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Lo sviluppatore di Angry Birds ha perso metà del suo valore di mercato

Angry Birds ha praticamente monopolizzato i dispositivi mobile dei milioni di utenti fin dal primo giorno della sua uscita, il 10 dicembre 2009. Rovio, software house finlandese, ha pubblicato svariate versioni che hanno visto la luce su console e dispositivi più svariati: dalla PSP al Nintendo DS, dai dispositivi Android a quelli iOS, passando per l’ormai defunto Windows Phone.

Il merchandising legato a Angry Birds ha portato nel tempo una montagna di soldi a Rovio che aveva trovato la sua gallina dalle uova d’oro. Sul gioco degli “uccelli arrabbiati” è stata tratta anche una serie animata, Angry Birds Toons, e un film uscito nelle sale il 15 giugno 2016. Le ultime notizie, però, sembrano dirci che questo trend stia per cambiare. Il valore di mercato di Rovio sta subendo un’inesorabile flessione.

Angry Birds in picchiata

Rovio, sviluppatore ed editore di Angry Birds, ha perso metà del suo valore di mercato dopo una previsione di utili inferiore alle attese.

Il prezzo delle azioni dello sviluppatore di Angry Birds è diminuito del 50% dopo che la società aveva condiviso le sue previsioni riguardo ai profitti per l’anno solare 2018.

Il portale Tech Crunch riferisce che, nonostante abbia generato 365 milioni di dollari di fatturato nel 2017, con un aumento del 55% rispetto all’anno precedente, la società ha dichiarato una perdita di utili nel breve termine, infatti, le ultime previsioni hanno messo in preventivo una ingente diminuzione dei profitti (319 milioni di dollari).

Cosa ha comportato questo? Una perdita di valore sul mercato. Rovio, infatti, ricevette un’offerta nell’ottobre dello scorso anno, quando era valutata a 1,1 miliardi di dollari. Ora, il valore dell’azienda è inferiore a 500 milioni di dollari. Il rapporto afferma che il forte calo registrato questa settimana è il risultato di del malcontento degli investitori che hanno considerato fuorvianti alcune dichiarazioni di Rovio riguardo ai profitti futuri.

I dati sono preoccupanti. Rovio sta perdendo velocemente valore sul mercato azionario.

Il problema più grande è che il marchio Angry Birds non è più quello di una volta. Anche dopo numerosi accordi di licenza e un lungometraggio, Angry Birds non sta mostrando più segnali di crescita che, invece, qualche anno fa, erano costanti. Oggi Angry Birds non cresce a un ritmo sufficientemente rapido da sostenere il valore di Rovio. E visto che questo titolo è l’unico successo di Rovio, è stato sempre più difficile per la compagnia allargare il proprio bacino d’utenza.

D’altronde, se milioni di giocatori hanno già scaricato Angry Birds, perché dovrebbero acquistarlo ancora? Rovio non ha sviluppato altre killer app che possano fare da paracadute. Inoltre, la concorrenza si è fatta molto più forte, basti pensare a Candy Crush, Crash Royale e altri successi su dispositivi mobili. Il loro dominio su app store non sta certo aiutando Rovio a riprendersi da una situazione di stallo che diventerà presto un problema.

This post was published on 24 Febbraio 2018 11:35

Michele Longobardi

Laureato in Lettere moderne, scopro la passione per il giornalismo quasi per caso. I videogiochi sono il mio più grande amore e così decido di coniugare le due cose. Il giornalismo videoludico diventa la mia forma finale. Per me i videogiochi sono una forma d'arte e guai a dirmi il contrario. Appassionato di tutto ciò da cui sgorga sangue: cinema horror (registi preferiti Argento e Romero), letteratura gialla e dell'orrore (autori preferiti Christie, Poe e Lovecraft) e ovviamente i videogiochi del genere (Silent Hill e Resident Evil sopra ogni cosa). Il mio videogioco preferito di sempre è Fahrenheit che ho finito un numero non precisato di volte, da lì scaturisce la mia ammirazione per tutti i lavori di David Cage. La mia "carriera" videoludica è segnata da un marchio da cui non sono mai riuscito a staccarmi: PlayStation! In circa 20 anni di gaming, ho completato più di 800 titoli.

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