All’E3 di quest’anno Square Enix ha rotto il silenzio che vigeva su quel di Final Fantasy VIII, da tempo creduto perso, annunciando la Final Fantasy VIII Remastered; una versione graficamente migliorata (nei limiti del possibile, s’intende) dell’ottava fantasia finale con qualche miglioramento quà e la per funzioni come il fast forward o i cheat.
Il titolo durante la Gamescom 2019 ha ricevuto la sua prima data di rilascio ufficiale: 3 Settembre 2019 su Playstation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC.
Quali sono i miglioramenti fatti a questo Final Fantasy?
Perché la versione rimasterizzata di Final Fantasy VIII ha richiesto così tanto lavoro da parte degli sviluppatori?
Perché Final Fantasy VIII viene considerato uno dei videogiochi più divisivi del brand?
La risposta a queste e molte altre domande all’interno di questa lunga chiacchierata sull’ottava fantasia finale.
Cominciamo dalla parte divertente: il meme finalfantasyano circolato maggiormente nel corso degli ultimi anni riguarda una precisa scena del titolo.
Durante il primo disco di Final Fantasy VIII i nostri protagonisti riescono a laurearsi Seed, compiendo un importantissimo passo nella loro carriera di studenti e diventando a tutti gli effetti dei mercenari per il garden di Balamb. In seguito al raggiungimento di questo obbiettivo gli studenti della struttura sono invitati a partecipare ad un ballo di gala.
In questo preciso momento si incontrano per la prima volta Squall Leonhart (protagonista del titolo) e Rinoa Heartlily (altro personaggio giocabile) e dopo una tenera scena in CGI dove Squall si dimostra agile come un tronco di betulla si arriva al momento topico: you’re the best looking guy here.
Data la limitata risoluzione di Playstation all’epoca non era possibile renderizzare con dovizia di particolari il volto di Squall. Tale problema ovviamente non sarà più presente all’interno di Final Fantasy VIII Remastered che potrà contare su decisamente più potenza di calcolo per i suoi volti.
Square-Enix, a conoscenza del meme in questione, la settimana scorsa ha risposto alla questione mostrando in anteprima la stessa scena realizzata all’interno di Final Fantasy VIII Remastered.
Quindi si, per una volta Squall potrà davvero essere il più bel ragazzo del ballo studentesco grazie alla grafica rinnovata che andrà a toccare i modelli poligonali.
Discorso diverso andrà fatto invece per i fondali pre-renderizzati che verranno upscalati ma che non faranno gridare al miracolo per il dettaglio ma che cercheranno di mantenere intatta l’atmosfera originaria del titolo. A quanto sembra dai video distribuiti questi ultimi sembrano semplicemente leggermente sfocati.
Cos’altro avrà Final Fantasy VIII Remastered dalla sua?
Ah si, musiche qualità livello Playstation.
Il titolo, a differenza della versione PC di Final Fantasy VIII comparsa su Steam e altri store simili nel 2013 abbandona i file .midi per le musiche a passa a tracce audio con qualità paragonabile a quelle previste su Sony Playstation nel 1999; all’epoca per poter ottenere lo stesso risultato era necessario utilizzare una mod e a dover ricorrere a file di terze parti per ottenere un esperienza di gioco paragonabile.
Ludicamente parlando il titolo otterrà tutti quei piccoli miglioramente che Square Enix ha iniziato ad inserire all’interno delle versioni remastered dei suoi titoli nel corso degli ultimi anni:
Battaglie facilitate: ovvero la possibilità di avere le barre di HP e ATB sempre al massimo, con tanto di tecniche speciali perennemente disponibili.
Assenza di incontri casuali: opzione per permettere ai giocatori di divertirsi con la storia senza alcun tipo di interruzione; con questa opzione attivata i giocatori avranno unicamente davanti a se le battaglie degli eventi della storia
Funzionalità aggiuntive per i completisti: tutti gli oggetti, tutte le abilità, livello massimo guardian force, guil massimi, magie al massimo, tutte le tecniche speciali, tutte le carte (o meglio tutte le carte di livello inferiore all’8)
Modalità turbo (x3): possibilità di abilitare il fast forward mandando il gioco al triplo della velocità senza modificare il tono della musica.
Quella di Final Fantasy VIII è una storia complicata.
Le motivazioni ufficiali che sono state rilasciate dai vari membri di Square Enix parlano di una versione rimasterizzata andata a rilento perché il lavoro da fare era molto più del previsto. Inizialmente il progetto era partito come un porting normale esattamente come era stato per gli altri capitoli della trilogia playstation per poi cambiare all’ultimo momento verso una versione tecnicamente migliorata, in occasione del ventesimo anniversario del titolo nel 2019.
Queste dichiarazioni sono comparse durante il 2019 all’interno di un intervista fatta da Famitsu agli sviluppatori; secondo Yoshinori Kitase i ritardi sono avvenuti in seguiti a cambi all’ultimo momento nella pipeline di lavoro e a problemi di ordine tecnico. Ricostruire i personaggi con modelli poligonali più tendenti al realistico deve essere stata un impresa degna di nota per il team di square enix che se ne è occupato.
La realtà dei fatti purtroppo sempre essere un’ altra:
Abbiamo già parlato altre volte di conservazione del videogioco all’interno di queste pagine (qui e qui,ad esempio) e questo sembra essere semplicemente l’ennesimo caso di conservazione fatta male. Mentre il codice sorgente di Final Fantasy IX, nonostante qualche lacuna, era ancora presente all’interno degli archivi della società, quello di Final Fantasy VIII sembra fosse andato completamente person in seguito alla fusione con Enix, come era tristemente comune all’interno delle aziende informatiche durante gli anni novanta.
