendo il ritorno di un IP acclamatissima come quella di Star Wars: Knight Of The Old Republic.

Ciò che si trova nel futuro dell’azienda, in sostanza, è ancora tutto da vedere. L’unica cosa di cui possiamo star certi riguarda i componenti che formano Bioware: Casey Hudson (game director di Mass Effect), Cameron Harris (senior editor per Bioware per oltre dieci anni), Chris Wynn (developer per l’azienda, al momento al lavoro con Riot Games), David Gaider (sceneggiatore di Star Wars: Knight Of The Old Republic e Neverwinter Nights) e Ray Muzyka (produttore di Baldur’s Gate II o di Mass Effect) non lavorano più con l’azienda e con loro se ne va la possibilità di poter rivivere le emozioni provate con i loro titoli storici.

This post was published on 7 Settembre 2019 16:58

Graziano Salini

Perennemente alla ricerca di legami tra argomenti distanti tra loro, con una certa predilezione per musica e videogiochi. Faccio il possibile per fare in modo che ci siano meno errori di concetto possibili sugli articoli di Player.it, grande fan degli errori grammaticali invece, quelli fanno sempre ridere. Quando non sto amministrando questo sito lavoro mi occupo di spiegare cose difficili in maniere semplici su altri siti, su tematiche molto meno allegre dei videogiochi.

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