Il ritorno sul mercato di Devil May Cry in una nuova incarnazione, legata al canone originale della serie Capcom e non alla linea temporale del reboot di qualche anno fa, ha segnato felicemente l’inizio dell’anno ludico di molti fan di vecchia data, che sono tornati a seguire le avventure di Dante (ormai quasi ventennali!). Terminato il gioco, tuttavia, le speranze di vedere il divertimento raddoppiato grazie a un DLC sembrava tramontata a causa della dichiarazione del team di non supportare ulteriolmente il prodotto, a eccezione della modalità Palazzo di Sangue. Tuttavia, per la gioia di molti, questo stato delle cose potrebbe cambiare: un succulento video legato al brand, dal contenuto del tutto inedito, sembra essere stato proiettato a porte chiuse nel corso di un evento. Cosa significa?
La manifestazione in questione era l’Anime Festival Orlando 2019, al quale partecipavano anche Reuben Langdon e Dan Southworth, doppiatori rispettivamente di Dante e Vergil nel quinto capitolo della serie.
E qui scatta il mistero, perché al panel dedicato all’intervista ai due ospiti è stato chiesto ai giornalisti presenti di spengere i telefoni e di non riprendere ciò che sarebbe stato proiettato, né di diffondere notizia circa i contenuti mostrati.
Cos’è successo durante il panel? Quali sorprese riserverà la seconda metà dell’anno del brand Capcom?
Soprattutto, e qui ci rivolgiamo ai fan: cominciate a sentire una goccia venire giù, vero? Beh, tranquilli, non siete gli unici: vi starete già immaginando il finimondo scatenato da questa notizia nella rete e sui social, ma persino lo stesso Southworth sembra essere intervenuto per pregare il fandom di avere pazienza e di attendere il momento in cui la stessa Capcom rivelerà i nuovi progetti legati al brand.
Le ipotesi circa il filmato mostrato all’Anime Festival Orlando sono due.
La prima, ovviamente, è legata al titolo appena uscito, è quella di un DLC che espanda la vicenda di Devil May Cry 5 regalando ai fan un nuovo frammento d’avventura, cosa che, scommettiamo, non schiferebbe nessuno e anzi appagherebbe tutti coloro che già si sentivano orfani del brand dopo il bell’exploit di inizio 2019.
In questo caso (ovvero nel caso in cui Capcom non abbia mentito fin dall’inizio sui suoi piani per DMC5), sarebbe ovviamente interessante comprendere i motivi per la decisione di Capcom di cambiare così repentinamente idea, ma come potremmo pensare la questione potrebbe essere presto risolta: stando alle fonti, la fortuna del nuovo gioco avrebbe portato semplicemente Capcom a leccarsi i baffi e a dire “Oh, fermi tutti, la cosa si fa interessante!” e a tornare sui propri passi rivedendo i piani per DMC5, cavalcando l’onda della fortuna del gioco e la nuova popolarità di un brand che sembra tornato ai fasti di un tempo.
Non dimentichiamo infatti che, come già ricordava il nostro Riccardo qualche mese fa in un suo approfondimento appena linkato, il successo di DMC5 si inseriva all’interno di una vera e propria “offensiva” da parte della casa giapponese, che ha mosso alcuni dei suoi brand più quotati per riprendersi un posto d’onore che sembrava essere stato ridimensionato. Chiave di volta di quest’operazione era stata senza dubbio la nostalgia di un’epoca d’oro, che Capcom ha provato a far riemergere mediante, prima di tutto, il remake di Resident Evil 2, ovvero di un titolo di una saga storica che sembrava essersi impantanata e non aver resistito benissimo alle innovazioni.
La seconda ipotesi sul filmato, invece, pur escludendo la tanta sperata uscita di un DLC, inserisce il futuro del brand all’interno di un campo di gioco sempre più frequentato dalle software house.
Il progetto di una serie esclusiva Netflix basata sulle peripezie di Dante & co. non è una novità: la prima notizia circa la messa in produzione è dello scorso anno, confermata non da una figura a caso, ma da Adi Shankar, produttore esecutivo e dunque patrono di Castlevania, la serie di anime in due stagioni tratta dal caposaldo di Konami. Il video sarebbe dunque un’anticipazione del prodotto finale? Possibilissimo.
Va detto che quello di Devil May Cry con l’anime non è un rapporto inedito, in quanto esiste già una trasposizione del 2007, suddivisa in dodici episodi e tutt’ora facilmente recuperabile.
Nonostante ciò, a dare alla notizia un’altra dimensione è il contesto: il Devil May Cry di Shankar, così come il suo Castlevania, si inseriscono in un contesto nel quale l’assalto del videogioco al mondo del cinema, ma soprattutto della serialità, è molto più forte che in passato. Al di là di serie tratte da “verginelli” come The Division la questione sembrerebbe la solita occupazione di un territorio di caccia attiguo al loro da parte del mondo del videogioco, ma nel caso di classici come DMC e Castlevania, almeno per quel che riguarda Netflix, c’è altro: mentre le nuove generazioni di videogiocatori vengono portate sulla piattaforma di Red Hastings con serie tratte da giochi recenti, nerdacchioni trenta-quarantenni verrebbero accalappiati e inglobati sempre più all’interno delle strategie della major, rinforzando le nicchie.
I classici, forti del loro successo a volte quarantennale, stanno dunque per aprire nuovi ponti fra due industrie spesso parallele che che difficilmente si sono incontrate con successo? Andiamo sempre più verso un “sistema” omogeneo di intrattenimento, nel quale ciò che giochiamo sarà anche sempre più presente nei cataloghi dei servizi di streaming legale?
Non abbiamo risposte, ma i segnali sembrano andare in questa direzione.
Sugli effetti, però, non ci pronunciamo.
Intanto aspettiamo di conoscere cosa diavolo ci fosse in quel benedetto video…
This post was published on 13 Agosto 2019 16:58
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