In assenza di software e/o servizi per il controllo di versione, Squaresoft all’epoca dopo aver realizzato tutti i porting del caso aveva semplicemente messo da parte l’hardware contenente dentro il codice sorgente del gioco e questo hardware è stato plausibilmente perso in seguito alla fusione come suggerisce Alex Donaldson, direttore di RPGSite (uno dei pesi massimi della critica videoludica legata al mondo dei videogiochi di ruolo).
La versione rimasterizzata (non il remake, attenzione) di Final Fantasy VII è stata ottenuta attraverso il reverse engineering della versione PC di Final Fantasy VII (ottenuta all’epoca dal reverse engineering di una versione semi-finale del titolo per PS1, una storia folle) uscita alla fine degli anni novanta; questo processo lungo e costoso però non era (almeno nelle intenzioni iniziali di Square) applicabile all’ottavo capitolo dal punto di vista economico vista la differenza di popolarità tra i due titoli.
Risposta breve: si.
Risposta lunga:
Final Fantasy VIII Remastered è comunque la versione rimasterizzata di un gran bel gioco di ruolo giapponese, nonostante sia oggettivamente il peggiore della trilogia fantasyana uscita su Playstation 1.
Final Fantasy VIII all’uscita nonostante l’elevato livello tecnico aveva dalla sua una trama con qualche scelta (molto) infelice (l’infanzia passata all’orfanotrofio poi dimenticata per “motivi“, senza voler far spoiler) ed un sistema di crescita dei personaggi che impone un grinding lento e selvaggio e che suggerisce al giocatore semplicemente di attaccare. In questo modo il gameplay viene quasi azzoppato e la trama, che dovrebbe fungere da motore per le proprie azioni, prende verso metà gioco un sapore strano, quasi banale.
Il sistema delle junction, per quanto sia uno dei più completi in assoluto all’interno della saga per possibiltà, lega le statistiche alle magie permettendo a queste ultime di essere equipaggiate.
Le magie per poter dare statistiche maggiori devono essere raccolte in grande numero e questa raccolta avviene attraverso un comando assimila. Questo collegamento suggerisce al giocatore di non utilizzare le magie equipaggiate, pena un malus alle proprie statistiche. Poiché le magie più forti in battaglia sono anche quelle maggiormente utili nella Junction, ci si ritroverà ad avere personaggi con moltissime magie potenti addosso che non avranno utilità vera all’interno delle battaglie; ovviamente questo non è tutto.
Assimilando le magie da un mostro si potranno ottenere un massimo di nove magie su di un massimo di novantanove, per ottenere un magia sono necessari dai 7 ai 13 secondi e questo va ripetuto numerose volte, per ogni statistica a cui si è interessati, per ogni personaggio. Per mitigare questa lentezza il gioco da al giocatore la possibilità di convertire oggetti in magie ma, questo, unito al livello condiviso tra mostro e personaggio (ovvero i mostri del titolo saranno seempre di livello simile a quello del giocatore, similarmente a quello che accade in The Elder Scrolls Skyrim e Oblivion) permette al giocatore di ottenere molto rapidamente magie estremamente potenti con cui rompere gli equilibri di gioco senza aver bisogno di conoscenze specifiche e/o avanzate.
Entro la fine del disco uno, con personaggi livello trenta, è possibile ottenere 200+ punti in FRZ attaccando per oltre 9000 danni, qualcosa che non è esattamente controbilanciato dalle quantità di HP di cui sono dotati i mostri normali delle priem ambientazioni o i boss stessi. A questo bisogna anche aggiungere l’abbandono completo del sistema di equipaggiamenti che aveva caratterizzato i precedenti titoli e la quasi completa inutilità delle evocazioni. Il quarto CD, inoltre, per motivi di trama (o di tempo, questo non lo sa nessuno) appare praticamente tagliato nei contenuti avendo in sé praticamente 1/5 delle ambientazioni liberamente visitabili.
Finora abbiamo parlato dei difetti di Final Fantasy VIII ma questi non riescono ad eclissare i grandi pregi del titolo.
Final Fantasy VIII, anche a distanza di venti anni, possiede una delle colonne sonore più emozionanti della storia dei videogiochi con un Nobuo Uematsu di pregio assoluto, che si barcamena tra dieci differenti generi musicali consegnando alla storia piccoli capolavori della musica per videogiochi tra temi cittadini, canzoni d’ambiente e pezzi per le battaglie contro i boss. Alcune scene, nonostante i presupposti narrativi non esattamente memorabili, riescono ancora oggi ad emozionare per come sono impostate registicamente ed hanno un respiro epico non sempre visto all’interno della saga.
La direzione artistica del titolo, inoltre, è stabile a livelli di assoluta magnificenza consegnando un mondo di gioco estremamente affascinante con scorci indimenticabili e ambientazioni folgoranti; a questo aggiungiamo poi una grandissima quantità di contenuti secondari (tra cui un gioco di carte maledetto come il Triple Triad) ed un sacco di piccoli easter eggs e segreti come alieni da catturare, pocketstation da acquistare e boss segreti da abbattere a suon di tecniche speciali.
Quindi si, acquistate Final Fantasy VIII anche se non lo avete mai giocato per immergervi in un mondo meraviglioso e pieno di difettacci, un po’ come il nostro.
Egli sarà in grado di far breccia nel vostro cuore, anche se siete poco ferrati con il genere, grazie alla presenza (almeno per questa volta) di un tasto fast forward per evitare tutti quei buchi di trama noiosi ed evitabilissimi.
This post was published on 21 Agosto 2019 9:30
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