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Sony sta pensando di acquistare nuovi studi di sviluppo

Come tutti i nostri lettori più “pallonari” sicuramente sapranno, l’estate è quel momento dell’anno in cui ha iniziato il tanto amato (ed odiato) calciomercato, con annesse trattative, voci e “bombe”. Ebbene, sembra proprio che anche Sony abbia inaugurato, o stia per inaugurare, il suo “calciomercato videoludico“, essendo di fatto intenzionata ad acquisire nuovi studi di sviluppo, allargando così il roster dei first party.

La ragiona dietro questa scelta è una soltanto: mettersi a lavoro sul parco titoli di Playstation 5, in modo da regalare alla nuova console targata Sony un parco esclusive capace, ancora una volta, di fare la differenza.

Non è dato sapere, ovviamente, a quali sviluppatori Sony potrebbe essere interessata, ma una cosa è certa: dopo Microsoft, anche il colosso nipponico si prepara alla sua “campagna acquisti“, con la volontà di portare a casa dei “top player”.

Sony: per fare grandi giochi occorrono grandi sviluppatori

Parafrasando il titolo di un celebre album rock: Who’s Next?

Nonostante il loro ruolo sia stato messo in discussione piuttosto spesso, le esclusive hanno spesso fatto la differenza tra il successo ed il flop di una console, e questa gen non ha fatto eccezione. Sony è riuscita ad imporsi su Microsoft soprattutto grazie ai titoli esclusivi di primissimo livello che Playstation 4 poteva e può vantare.

Se all’inizio Killzone: Shadowfall e Knack avevano un po’ stentato, Bloodborne è stata la prima grande esclusiva di successo targata PS4, seguita a ruota da videogame del calibro di Uncharted 4, Horizon Zero Dawn, God of War e Spiderman, tutti “campioni di incassi” e capaci di fare da traino alle vendite della console Sony.

Sotto questo aspetto, è quindi logico che la multinazionale giapponese voglia replicare quanto fatto nell’attuale generazione di console, seguendo la strada già battuta da Microsoft. La grande M, infatti, ha proceduto (e sta procedendo) all’acquisto di diversi studi di sviluppo, facendoli diventare parte di Xbox Game Studios. Ninja Theory, InXile, Mojang, Obsidian Entertainment e l’ultimo arrivato Double Fine sono solo alcuni dei developer acquistati dall’azienda di Redmond, che punta su di loro per creare nuove esclusive per Project Scarlett, la sua nuova console.

Proprio per questa ragione, Sony ha deciso di non farsi cogliere impreparata, e si è messa alla ricerca di sviluppatori che possano sfornare le esclusive del domani, dato che, stando alle parole del CEO Jim Ryan

I contenuti sono importanti come mai prima d’ora

La sensazione è che, in attesa di Playstation 5, ne vedremo delle belle.

La ragione di queste parole risiede anche nell’apparizione di nuovi concorrenti nell’industria videoludica, che andranno ad aumentare il livello della competizione. Il riferimento è ovviamente a Stadia, ma Sony non sembra essere spaventata dall’ingresso di Google nel mondo dei videogiochi, ma anzi, sembra quasi dargli il benvenuto, forte della sua esperienza più che ventennale nel settore.

“Le aziende nuove del settore dei videogiochi che guardano al mercato con speranza sono qualcosa che sicuramente accogliamo con piacere. Sony Interactive Entertainment ha 25 anni di esperienza nel settore dei giochi e ha grandi risorse.”

Queste sono state le parole rilasciate da Jim Ryan a Nikkei. Tuttavia, la domanda sorge a questo punto spontanea: quali studi di sviluppo andrà a comprare Sony? Rispondere a questa domanda non è affatto semplice, per almeno due ragioni: la prima è che Sony non ha dato alcun indizio in merito, e la seconda sta nel fatto che Microsoft ha già acquistato diversi developer di sicuro interesse.

I nomi che potrebbero essere maggiormente “papabili” sono, per fare un paio di esempi, Kojima Productions, attualmente a lavoro su Death Stranding, altra esclusiva di punta di Playstation 4, o Insomniac Games, già a lavoro sul già menzionato Spider-Man. Tuttavia, sui first party, Sony ha da sempre seguito una scuola di pensiero molto personale e, col senno di poi, vincente.

Gli studi di sviluppo acquisiti dal colosso giapponese erano quasi sempre dei piccoli developer, spesso anche con poca esperienza, il classico “diamante grezzo” su cui lavorare e con tutte le carte in regola per brillare come nessun altro. Naughty Dog è il perfetto esempio di quanto ora detto, ma se ne potrebbero fare tantissimi altri.

Proprio per questa ragione, attendiamoci delle “bombe di mercato” non da poco, sicuri del fatto che la battaglia per il trono della prossima generazione di console è appena iniziata.

This post was published on 2 Luglio 2019 10:28

Claudio Albero

Nasce a Torre del Greco, una piccola metropoli alle falde del Vesuvio, nei favolosi anni ’80, che già però non avevano più niente di favoloso. Provano ad educarlo con Beatles e musica classica sin dalla più tenera età, ma lui, di tutta risposta, si appassiona all’ heavy metal ed ai videogame , spendendo un piccolo patrimonio in sala giochi, quando queste due parole erano ancora slegate dalle slot machine. Dopo aver mosso i primi passi su Sega Master System II con Alex Kidd, il Super Mario con le orecchie a sventola, si innamora dei platform, degli action/adventure e degli RPG, con particolare attenzione alla saga di Final Fantasy. Inguaribile sognatore con le radici saldamente ancorate nel passato, scopre la sua passione per la scrittura quasi per caso, in uno dei tanti pomeriggi passati tra i corridoi della Facoltà di Giurisprudenza di Napoli, dove si laureerà giusto qualche anno dopo, con una tesi in Diritto d’Autore basata sull’opera multimediale. Dopo aver scritto di attualità e musica su Lacooltura.it , Road TV Italia e Federico TV , approda sui lidi di Player.it , in cui comincia sin da subito ad apprendere e fare domande, guadagnandosi rapidamente il titolo di “ redattore rompiscatole del mese ”. Nonostante sia legatissimo alla grande famiglia di Player, non sono rare alcune sue incursioni su portali come Gameplay Café e Spazio Rock . Musica, videogame, concerti, boardgame, modellismo, fumetti, cinema e serie tv: tanti hobby diversi tra loro, ma collegati da un fil rouge che li unisce tutti: il divertimento . È proprio questo che cerca in un videogame, è proprio questo sentimento che muove le sue dita, ed è sempre il divertimento la sensazione che cerca di infondere nei suoi articoli. Al di fuori del mondo del gaming, indossa giacca e cravatta per mimetizzarsi nel mondo degli avvocati, esercitando la professione forense, con lo scopo di conoscere a fondo le “ regole del gioco ”, nonché di minacciare di far causa a chiunque al minimo pretesto.

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