L’hype per Google Stadia è universalmente abbastanza sceso dopo una delle ultime serie di dichiarazioni fatte da Phil Harrison. L’idea del netflix dei videogiochi è completamente andata via ed il progetto di Google è iniziato a sembrare agli utenti qualcosa di tristemente simile ad una console tradizionale, grazie anche al silenzio stampa che ha circondato nel corso degli ultimi mesi tutte quelle funzioni annunciate inizialmente cariche di novità come l’integrazione assoluta con youtube e le altre stramberie dell’azienda di Mountain View.
Anche i sondaggi hanno parlato chiaro: il progetto di Google è si carino, ma non ha quell’appeal iconoclasta che sembrava essere uscito fuori dopo i primissimi annunci. In europa, nello specifico, un sondaggio portato avanti da Gamesindustry.biz ha mostrato come l’utenza sia pressoché divisa sulla vera utilità e sull’appetibilità commerciale di Stadia a causa di posizioni culturali e di problemi di infrastrutture; non qualcosa che si possa risolvere senza un’offerta stravincente come l’abbonamento stile Netflix.
Mentre pian piano anche piattaforme come Youtube si stanno evolvendo per diventare come quello che avevamo potuto vedere nel primo (e ormai lontano) reveal della piattaforma, qualcuno che parla bene del lavoro di Google c’è ed è Ubisoft, particolarmente contenta di come sia portare i giochi sul behemoth messo su dalla grande G.
Che significa questo? Che Google Stadia, nonostante non piaccia particolarmente agli utenti, potrebbe esser benissimo apprezzata dagli sviluppatori e dai publisher!
Se avete intenzioni di acquistare a breve un abbonamento Google Stadia state pur certi di avere la possibilità di giocare a praticamente qualsiasi cosa sopra targata Ubisoft. Durante una call con gli investitori riassunta da Gamasutra, il CEO dell’azienda francese Yves Guillemot ha spiegato qualche interessante dato riguardante Stadia.
Il servizio di streaming che Google sta mettendo su avrà assolutamente bisogno di un grande supporto da parte dei publisher per poter avere successo e le dichiarazioni a riguardo di Ubisoft alimentano queste speranze almeno un pochino. L’azienda francese è dell’idea che fare videogiochi per Google Stadia è un processo che ha il suo senso, un investimento che vale il tempo ed il denaro speso.
Secondo quanto dichiarato da Guillemot effettuare porting per Google Stadia non ha costi particolarmente elevati e Ubisoft ha ufficialmente inserito all’interno delle sue pipeline di lavoro questo tipo di operazione. Questo significa che, da adesso fino al completo tracollo della piattaforma di Google, sarà legittimo vedere titoli ubisoft girare grazie alla potenza dei data center di Google sparsi per tutto il mondo.
Guillemot ha dichiarato che al momento la pipeline di lavoro da loro creata è adatta per i videogiochi attuali, quelli da lui definiti come 1.0; l’azienda francese dovrà raffinare ancora un po’ i processi produttivi per poi portare su Stadia quelli definiti come la generazione 2.0 di videogiochi, la next gen sostanzialmente.
Le dichiarazioni di Ubisoft sottolineano come, per dei grandi publisher, pubblicare su Stadia potrebbe non essere qualcosa di particolarmente costoso e rischioso dal punto di vista delle risorse; è necessario mettere in chiaro che la piattaforma Google era stata già sperimentata dall’azienda francese attraverso il progetto Google Stream, l’abbozzo di Stadia realizzato utilizzando come prova Assassin’s Creed Odissey.
L’esperienza pregressa fatta dal colosso francese con i lavori di Mountain View potrebbero aver semplificato la creazione di una pipeline di lavoro funzionale e funzionante, quindi non c’è questo vero e proprio effetto novità di cui tener conto.
Secondo quanto dichiarato dall’azienda madre, il programma Stadia Partners ha ricevuto più di quattromila candidature; ognuna di queste sta venendo controllata manualmente al fine di ricercare i titoli più adatti per la particolare conformazione della piattaforma. Questo andrebbe a sommarsi alle dichiarazioni fatte dal technical manager account Sam Corcoran al Developer:Brighton di quest’anno, ovvero la necessità per Google di scegliere sviluppatori in grado di affiancarsi perfettamente alle caratteristiche innovate che Stadia ha promesso nel corso del suo primo annuncio.
Videogiochi in grado di integrarsi con youtube in modo coerente, titoli in grado di utilizzare in modo intellingete e interessante tutte (o alcune) delle caratteristiche uniche di Stadia, videogiochi in grado di diventare piccole killer application in modo da aumentare l’appetibilità commerciale del progettone di Google. Corcoran stesso dichiarò durante la conferenza inglese di essere interessato a vedere sulla piattaforma titoli in grado di sfruttare ludicamente caratteristiche uniche come la portabilità (non assoluta almeno agli inizi, maledetto 4G) o la semplicità d’utilizzo del servizio.
Google ha anche dichiarato di essere al lavoro per risolvere tutti i problemi riguardanti la grande mole di dati necessari per utilizzare al meglio Stadia; il data cap potrebbe essere in alcuni stati un vero e proprio problema al limite dell’irrisolvibile per tutti gli appassionati. Durante un AMA con Andrey Doronichev (Director of Product per Stadia) gli utenti hanno potuto ottenere qualche risposta in più che lascia trasparire una certa speranza per il futuro della piattaforma e per la scomparsa di tali problemi.
Secondo i calcoli fatti in passato da varie testate, un ora di gaming 4K su Google Stadia andrebbe a consumare 15.75 gigabytes di dati per un ora di streaming, abbassando la risoluzione a 720p tale cifra si abbasserebbe sensibilmente continuando però a fare a testate con ISP dotati di data cap vicino ai 100 GB/Mese.
Secondo quanto dichiarato da Doronichev l’azienda di Mountain View è perfettamente consapevole di tale tipologia di problemi ed è fermamente convinta che gli ISP si adatteranno presto per risolvere questo genere di problemi, adattandosi alle nuove richieste del mercato. Google sta anche lavorando alla realizzazione di una serie di applicativi in grado di donare all’utente un certo livello di controllo riguardante i dati che consuma quotidinanamente attraverso navigazione e gaming.
“Al momento non posso prevedere in futuro ma posso dire di aver visto, in passato, i provider di internet adattarsi all’arrivo di piattaforme come Youtube; per questo mi vien da pensare che faranno qualcosa di simile con Google Stadia. I giocatori preoccupati per il consumo di dati relativo all’utilizzo di Stadia possono iniziare a tranquillizzarsi perché doteremo presto tutti quanti di qualcosa con cui poter controllare in modo agile e veloce la propria situazione; purtroppo non sò ancora se questo sarà un qualcosa che implementeremo dal primo giorno di vita della connessione o se arriverà più tardi. Ci sono numerosi grandi providers che offrono connessioni dalla velocità superiore ai 100 meagbit e che offrono servizi senza limiti massimi di dati; questo tipo di offerte è presente un po’ in tutto il mondo e siamo sicuri che questi numeri aumenteranno aiutando l’espansione del servizio.”
This post was published on 22 Luglio 2019 12:51
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